Gli All Blacks si riprendono il trono

Nonu tra i protagonisti Gli All Blacks sono tornati. Dopo due sconfitte consecutive con Sudafrica e Australia, battono 39-10 gli stessi canguri di Robbie Deans che hanno avuto l’ardire di portare la sfida all’Eden Park di Auckland. La posta in palio era troppo alta, basti pensare che la Nuova Zelanda non perde tre match di fila da più di dieci anni e che l’eventualità poteva costare il posto al ct Graham Henry.


Per l’occasione, gli All Blacks hanno mostrato il loro volto feroce.

L’antifona si è intuita già dall’ingresso delle squadre in campo con i Tutti Neri che sfoggiavano facce da funerale…degli avversari.

Poi la danza della Haka ha dato conferma.

Mc Caw e compagni scelgono per la prima volta nella stagione la versione brutale, la Kapa O Pango, che termina con il gesto del taglio della gola.

La partita ne mantiene la promessa.

Gli All Blacks mostrano una determinazione al limite della ferocia, sui punti d’incontro sono indiavolati e il capitano Mc Caw, al rientro, è un esempio maestoso per tutti.

Carter interpreta lo spartito predisposto da Henry alla perfezione usando il piede destro come una frusta.

Gli avanti dominano la scena con Ali Williams che stravince la battaglia aerea, i Wallabies sono annichiliti.

Il prodotto di tale grazia è il punto di bonus, prezioso, in virtù delle quattro mete di Woodcock(2) e di Nonu(2), autore di una prestazione memorabile.

Il contorno di 19 punti dalla piazzola di Carter e di ben 1200 metri di guadagno territoriale al piede definiscono la superiorità neozelandese, interrotta solo in occasione della meta australiana di Ashley-Cooper costruita su una giocata da rimessa laterale da manuale del rugby.

Ora una pausa, poi il 16 agosto a Cape Town gli All Blacks cercheranno la vendetta contro il Sudafrica.

La classifica del Tri-Nations:
Nuova Zelanda 10, Australia 9, Sudafrica 5.

Nuova Zelanda – Australia 39-10
Nuova Zelanda:
Mete: Woodcock 2, Nonu 2
Tr.: Carter 2
CP: Carter 5

Australia:
Meta: Ashley-Copper
Tr.: Giteau
CP: Giteau

Nuova Zelanda: 15 Mils Muliaina, 14 Richard Kahui, 13 Conrad Smith, 12 Ma’a Nonu, 11 Sitiveni Sivivatu, 10 Dan Carter, 9 Jimmy Cowan, 8 Rodney So’oialo, 7 Richie McCaw (captain), 6 Jerome Kaino, 5 Ali Williams, 4 Brad Thorn, 3 Greg Somerville, 2 Andrew Hore, 1 Tony Woodcock.
A disp.: 16 Keven Mealamu, 17 John Afoa, 18 Anthony Boric, 19 Adam Thomson, 20 Piri Weepu, 21 Stephen Donald, 22 Anthony Tuitavake.

Australia: 15 Adam Ashley-Cooper, 14 Peter Hynes, 13 Stirling Mortlock (c), 12 Berrick Barnes, 11 Lote Tuqiri, 10 Matt Giteau, 9 Luke Burgess, 8 Wycliff Palu, 7 George Smith, 6 Phil Waugh, 5 Nathan Sharpe, 4 James Horwill, 3 Al Baxter, 2 Stephen Moore, 1 Benn Robinson.
A disp.: 16 Tatafu Polota-Nau, 17 Matt Dunning, 18 Dan Vickerman, 19 Hugh McMeniman, 20 Sam Cordingley, 21 Ryan Cross, 22 Drew Mitchell.

Referee: Mark Lawrence (South Africa)


One Response to “Gli All Blacks si riprendono il trono”

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