RWC ‘ 07, Wilkinson crea, la difesa conserva. L’Inghilterra è in finale

la meta di Lewsey in apertura Nel 2003 un drop di Wilkinson decise la finale della World Cup contro l’Australia. Oggi, un altro drop di Re Jonny ha segnato la fine dei sogni dell’intera Francia, sicura di vincere il mondiale dopo aver eliminato gli All Blacks. Con il punteggio di 14-9, l’Inghilterra si è guadagnata il diritto di continuare a sognare.


I Leoni della Regina partono subito con la massima intensità, nemmeno due minuti e sono già in meta.

L’eroe è l’ala Lewsey che si avventa su un calcio alto la cui ricezione crea problemi a Traille.

Il francese, nel tentativo di recuperare la posizione, perde gli appoggi e subisce la carica di Lewsey che, con un solo movimento, si lancia sul corpo dell’avversario, riceve l’ovale e si tuffa in meta.

La trasformazione di Wilkinson non va a buon fine ma il 5-0 scalda i cuori degli inglesi.

Nei successivi 15’ la Francia combatte per prendere il comando delle operazioni, ma vi riesce solo a tratti.

Feroce è l’applicazione difensiva inglese, geometrica la precisione dei calci tattici di Wilkinson, Catt e Gomarsall che respingono gli assalti dei Bleus.

Ciò non impedisce ai galletti di mettere a segno due calci di punizione con Beauxis all’8’ e al 18’che portano in vantaggio la Francia, 5-6.

La squadra di Laporte ha il sopravvento territoriale grazie al controllo sulle fonti primarie del possesso.

I saltatori francesi dominano in touche mentre nella battaglia della prima linea Milloud mette in grave crisi Vickery, mentre Sheridan, devastante contro l’Australia, questa volta non incide.

La prima frazione si chiude così, con la Francia all’assedio e l’Inghilterra a difendere il fortino.

All’inizio della ripresa il XV della rosa sembra più disponibile a proporre contrattacchi ma al 44’ è ancora la Francia a marcare un’altra punizione con Beauxis, 5-9.

La risposta di Wilkinson 3’ più tardi riporta sotto l’Inghilterra, 8-9.

Non ci sono in campo i funamboli dell’emisfero sud, l’equilibrio regna sovrano.

Wilkinson prende un palo clamoroso con un drop al 59’, ma l’Inghilterra si segnala soprattutto per una difesa strenua, efficace al 68’ quando una combinazione Clerc-Chabal viene fermata ad un soffio dalla terra promessa.

Il fortino tiene e al 75’ Wilkinson trasforma la punizione del sorpasso, 11-9.

I Leoni inglesi sentono l’odore del sangue, Wilko rivede il film del mondiale 2003 e ne propone lo sfrontato remake.

Il suo drop al 78’ è il colpo del fuoriclasse che fa la differenza.

Certo, i suoi compagni portano l’ovale sotto i pali francesi e alla distanza giusta ma è lui, Re Jonny, che calcia tra i pali il pallone che marca il 14-9.

L’intera Francia assiste ammutolita al trionfo inglese, sugli spalti 40000 inglesi intonano “Swing low, sweet chariots”, Wilkinson è di nuovo in trionfo.


3 Responses to “RWC ‘ 07, Wilkinson crea, la difesa conserva. L’Inghilterra è in finale”

  • Alessio Says:

    Kirwan, provocatoriamente, qualche giorno fa aveva proposto di abbassare il punteggio attribuito per il drop. Ma dopo aver visto la partita di ieri sera, forse la sua non era poi da considerare una provocazione. Perchè se penso alla costruzione del calcio di Wilkinson, mi accorgo di quanto, in certi casi, il drop sia la vittoria del non gioco. Se ad un avanzamento, palla alla mano, ci si può opporre, come è possibile fare lo stesso nel caso in questione, soprattutto se chi calcia è sufficientemente lontano dalla linea del fuorigioco? Sono di parte, lo ammetto: i francesi mistanno più simpatici, non c’è che dire. Vince però una nazionale che ha zoppicato e balbettato nelle fasi eliminatorie ed ha fatto poco di più in quelle successive. Il demerito della Francia, ieri sera, è stato quello di non osare di più, di non capire che la stessa partita che gli inglesi avevano messo in campo una settimana fa, l’avrebbero riproposta puntualmente. Forse c’è stata anche una certa paura e molta tensione da parte dei transalpini, già intuibile da quella prima meta dove anche la sfortuna è stata una componente non trascurabile. Spero che la finale, qualunque sia, metta l’Inghilterra subito in netta inferiorità di punteggio: solo così, forse, si riuscirà a vedere il vero valore di una squadra che, finora, mi ha dato l’impressione di essere una squadra opportunista molto ben capace a sfruttatare i demeriti altrui e costruirci sopra una partita.

  • Francesco Says:

    Ha ragione Alessio.
    Benché la Francia abbia molte colpe nell’approccio strategico e tattico alla partita (il calcio del vantaggio inglese nasce dalla scelta di Traille di calciare corto dai 22 anziché tirare una delle sue terrificanti botte) è la sola che ci ha provato, commettendo anche errori sciocchi e non capitalizzando due mischie ai 5 metri su propria introduzione.
    Ma almeno ha provato a giocare, mentre l’Inghilterra ci ha deliziato con un corso di poco gioco (e tanto per abbassare il livello, ha fatto pure uscire Catt).
    Poi, che in una competizione del genere tu vada in finale vincendo due partite per sette punti complessivi ci sta pure, ma francamente vedere battute Australia e Francia da questo sistema di gioco a chi ama il rugby spettacolare (me, ad esempio) dispiace.
    Vuol dire che parleremo di maschie prove degli azzurri contro i (vice)campioni del mondo al prossimo Sei Nazioni

  • KerdealayParp Says:

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