RWC 2011, Troncon:”Con l’Irlanda dobbiamo osare”

tronky Si avvicina il giorno della partita che vale quattro anni di lavoro e forse molto di più per il movimento dell’Italrugby. Domenica prossima (ore 9.30, diretta tv su Skysport2 HD) nel nuovissimo Otago Stadium di Dunedin, l’unico costruito in Nuova Zelanda ex-novo per la Rugby World Cup 2011, gli Azzurri cercheranno lo storico passaggio ai quarti di finale battendosi con l’Irlanda, ormai rivale rituale nel Sei Nazioni.Proprio nell’ultima edizione del Torneo la squadra di Mallett andò ad un soffio dalla vittoria al Flaminio, perdendo 11-13 a causa di un drop dell’ultimo minuto di O’Gara dopo una mancata ricezione aerea di Geldenhuys che ancora grida vendetta.

Del resto, proprio questi piccoli/enormi errori contribuiscono a scavare ancora il solco che ci divide dall’eccellenza del rugby mondiale, ciò che dovremo evitare domenica.

Mentre dal ritiro irlandese giungono voci sulla possibilità di O’Gara di partire nel XV titolare (chi ha detto che sarebbe un male? Rispetto a Sexton O’Gara ha un piede migliore e capacità di gestione superiore ma da tempo ha smesso di difendere…), in quello degli Azzurri ha parlato Alessandro Troncon che giusto quattro anni fa (29 settembre 2007) lasciava la maglia della Nazionale al termine della beffa di S. Etienne con la Scozia (16-18 il risultato finale con un calcio sbagliato di un soffio da Bortolussi): “Questa mattina non ho potuto non ricordare che quattro anni fa ho giocato la mia ultima partita di rugby – ha detto Troncon incontrando la stampa al Mercure Hotel di Dunedin – anche perché la situazione che vivevamo quattro anni fa era molto simile a quella attuale: ultima partita del girone, decisiva per il passaggio ai quarti.

E’ passato tanto tempo ma l’emozione vissuta quel giorno è ancora molto forte, intensa.

Al di là della sconfitta, non posso dire che sia un ricordo negativo, anche perché quella di smettere fu una mia decisione”.

Troncon lascia da parte i ricordi e si focalizza sulla partita di domenica sera a Dunedin contro gli irlandesi: “Siamo in crescita, lo abbiamo dimostrato con gli USA: avremmo potuto segnare molto di più, abbiamo creato opportunità reali che per vari motivi non siamo riusciti a concretizzare ma già aver creato così tanto gioco è un segnale di crescita molto importante”.

“Contro l’Irlanda – ha aggiunto l’assistente allenatore dei tre-quarti italiani – gestiremo la partita in modo certamente diverso rispetto agli impegni con Russia ed America ma dovremo comunque attaccare, provare, osare.

Mettere punti quando saremo in attacco e produrre gioco.

L’Irlanda è sicuramente una delle squadre più forti e competitive in circolazione, ma noi dovremo prenderci le nostre responsabilità dall’inizio alla fine”.

 


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