Gli azzurri di Berbizier cominciano bene : 83-0 al Portogallo

La giornata azzurra comincia con la bella notizia che rende onore ad un grande, sfortunato campione: il Consiglio Federale, riunito prima del match Italia – Portogallo, ha intitolato la neonata Accademia di Tirrenia per la formazione dei giovani azzurri alla memoria di Ivan Francescato, indimenticabile protagonista dell’Italia di Coste scomparso nel 1999 a causa di una malformazione cardiaca.


Il primo impegno della stagione per la squadra di Berbizier ha offerto poco più che un buon allenamento in termini di ingaggio agonistico.

Visto il match di oggi, è da porsi qualche riflessione sull’opportunità di allargare troppo il lotto delle partecipanti alla Rugby World Cup, con il conseguente abbassamento del livello medio e aumento delle partite senza storia, invendibili come prodotto televisivo.

L’Italia parte con la velocità di Robertson e Stanojevic, le F.1 di Berbizier, così come ci si aspettava alla vigilia.

Al 2’ di gioco l’ala del Viadana, molto atteso al rientro dopo un lungo infortunio, schiaccia in meta l’ovale dopo tre fasi di gioco lanciate da un pallone conquistato in touche da Bortolami.

Appena 4’ più tardi l’altro velocista Stanojevic marca la sua prima meta azzurra grazie ad uno scintillante long-pass di Parisse che, saltando due uomini, serve l’ala del Bristol mostrando di avere mani dolcissime.

All’8’ Pez crea un intervallo solare nel quale si infila Mirco Bergamasco. Scarico per Stanojevic che deposita in mezzo ai pali. Continua il diluvio azzurro.

Al 13’ Robertson mette a segno il secondo pallino personale dopo un buco di Masi che dimostra tutta la voglia che ha di recuperare il tempo perduto a causa dell’infortunio.

A questo punto finalmente gli uomini di Berbizier tirano il fiato e i lusitani hanno agio di organizzare qualche trama di gioco, pur non rendendosi mai pericolosi.

Al 24’ Pez risveglia i suoi con uno bellissimo riciclo veloce per Stanojevic che non si fa pregare e realizza il suo hat-trick, ancora in mezzo ai pali.

L’ennesima trasformazione dell’estremo Bortolussi, accuratissimo dalla piazzola, fissa il 33-0.

Dopo una fase di stanca l’Italia chiude il primo tempo con una meta di Dellapè che rifinisce una bella iniziativa di Parisse. Ancora trasformazione in mezzo ai pali di Bortolussi e halftime chiuso sul 40-0.

Il secondo tempo si apre così come è finito il primo. Masi buca la linea depositando in meta dopo solo un minuto e ricomincia il concerto, ma ad essere suonati non sono gli strumenti degli orchestrali azzurri ma i portoghesi.

Passano appena 4’ e Robertson imita il dirimpettaio Stanojevic firmando la sua tripletta con uno spunto di velocità pura che lascia sul posto due avversari, Bortolussi continua a trasformare e il conto arriva sul 54-0.

Berbizier comincia le sostituzioni mandando in campo Lo Cicero, Zanni e Canavosio. Proprio l’eroe di Cardiff firma la sua meta personale al 51’, poco dopo essere entrato sul terreno di gioco.

Dopo 10’ ancora Masi, certamente uno dei migliori per intensità e lucidità nelle giocate appone il suo secondo sigillo personale schiacciando vicino ai pali.

Tre minuti più tardi, al 64’, anche il capitano Bortolami, al suo 50° cap, firma il tabellino rifinendo una percussione di Mauro Bergamasco.

Al 68’ è il turno di Mirco Bergamasco e questa volta la trasformazione è di Peens, appena subentrato ad un convincente Bortolussi (8/11 dalla piazzola) per il 78-0.
Difficile tenere il conto nella pioggia di mete azzurre. L’ultima del match la firma Festuccia al 79’ che aveva sostituito Ongaro qualche minuto prima.

Tredici mete, 83 punti, un buon allenamento per la squadra azzurra in vista della trasferta a Mosca sabato prossimo, presumibilmente un test più impegnativo di quello offerto dai dilettanti portoghesi di Moraiz.


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