I canguri arrestano la marea nera

Sulla verdissima erba del Cricket Ground di Melbourne, gremito da 79.322 spettatori in festa, l’Australia suona un preoccupante campanello d’allarme per le orecchie di Graham Henry e dei suoi All Blacks battuti dai Wallabies con il punteggio di 20-15. I canguri di Connoly riescono a superare gli Imbattibili dopo una striscia di cinque sconfitte nei confronti diretti che durava dal 2004.


Il match, intenso e appassionante, è stato all’altezza delle attese ed ha compensato gli appassionati dalla settimana di polemiche intorno alla decisione del Sudafrica di schierare le seconde scelte nel prosieguo del torneo.

Australia e Nuova Zelanda, invece, si sono giocate il primo round della Bledisloe Cup senza risparmiare nulla a loro stesse né agli avversari.

La prima frazione dell’incontro rispettava le previsioni con la testa della mischia dei tutti neri a dominare lo scontro in trincea con i dirimpettai verde-oro in difficoltà contro Woodcock-Oliver-Hayman, una prima linea di valore mondiale.

Non era un caso che a marcare la prima meta già al 4’ di gioco fosse proprio Woodcock, bravo a violare la linea bianca dopo che Muliaina aveva tagliato in due la difesa avversaria con un break nei 22 metri.

La trasformazione di un tonico Carter fissava lo 0-7.

Nella fase centrale del primo tempo gli australiani, ispirati da “ghost” Larkham in una delle sue migliori interpretazioni, rispondevano con un paio di calci piazzati di Mortlock che tenevano in vita le speranze dei padroni di casa, anche se una punizione di Carter manteneva il punteggio sul 6-10.

Prima dell’intervallo gli All Blacks riuscivano a sciorinare il proprio gioco migliore fatto di grande continuità e capace di mettere in evidenza i punti deboli dell’Australia, fino a marcare ancora con Gear.

Era Collins a creare le basi della meta passando attraverso tre tentativi di placcaggio avversari.

Il caterpillar di Henry scaricava l’ovale per Mc Alister che aveva tempo e spazio per lanciare la freccia Ricoh Gear per il 6-15 dell’intervallo.

Nella ripresa gli australiani, guidati da uno straordinario Mortlock, mostravano una ferrea volontà di vincere che si esprimeva al massimo quando Hayman si faceva pescare in fallo di anti-gioco che gli costava l’espulsione temporanea al 62’.

In quei dieci minuti i Wallabies rovesciavano le sorti del match con due mete di Ashley-Cooper e di Stanishfort, entrambe ispirate dai break di Mortlock capace di annichilire l’incerta difesa di Mc Alister.

Le due trasformazioni di Giteau definivano il punteggio su un 20-15 che non cambiavano più fino al termine.

Finiva con i canguri in trionfo e gli All Blacks che tornavano con i piede sulla terra.

Il rugby non perdona il peccato di superbia, nemmeno agli dei di Ovalia.


Leave a Reply