Italia battuta dai Pumas senza attenuanti

Parisse carica contro la Francia Verona – Nella bruma di Verona sbiadisce la speranza azzurra di “cambiare la storia del rugby italiano con due vittorie” come aveva proclamato il CT Mallett alla vigilia del primo dei Cariparma Test Match 2010 autunnali. L’Argentina porta via dal Veneto un 22-16 che definisce l’impotenza del XV italiano, incapace di scrollarsi di dosso la propria aurea mediocrità. Non basta un primo tempo dominato in touche e con gli avanti che garantiscono tesori di possesso mai sfruttati a dovere dall’insufficiente mediana schierata da Mallett.

Tebaldi conferma i propri limiti tecnici con una lunga teoria di passaggi imprecisi e di scelte sbagliate mentre Gower, ottimo difensore e capace di discrete variazioni, non è un mediano di apertura come hanno ampiamente capito a Bayonne dove gioca – poco, per la verità – come centro.

Solo Mallett continua a perpetrare l’equivoco tenendo in panchina Luciano Orquera, titolare della maglia n.10 al Brive, misteri della scienza rugbistica.

E intanto in Magners Celtic League gli Aironi insistono a far ammuffire in panchina l’unica apertura attendibile prodotta dal movimento.

Riccardo Bocchino, infatti, guarda giocare Mercier, un buon professionista francese di 34 anni che non ha impedito ai lombardi di perdere tutte le partite.

Detto che Bocchino non è Dan Carter, perché la FIR non intervenga nella gestione dei pochi talenti attendibili è il secondo mistero che non riusciamo a chiarire, visto che ne paga l’ingaggio al 60%.

Del resto, anche il pubblico comincia a mostrare segnali di stanchezza come dimostrano gli ampi vuoti del Bentegodi, al centro della famosa culla veneta.

Pensare che il match parte alla grande per gli Azzurri.

Nel primo quarto d’ora la touche italiana domina i cieli, il piano di gioco sembra funzionare e Parisse ha due opportunità per andare in meta.

Al 2’ due stupendi off-load consecutivi di Gower e Barbieri lanciano il capitano verso la meta.

Sul tentativo disperato dell’estremo argentino Rodriguez Parisse sceglie la soluzione peggiore calciando per sé stesso ma l’ovale viene facilmente coperto in area di meta dagli argentini.

All’8’ ancora Parisse recupera un pallone vagante e vola lungo l’out di destra per 40 metri, isolandosi fatalmente.

Senza sostegno cerca di saltare il placcaggio di Contepomi ma senza successo.

Finiscono qui le incursioni italiane nei 22 metri argentini nel primo tempo, terminato 6-6 grazie ai calci di Mirco Bergamasco al 10’ e al 31’ (un errore al 4’) e di Contepomi al 18’ e al 41’.

La ripresa vede il sopravvento tattico dei Pumas, abili ad addormentare il ritmo ma agevolati dalla desolante mancanza di idee degli Azzurri.

Al 51’ l’accelerazione arriva da Amorosino che si beve Benvenuti con un calcio raccolto alle sue spalle per poi invitare alla meta Rodriguez nel più elementare dei due contro uno sull’incolpevole Mc Lean.

La trasformazione di Contepomi fissa il 6-13 e per l’Italia è notte.

Dopo un quarto d’ora di sbandamento Parisse e compagni producono un forcing disperato, ma perdono lucidità come dimostrano le due punizioni calciate in touche anziché tra i pali alla ricerca di una meta che arriva solo allo scadere.

Gli assalti italiani costringono al fallo Galarza che prende punizione e cartellino giallo.

In superiorità il pack azzurro spinge finchè l’arbitro decreta la meta tecnica per ripetute irregolarità argentine, 16-19.

Ma in pieno recupero Contepomi trasforma l’ennesima punizione portando via il 16-22 finale e il premio di Man of the Match.

Verona, Stadio “Marcantonio Bentegodi” – sabato 13 novembre 2010

Cariparma Test Match

ITALIA v ARGENTINA 16-22 (6-6)

Marcatori: p.t. 10’ cp. Bergamasco Mi. (3-0); 17’ cp. Contepomi F. (3-3); 31’ cp. Bergamasco Mi. (6-3); 40’ cp. Contepomi F. (6-6); s.t. 11’ m. Rodriguez tr. Contepomi F. (6-13); 30’ cp. Bergamasco Mi. (9-13); 31’ cp. Contepomi F. (9-16); 32’ cp. Contepomi F. (9-19); 38’ m. tecnica Italia tr. Bergamasco Mi. (16-19); 40’ cp. Contepomi F. (16-22)

Italia: McLean; Benvenuti, Canale G., Masi (28’ st. Sgarbi), Bergamasco Mi.; Gower (32’ st. Orquera), Tebaldi (23’ st. Canavosio); Parisse (cap), Barbieri R., Zanni (23’ st. Derbyshire); Geldenhuys, Del Fava (31’ st. Dellapè); Castrogiovanni, Ghiraldini (18’ st. Ongaro), Perugini (23’ st. Lo Cicero)

all. Mallett

Argentina: Rodriguez; Camacho, Tiesi, Fernandez, Gonzalez-Amorosino; Contepomi F. (cap), Vergallo; Fernandez-Lobbe (35’ pt. Galindo), De Achaval, Fessia (38’ st. Ayerza); Galarza, Carizza (9’ st. Lozada); Scelzo (23’ st. Figallo), Ledesma (23’ st. Creevy), Roncero

all. Phelan

arbitro: Pollock (Nuova Zelanda)

g.d.l. Poite (Francia), Gauzere (Francia)

TMO: Gillet (Francia)

Note: 29.500 spettatori circa, clima mite, cielo coperto, terreno in buone condizioni. Esordio in Nazionale per Tommaso Benvenuti.


2 Responses to “Italia battuta dai Pumas senza attenuanti”

  • Francesco Says:

    Alessandro, a quante partite perse togliamo Tebaldi da mm titolare ?
    Perché fa pure bene una serie di cose, tranne quella che il mediamo di mischia deve fare : aprire velocemente il pallone
    L’anno scorso a Roma Carlo Vannini lo ha travolto
    Ma giustamente Mallett a Roma non ci viene …

  • M-URC Says:

    Questa era una partita che si poteva “pareggiare”. Probabilmente abbiamo visto quella che in questo momento sarebbe la squadra titolare pronta per i mondiali. Ma abbiamo quasi tutta una stagione davanti, per migliorare nel confrontarci con l’alto livello della CL. Secondo me, a oggi qualche miglioramento c’è stato e la CL in questo ne è stata l’artefice. Anche se i problemi ci sono e come. Se andiamo a guardare la mediana, Tebaldi è riuscito questa volta, pur giocando una partita mediocre, a non perdere la lucidità ed evitare svarioni importanti soprattutto quando era a corto di ossigeno. E’ un giocatore che secondo me ha ancora buoni, non più ottimi, margini di miglioramento. Gower invece mi è sembrato decisamente sotto tono. Vista anche la sua situazione fisica lo avrei cambiato nella più classica delle staffette con Orquera. Per Gower margini di miglioramento non ce ne sono, dobbiamo solo sperare che per il mondiale del prossimo anno, non abbia ancora cominciato a percorrere la fase calante della sua carriera. Oltre alla mediana, ho visto i soliti problemi nel gioco al piede. McLean, in primis e tutta la mediana a seguire, sotto questo aspetto sono tutto tranne che delle certezze.
    Per il resto l’atteggiamento tattico mi è sembrato notevolmente più propenso ad offendere rispetto alle altre volte e questo gli avversari lo hanno sentito. Ho visto un’ottima mischia (dare una meta tecnica all’Argentina non è una cosa da tutti) e una touche a grandi livelli.

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