Springboks superiori ma l’Italia c’è

Spies imperversa nella difesa azzurra Anche l’Italia del rugby perde in Sudafrica ma almeno la ciurma di Mallett conserva l’onore. Il 55-11 finale al cospetto dei fortissimi Springboks campioni del mondo e pronti per il prossimo Tri-Nations è fin troppo pesante per quello che gli Azzurri hanno messo sul campo di East London. Sul piano della lotta, del placcaggio dello scontro fisico nessuno degli italiani in campo ha qualcosa da recriminare, anzi.

In alcune occasioni le giocate di capitan Parisse, ancora una prestazione scintillante, e dei suoi hanno entusiasmato e inoltre si è visto quel tentativo di costruzione di drive multi-fase di cui il CT aveva parlato alla vigilia del Tour.

Purtroppo, o per fortuna, nel rugby il più forte vince sempre e alla fine il Sudafrica marca sette mete, tre nel primo tempo e quattro nella ripresa.

Solo una segnatura per l’Italia ma davvero pregevole.

A firmarla è il romano Michele Sepe servito al 65′ da un dolce invito al piede di Gower.

La prestazione degli uomini di Mallett risente di una touche poco efficiente, mentre la mischia chiusa tiene botta.

Ottime le prove dei piloni Cittadini e Perugini, molto bene i giovani Derbyshire – italianissimo ad onta del cognome – e Sepe che ha dimostrato che ali decenti nascono anche in Italia e che gli oriundi devono giocare solo se fanno la differenza.

“La mia Italia è differente”, recita una pagina di Facebook creata dagli appassionati della palla ovale, oggi l’Italrugby l’ha dimostrato sul campo.

SUDAFRICA v ITALIA 55-11 (27-6)

Marcatori: p.t. 4′ cp. Steyn M. (3-0); 8′ cp. Bergamasco Mi. (3-3); 11′ m. Steyn M. tr. Steyn M. (10-3); 15′ cp. Bergamasco Mi. (10-6); 20′ cp. Steyn M. (13-6); 31′ m. Steyn M. tr. Steyn M. (20-6); 37′ m. Spies tr. Steyn M. (27-6); s.t. 12′ m. Du Plessis tr. Steyn M. (34-6); 17′ m. Habana tr. Steyn M. (41-6); 20′ m. Louw tr. Steyn M. (48-6); 25′ m. Sepe M. (48-11); 39′ m. Louw tr. Pienaar (55-11)

Sudafrica: Aplon; De Villiers, Fourie, De Jongh (20’ st. Pienaar), Habana (20’ st. Oliver); Steyn M. (21’ st. James), Januarie; Spies, Louw, Burger (21’ st. Potgieter); Bekker, Botha B. (21’ st. Van der Merwe); Du Plessis (21’ st. BJ Botha), Smit (cap, 30’ st. Ralepelle), Steenkamp

all. De Villiers

Italia: McLean; Sepe M., Canale G., Masi, Bergamasco Mi.; Gower (31’ st. Bocchino), Picone (12’ st. Tebaldi); Parisse S. (cap), Derbyshire (20’ st. Zanni), Vosawai; Bortolami (12’ st. Geldenhuys), Del Fava; Cittadini (23’ st. Sbaraglini), Ongaro (12’ st. Ghiraldini), Perugini S. (40’ st. Cittadini)

all. Mallett

arb. Small (Inghilterra)

g.d.l. Brown (Nuova Zelanda), Changleng D. (Scozia)

TMO: Hughes (Inghilterra)


One Response to “Springboks superiori ma l’Italia c’è”

  • M-URC Says:

    Bellissima partita. Rispetto a quella della settimana precedente abbiamo visto in campo il vero Sudafrica. Quello stellare, quello che probabilmente ad oggi è la squadra più forte del mondo. Ma quanta Italia. Probabilmente la partita più bella che l’Italia ha giocato negli ultimi anni. Scontro a viso aperto con i campioni del mondo in carica. Mai un attimo di pausa. Abbiamo tenuto botta. Non ci siamo mai scollati. Grandissima prestazione. Abbiamo finalmente meritato il loro rispetto. Sono d’accordo con te sulla prestazione di Sepe. Per essere uno che da anni era fuori dal giro azzurro ha sfoderato una prestazione al di sopra delle aspettative. Grande Italia.

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