La Marea Nera travolge gli Azzurri

ChrisJackcharge_468310Anche questo fa parte della natura del rugby: il verdetto del campo rispetta sempre i valori delle squadre che si affrontano. All’esordio nella Rugby World Cup 2007 l’Italia sbatte contro i primi del mondo e l’impatto è durissimo. La Nuova Zelanda marca a fuoco il tabellone con un 76-14 testimone delle due diverse categorie cui, ancora, appartengono All Blacks e Azzurri. Devastanti i primi 30’ di gioco.


Dal 1’ al 29’ gli All Blacks marcano sei mete(cinque trasformate dal piede di Carter) con una facilità irrisoria, agevolati da una squadra azzurra in piena trance, incapace di costruire il proprio rugby e lontana dalla realtà del match.

Nemmeno la rabbia di Troncon riesce, questa volta, a scuotere i suoi compagni che mostrano un timore reverenziale che era lecito non attendersi.

Il diluvio nero comincia grazie al capitano neozelandese Mc Caw che mette a segno una doppietta personale al 2’ ed all’8’ sugli sviluppi delle prime due touche in attacco con gli Azzurri evanescenti nella fase difensiva.

Dopo una punizione di Carter all’11’ era il turno della cavalleria di Henry con Howlett, Muliaina e Sivivatu(2 volte) capaci di violare ripetutamente la meta dell’Italia e marcare il 43-0 già al 29’.

I primi piani televisivi sottolineavano il disappunto di Berbizier, impotente di fronte alla mancanza di “presenza” psicologica dei suoi.

Solo a questo punto Bortolami e compagni si risvegliavano dall’incubo e cominciavano a ricostruire qualche trama di gioco dalle macerie della prima mezz’ora.

Pian piano l’Italia ritrovava un minimo di coraggio e gettava le basi per la prima meta italiana, giunta al 39’ ad opera di Stanojevic.

L’ala italiana era brava e furba ad inserirsi nella linea di passaggio intercettando l’ovale tra le mani dell’incredulo Sivivatu.

Rubato il pallone Stanojevic piazzava la volata di 60 metri che lo portava a toccare sotto i pali al 39’.

La trasformazione di Bortolussi fissava il 43-7 all’halftime.

I labili segnali di ripresa degli Azzurri degli ultimi dieci minuti della prima frazione sembravano sopravvivere all’inizio del secondo tempo.

L’Italia mostrava qualche iniziativa e cominciava finalmente a placcare.

Ma al 51’ un errore di piazzamento dell’incerto Vosawai lasciava un’autostrada per Chirs Jack che metteva a segno la settima meta dei suoi per il 50-7.

Howlett perfezionava la sua tripletta al 57’ ed al 60’, mentre dal 69’ al 71’ Jerry Collins realizzava le ultime due mete per gli All Blacks.

Negli ultimi 10’ l’Italia ci provava in tutti i modi ed al 72’ Mirco Bergamasco toccava in meta dopo un calcetto a seguire.

Una possibile terza meta di Galon in capo ad un’azione confusa era annullata quasi allo scadere dall’arbitro in moviola, il punteggio si fermava sul 76-14, e meno male.

Dal naufragio azzurro si sono salvati in pochi.

Certamente Troncon, molto positivo Stanojevic, sufficiente il rendimento dei primi cinque uomini e la voglia di placcare di De Marigny.

Per il resto, bisogna dimenticare in fretta e sfruttare i quattro giorni di riposo.

Il 12, ancora al Velodrome di Marsiglia alle 20, scenderà in campo la Romania.

Da qui comincerà il mondiale dell’Italia.


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