Scende in campo l’Italia. Due cambi dell’ultim’ora per gli All Blacks:Muliaina centro e Mc Donald estremo

MasiLo stadio è il Velodrome di Marsiglia. La partita Italia – Nuova Zelanda. Di fronte la sete di vittoria della World Cup degli All Blacks che dura da venti anni e la fame di gloria degli Azzurri. Oggi alle 13.45(diretta tv su Skysport1) l’Italia di Berbizier sfida i migliori per misurare sé stessa. L’unico vantaggio per Bortolami e compagni è la totale assenza di pressione, tutta sulle spalle dei Guerrieri Neri di Graham Henry.


Questo gruppo ha trascorso gli ultimi quattro anni con un solo pensiero: vincere la Rugby World Cup.

Si sono imposti in 38 delle ultime 43 partite disputate (le 5 perdute sono altrettanti fiori all’occhiello di Australia e Sudafrica, n.d.r.), hanno portato a casa tutti i trofei che hanno disputato, hanno battuto i migliori, si sono allenati duramente e con tecniche di avanguardia.

Ora, è giunto il momento della verità.

In un paese dove il rugby è qualcosa di molto vicino ad una grande religione laica che unisce le varie anime della nazione, tutto un popolo aspetta di gioire.

Henry non ha fatto sconti per l’esordio contro l’Italia, schierando subito il meglio.

Mc Donald sarà l’estremo con Howlett e Sivivatu alle ali, mentre ai centri Muliaina, in un primo momento schierato estremo, farà coppia con Mc Alister.

Dan Carter vestirà i panni del direttore d’orchestra, vero Mercurio del rugby australe, assistito dal mediano di mischia Kelleher.

Davanti a loro il n.8 sarà So’oialo, con ai suoi lati Collins ed il capitano Richie Mc Caw, tre superman.

Williams e Chris Jack saranno le seconde linee, Hayman e Woodcock i piloni mentre la scelta di Mealamu tallonatore può indicare la volontà di sfruttarne la mobilità attorno ai punti d’incontro.

Berbizier, l’uomo che ha cambiato dimensione al rugby azzurro, ha risposto per le rime.

Niente calcoli, questo è il rugby.

In campo tutto l’arsenale e vinca il migliore.

A cominciare dall’estremo dal piede mortifero Bortolussi e dalle ali Stanojevic-Robertson, i più veloci.

Ai centri l’unica sorpresa.

Facile pensare che l’ariete aquilano Andrea Masi sia stato preferito da Berbizier rispetto a Canale per un compito ben preciso.

Puntare dritto e forte su Mc Alister, grande talento ma poca voglia di placcare, come fece l’australiano Mortlock in estate nell’ultima sconfitta subita dagli All Blacks.

Al suo fianco Mirco Bergamasco, chiamato alla conferma mondiale dopo due brillanti Sei Nazioni.

Il solido De Marigny schierato all’apertura al posto del discontinuo Pez è una novità solo per chi non ci ha letto negli ultimi mesi, al fianco del leader Alessandro Troncon che festeggerà in campo il compleanno di due giorni fa ed il 98° cap.

Lo scintillante Parisse di Belfast sarà il n.8 con Mauro Bergamasco, atteso ad una World Cup da protagonista, e Zanni al suo fianco.

Il capitano Bortolami e Dellapè contenderanno i cieli ai neozelandesi nelle touche, mentre in prima linea mettiamo paura al mondo.

Il tallonatore Ongaro sarà sostenuto dai piloni Perugini e Castrogiovanni, in questo momento il meglio assoluto in Europa quanto a mischia chiusa.

“Fratelli d’Italia, siam pronti alla morte…”recita Mameli.

Contro la Haka delle furie nere servirà nulla di meno.


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