Magners Celtic League, i Leghisti la vogliono al centro dell’agenda di governo…

Denis Fogarty Doveva essere una nuova partenza per il rugby italiano, rischia di diventare una battaglia pericolosa per l’intero movimento. La scelta delle due franchigie italiane per la Magners Celtic League si trasferisce in Parlamento, in attesa di passare alle aule dei tribunali. Sette senatori leghisti capeggiati dal Sen. Stiffoni hanno presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio Berlusconi che chiede venga rivista la scelta di Aironi del Po e Praetoriani Roma Rugby votata dal Consiglio Federale in favore del Benetton Treviso.

Inoltre nell’interrogazione si definisce “fumoso” l’impegno economico garantito da Regione, Provincia e Comune di Roma e si avanzano dubbi sul parere espresso dall’advisor nominato dalla FIR.

All’interrogazione ha risposto il Consigliere della Regione Lazio D’Amato (PD), vicepresidente della Commissione Bilancio:” Chiedere al Governo di intervenire su una scelta legittimamente assunta dal Consiglio nazionale della Federazione italiana rugby è una grave offesa all’autonomia sportiva.

Il movimento rugbistico romano e laziale ha le carte in regola per partecipare alla Celtic League – dice ancora D’Amato – e va apprezzato, semmai, lo sforzo congiunto delle amministrazioni locali per assicurare il sostegno alla candidatura di Roma.

Per quanto riguarda la Regione l’impegno finanziario è formalizzato nell’assestamento di bilancio in discussione in questi giorni nel Consiglio regionale del Lazio”.

Con tale formalizzazione si tacita uno degli argomenti più dibattuti dalla reazione veneta.


One Response to “Magners Celtic League, i Leghisti la vogliono al centro dell’agenda di governo…”

  • Mattia Says:

    Che schifo di paese! Trovo l’esclusione di Treviso davvero assurda per certi versi ma in un certo senso la loro è stata una “autoesclusione” dovuta alla loro presunzione. Un veneto coeso con Treviso, Padova, Rovigo o Venezia sarebbe stato davvero assurdo da togliere dai giochi. Con ciò, così come è successo nel calcio e in altri sport,la politica entrerà sicuramente dalla porta di servizio a sconvolgere quella sorta di finta autonomia sportiva. Sono sicuro che ne vedremo ancora delle belle.

Leave a Reply