Capitan Hook e l’Italia che non c’è …

Matteo Pratichetti contende un pallone al Galles Cardiff – Ha l’amaro sapore del fiele l’ultimo atto dell’RBS Sei Nazioni 2010 per l’Italia, maltrattata dal Galles sul prato del Millennium Stadium molto di più di quanto il risultato di 33-10 possa testimoniare. La disfatta è netta, non vi è possibilità di discussione, e ciò pesa il doppio sull’analisi del Torneo visto che giunge solo una settimana dopo la pesante batosta parigina con la Francia. Certo, chi è entrato nello spogliatoio italiano dopo il match ha pensato di essere in un infermeria da campo della prima guerra mondiale.

Canale è uscito dopo 2′, Canavosio dopo 20′, Garcia ha continuato a placcare nonostante una spalla fuori uso, Bortolami ha finito con i crampi e Zanni con un ginocchio malandato.

Il tutto va aggiunto agli assenti per infortunio della vigilia Masi, Del Fava e Derbyshire, per non citare Parisse (quanto manca la sua personalità!!!).

Insomma, un’altra squadra.

Peccato soprattutto per i tanti italiani che, ancora una volta, hanno colorato d’azzurro le vie di Cardiff e hanno interpretato con orgoglio l’inno di Mameli.

Il loro canto sembra galvanizzare all’inizio l’Italia che mettono in campo una partenza del match ricca di grinta e buoni propositi, ma l’alba azzurra dura circa dieci minuti.

Gower fa in tempo a sprecare un drop abbordabile e Mirco Bergamasco spedisce sul palo un piazzato, poi il sole tramonta e i Dragoni Rossi cominciano a volare.

Il Galles schiera ben nove elementi che hanno partecipato all’ultimo tour dei Britis&Irish Lions, la linea dei tre-quarti è una collezione di fuoriclasse.

Il folletto Shane Williams, l’ariete Roberts, e James Hook, il “capitan uncino” che ha tagliato a fette i dirimpettai italiani, sembrano frecce avvelenate.

Phillips e Jones guidano le danze ma, nonostante tutto, una commovente difesa italiana erige un fortino a difesa della meta che non capitola nel primo tempo.

Garcia si immola sulle barricate, Zanni, Mauro Bergamasco e Geldenhuys spalmano una mano di cemento armato sul muro azzurro che non cede.

All’intervallo lo score segna 12-0 per i padroni di casa con quattro piazzati di Jones, ma Ghiraldini e compagni non possono resistere all’infinito.

Tesori di palloni riconquistati dalla difesa(saranno 6 al termine i turn over a favore) vengono restituiti ai gallesi con calci poco accurati, aumentando la pressione sull’Italia.

Nella ripresa accade l’inevitabile.

Tebaldi, entrato per Canavosio e poi sostituito dopo 30′ come a Parigi, manca il placcaggio su Hook che segna al51′.

“Uncino” si ripete al 57′ e al 68′ e Shane Williams a fissare il 33-3.

La meta finale di Mc Lean, miglior azzurro del Torneo, arriva troppo tardi.

Cardiff, Millennium Stadium – sabato 20 marzo
RBS 6 Nazioni 2010, Quinta giornata 
GALLES v ITALIA 33-10 (12-0)
Galles: Byrne; Prydie, Hook, Roberts (23′ s.t. Shanklin), S. Williams; S. Jones (29′ s.t. Bishop), Phillips (30′ s.t. Peel); R. Jones (cap) (27′ s.t. Delve), Warburton, Thomas; Charteris, Davies (15′ Gough); A. Jones (3′ – 10′ e 23′ s.t. James), Rees (23′ s.t. Bennett), Jenkins. All. Gatland
Italia: McLean; Robertson, Canale (3′ Pratichetti), Garcia, Mi. Bergamasco; Gower, Canavosio (25′ Tebaldi, 23′ s.t. Bocchino); Zanni, Ma. Bergamasco, Sole (15′ s.t. Vosawai); Bortolami (33′ s.t. Bernabò), Geldenhuys; Castrogiovanni, Ghiraldini (cap) (25′ s.t. Ongaro), Perugini (15′ s.t. Aguero). All. Mallett
Arbitro: Barnes (Inghilterra)
Marcatori: 9′, 22′, 32′ e 35′ c.p. S. Jones (12-0); s.t.: 11′ e 17′ m. Hook tr. S. Jones (26-0), 25′ c.p. Mi. Bergamasco (26-3), 28′ m. S. Williams tr. S. Jones (33-3), 34′ m. McLean tr. Mi. Bergamasco (33-10).
Note: al 15′ s.t. giallo per Mauro Bergamasco. Calci: S. Jones 7/7 – Mi. Bergamasco 2/3.


3 Responses to “Capitan Hook e l’Italia che non c’è …”

  • Corrado Chiatti Says:

    Spero che questo Torneo abbia messo in luce di fronta a tutti la necessità di dare più opportunuità ai giovani ed alla necessità di dare fiducia ai ragazzi della Nazionale A almeno per avere la possibilità di non stremare giocatori già stanchi ! Poi con un sistema di gioco come il nostro basato essenzialmente sulla difesa che esige un dispendio di energie migliori ! abbiamo ancora maggiore bisogno di giocatori tre quarti veloci e opportunisti capaci di sfruttare quelle piccole occasioni che si ottengono ! Recuperare un pallone con tanta fatica e poi ridarglielo con un calcio fatto male ! mah ! alla fine ogni diga sovraccaricata crolla!
    Mallet ricordiamoglielo gli uomini se li è scelti lui ! quindi la responsabilità è la sua ! ma è proprio in questi momenti che bisogna saper reagire Troppo facile abbandonare la nave che affonda !

  • Massimo Says:

    La speranza di vedere una maglia azzurra affettare la linea avversaria come ha fatto hook nella ripresa del Millennium Stadium contro di noi può certo sembrare un miraggio, ma considerati gli assenti, l’arbitraggio e la difficile traferta, credo che della partita di sabato non sia tutto da buttare.
    Può darsi che i dragoni fossero già negli spogliatoi negli utlimi minuti, ma dopo le sostituzioni ho visto una squadra combattiva e dotata di personalità, specie nei nuovi entrati.
    In fondo, se non fosse stata per quella difesa sulla linea di meta contro la Scozia eravamo qui a commentare un torneo senza nemmeno un punto.
    Mi chiedo però quale organico si possa costrutire in vista del mondiale..

  • Bruno Says:

    Credo che l’organico sia quello che passa il convento (più o meno) e dovremmo giocarci il mondiale con questi giocatori. Il problema vero però è l’atteggiamento e la mancanza di gioco offensivo. Si è vista una squadra predisposta alla difesa ad oltranza ed una assoluta mancanza di idee quando abbiamo il pallone, con una linea di trequarti sempre ferma e mai a proporsi in anticipo con linee di corsa interessanti. Se almeno riuscissimo ad ancorare il nostro gioco a touche e mischia sarebbe già qualcosa, ma non abbiamo neanche un gioco al piede decente (che ci servirebbe come il pane) per andare a conquistarci territorio ed eventuale possesso poi da fasi statiche. E senza palloni si finisce appunto per difendere ad oltranza.
    Dubito peraltro che dall’asse Mallett-Troncon possa svilupparsi un gioco offensivo decente. E poi smettiamola di auto-proclamarci i migliori in mischia chiusa. E’ un peccato di presunzione che dopo quei dieci minuti famosi contro gli all-blacks stiamo pagando caro. Credo ci sia da lavorare parecchio anche in quel settore.

Leave a Reply