Valerio Bernabò, un romano alla corte di Berbizier

Domani comincia l’ottava avventura azzurra nel torneo di rugby più antico del mondo. Ancora una volta, nonostante non siano stati nemmeno avviati i già promessi lavori di ammodernamento degli spogliatoi e della tribuna stampa dello stadio Flaminio, Roma ha l’onore di ospitare l’RBS Sei Nazioni 2007 e la città ha risposto con il tutto esaurito per il match inaugurale Italia – Francia (diretta tv su La7 dalle 14).


A differenza di quanto accaduto nel recente passato, solo un romano, Valerio Bernabò, figura tra i 24 convocati azzurri di Berbizier per le prime due partite del torneo.

Fuori Ludovico Nitoglia per l’infortunio alla spalla, dirottato con l’U.21 Michele Sepe, in forza alla nazionale “A” impegnata contro gli inglesi Saxon (seconda squadra dell’Inghilterra) Matteo Pratichetti, Bernabò è rimasto solo a rappresentare i colori romani all’interno del gruppo azzurro:”Mi dispiace che non ci siano i miei amici, ma devo concentrarmi sul lavoro che abbiamo da fare in ritiro.

Il mio obiettivo – spiega Valerio – è quello di raggiungere la conferma anche per le prossime partite e continuare a far parte di questo gruppo. Qui posso solo imparare.”

Bernabò, 198 cm. per 113 kg. di peso, gioca seconda linea e in azzurro ha l’opportunità di crescere all’ombra di due mostri sacri del ruolo come Bortolami e Dellapè:”In effetti per me è importantissimo allenarmi con loro, ma anche il rapporto con lo staff è ottimo.

Pierre Berbizier è molto comunicativo ed è bravo a farti capire a che punto sei, a metterti nelle condizioni ideali per crescere.

Con lui il rapporto è stupendo, è una persona molto diretta.”

Bernabò milita nel Calvisano:”Anche lì abbiamo un buono staff, mi trovo bene con Marc Delpoux che mi da molte opportunità per giocare e, ovviamente, con “Ciccio” De Carli che allena il pack giallonero.

Un altro romano, oltre a Pratichetti e Nitoglia, che aiuta il Calvisano a crescere.”

Il seconda linea azzurro ha il contratto in scadenza.

Come giudica il progetto dell’AlmavivA Capitolina di riportare a Roma i giocatori romani dispersi in giro per l’Italia?:”Io sono nato qui e, ovviamente, vedo favorevolmente un progetto simile.

Penso che sia il momento di mettere da parte gli interessi particolari e di avere una squadra di riferimento a Roma che possa catalizzare le energie e valorizzare la scuola romana, una delle più prolifiche, senza dimenticare che da professionista penso anche che un’esperienza all’estero sarebbe fantastica.”

Bernabò è nato nella Lazio, si mantiene in contatto con la sua ex-squadra?:”Ovviamente! Ero il capitano di quella U.19 che perse di misura la finale scudetto contro la Capitolina alcuni anni fa.

Molti dei giocatori di oggi della Lazio in serie A erano miei compagni e continuo a sentirli.

In occasione del Natale Andrea Livraghi ha organizzato un “touchè” al Circo Massimo al quale ho partecipato, bellissimo!”

Bernabò, che compirà 23 anni il 3 marzo prossimo, ha già collezionato 3 cap azzurri, ma non ha ancora esordito nel Sei Nazioni:”Sarebbe un sogno entrare dalla panchina contro la Francia, ma sarà già un’emozione sconvolgente cantare l’inno di Mameli insieme al pubblico nel “mio” Flaminio!”

L’emozione del Sei Nazioni sta per cominciare.


2 Responses to “Valerio Bernabò, un romano alla corte di Berbizier”

  • stefano nitoglia Says:

    Caro Alessandro,
    a quanto mi risulta, sei stato l’unico giornalista a ricordarsi più volte di Ludovico in quest’ultimo sei nazioni.
    Grazie
    Stefano Nitoglia

  • alessandro fusco Says:

    Caro Stefano,
    grazie per il tuo intervento. Sono convinto dell’importanza per il rugby italiano di curare quei talenti, non molti per la verità, nati in Italia e di genuina formazione italiana. Ludovico è certamente un talento purissimo che non ha ancora espresso il suo massimo potenziale. Aspetto di raccontare una sua meta decisiva, magari ai prossimi Mondiali.
    Grazie ancora e continua a seguirmi, a presto

Leave a Reply