RWC ‘ 07, trionfa il Sudafrica

Habana in finaleIl Sudafrica in cima al mondo. Gli Springboks di White conquistano la Rugby World Cup 2007 battendo i campioni uscenti dell’Inghilterra per 15-6 in un match dal sapore antico. Il primo tempo vive sull’equilibrio tra due squadre che giocano un rugby simile. Fisico, difesa feroce, lotta selvaggia sui punti d’incontro, larghissimo uso dei calci tattici.


Per l’Inghilterra Sua Maestà Wilkinson, ma anche l’algido Mike Catt, inarrivabile per lucidità, il secondo play-maker del gioco inglese all’esterno del n.10.

Dall’altra parte la precisione di Montgomery, la potenza del ragazzino Steyn, la duttilità di James, uno spettacolo nello spettacolo.

Davanti ai frombolieri capaci di guadagnare 50-60 metri a calcio, i bisonti della mischia a disputarsi l’ovale sui punti d’incontro.

I primi otto sudafricani fanno paura, ma gli inglesi non sono da meno.

Kay, Easter, Corry, Regan.

Nessuno si tira indietro, è la partita della vita.

Il risultato è il 9-3 per gli Springboks all’intervallo grazie a tre piazzati di Montgomery, mentre Wilkinson ne marca solo uno sbagliando un drop.

Il secondo tempo si apre bene per l’Inghilterra con un fantastico break di Tait partito da un pallone di recupero.

Il centro inglese manda per farfalle Steyn e Montgomery prima di essere fermato ad un metro dalla meta.

Sugli sviluppi dell’azione il XV della rosa arriva alla terra promessa ma l’arbitro in moviola annulla la meta di Cueto.

Ne esce solo un piazzato che Wilkinson trasforma al 44’ per il 9-6.

Il Sudafrica risponde con Montgomery al 50’ ristabilendo le distanze, 12-6.

I guerrieri del pack inglese cominciano a mostrare la corda, la rush defense sudafricana non presenta smagliature ed al 62’ il 20enne Steyn trasforma una punizione da 45 metri che fissa il 15-6.

Negli ultimi venti minuti l’Inghilterra perde i pezzi, ci prova disperatamente ma la difesa sudafricana è superba e concede nulla.

Il tempo vola via e i Leoni della Regina abdicano in favore degli Springboks che chiudono in trionfo sull’erba di Saint Denis.


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