Diego Dominguez:”L’Italia ai quarti, poi porto la World Cup 2015 a Roma”

Se esiste un prototipo umano di capacità manageriale in grado di capitalizzare le proprie potenzialità, questi è Diego Dominguez. Lui continua a vincere nella vita anche dopo aver smesso di violentare con i suoi calci, di precisione proverbiale, i pali dei campi da rugby di tutto il mondo. Elencare l’intero Palmàres da giocatore è un’impresa.


Basterà ricordare le 74 presenze azzurre da leader dell’Italia di George Coste.

I 983 punti messi a segno in azzurro, ai quali vanno aggiunti i 27 segnati con la maglia dell’Argentina prima che scegliesse l’Italia, patria della mamma milanese.

I sei titoli nazionali vinti in Italia(4, nell’Amatori Milano di Berlusconi) e in Francia(2, nello Stade Français di Guazzini che lo volle a tutti i costi) ed i tre mondiali disputati.

Oggi il Campione vive due settimane a Buenos Aires, dove c’è la sua famiglia, e due settimane a Parigi, ma si dice eternamente grato all’Italia.

Ora è un fuoriclasse dello sport marketing in due continenti, ma l’impresa più importante – ride – è la famiglia:”Ho tre figli (Piero,12 anni, Sol, 10 e Tomas,7).

Piero gioca mediano di apertura, è ambidestro e calcia già discretamente. Chissà?…”

Dominguez, lei fa troppe cose contemporaneamente. Facciamo ordine:”Al momento sono molto impegnato con la Sportfive, azienda che si occupa di compravendita di diritti sportivi ed organizzazione di eventi.

Abbiamo aperto una sede a Buenos Aires ed io ho la responsabilità dello sviluppo del Sud America.

Seguiamo con grande interesse l’impegno dell’International Board per la promozione del rugby nei nuovi mercati, tipo l’Africa, dove è stato deciso di formare una selezione di giocatori africani.”

Poi?:”Curo l’organizzazione degli eventi che vedono protagoniste le squadre di Uruguay e Argentina, mi occupo del rilancio del prestigioso torneo di rugby a 7 di Punta del Este, sarò opinionista per tutta la durata della World Cup ai microfoni di Sky(che ne detiene i diritti in esclusiva per l’Italia, n.d.r.).

Sono testimonial di una ditta di abbigliamento casual, insomma, mi diverto molto.

Dopo 20 anni di rugby giocato ho finalmente la possibilità ed il tempo di trasmettere quello che ho imparato, i valori che il rugby mi ha trasmesso.

Per esempio, tra tutte, la cosa che più mi ha appassionato è stato il Camp che ho organizzato questa estate ad Olbia per avviare i ragazzi al rugby.”

Come se non bastasse:”Sì.

Abbiamo avuto 60 ragazzi che, grazie agli sponsor, hanno partecipato senza costi per loro.

La metà non aveva mai giocato a rugby ed alla fine del Camp molti hanno detto che avrebbero cominciato a settembre. Bellissimo!”

Visto che seguirà la Rugby World Cup da commentatore, ci parli dell’Italia:”Gli Azzurri hanno le carte in regola per raggiungere i quarti di finale.

Nessuno pensi che contro la Scozia sarà una partita facile, ma l’Italia è nettamente superiore nel pacchetto di mischia, la cui organizzazione è migliorata molto da quando c’è Berbizier.”

Lei è stato uno dei leader della squadra di Coste. Qual è l’Italia più forte di sempre?:”Non farei paragoni, i tempi sono diversi.

Oggi i giocatori si allenano molto di più, il loro impegno è professionale.

Certamente l’Italia è una delle nazionali emergenti è deve credere fermamente che questo può essere il “suo” mondiale.”

Da quando lei ha smesso(2004) la maglia n.10 fatica a trovare un padrone. Cosa pensa del ballottaggio Pez-De Marigny?:”Ramiro Pez ha il dono della magia nelle sue giocate.

Credo però che Berbizier e Cariat in questo momento preferiscano l’affidabilità e la continuità di De Marigny.

Roland è molto solido in difesa, magari si perderà qualcosa in inventiva ma credo che la scelta sia fatta.”

E le altre?:”Per la vittoria finale vedo le due più complete, Francia e Nuova Zelanda.

Un gradino dietro il Sudafrica, ma non bisogna dimenticare la scuola rugbistica più intelligente di tutte: l’Australia.

Con due mondiali vinti, hanno dimostrato di essere sempre pronti per i grandi appuntamenti.”

Con la crescita fisica dei giocatori, pensi possa essere un fattore determinante quello degli infortuni?:”Certamente lo sarà.

Oggi i giocatori sono dei veri superman, la velocità di base è aumentata e di conseguenza la durezza degli impatti.

Temo si stia perdendo qualcosa in inventiva e creatività.

Per questo, prevedo che dopo la World Cup ci sarà bisogno di regole per salvaguardare la magia del gioco.”

Già, che succederà dopo la Rugby World Cup 2007?:”La World Cup 2011 in Nuova Zelanda!

Scherzi a parte, il rugby conoscerà un ulteriore sviluppo e, ne sono certo, l’Italia sarà protagonista.

Per questo sto lavorando seriamente alla possibilità di creare un comitato in grado di presentare un’autorevole candidatura per l’organizzazione della World Cup 2015 in Italia.”

Interessante, ma in Italia non basterà la crescita della nazionale.

Anche il movimento deve essere riformato. Cosa ne pensa della possibilità di creare delle Selezioni?:”La strada giusta è quella, simile al modello irlandese.

Mi pare fondamentale riportare in Italia i migliori.

I ragazzi che si avvicinano devono avere i loro eroi a portata di mano, poterli ammirare da vicino.

Ci vorrà la volontà politica, ma c’è la concreta possibilità di creare interesse commerciale intorno a tre o quattro franchigie cui, secondo me, dovrebbero contribuire e trarne vantaggi la Federazione, i club e l’ERC(Federazione europea dei club).”

Che il Dio ovale lo bendica.

Il rugby italiano deve augurarsi che il Campione continui a vincere.


One Response to “Diego Dominguez:”L’Italia ai quarti, poi porto la World Cup 2015 a Roma””

  • Anna Pantaleoni Says:

    Ciao Alessandro, so che non ti occupi di queste cose ma ti sarei molto grata se potessi farmi da tramite. Faccio parte di un’associazione ONLUS che opera in Malawi (Africa.) Principalmente operiamo nel campo dell’istruzione e la sanità (costruzione di scuole, centri sanitari, centri sportivi, trivellazione di pozzi, per citare alcuni dei nostri progetti).Vorrei sapere, letta l’intervista a Diego Dominguez, se è possibile avere un suo contatto per proporgli un’eventuale collaborazione a tale proposito.

    Ringraziando anticipatamente resto in attesa di una tua risposta.

    Cordiali saluti,

    Anna Pantaleoni.

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