RWC ‘ 07, i Pumas fuori a testa alta, il Sudafrica vola in finale

Fourie du Preez vola verso la prima meta Il Sudafrica di Jack White vola in finale battendo 37-13 l’Argentina che ha colorato di biancoceleste l’intera Rugby World Cup 2007. Rimarrà negli occhi degli appassionati la voglia e l’orgoglio di una nazione che merità di più dal mondo ovale. Il pack dei Pumas parte alla grande dominando le prime quattro mischie ordinate dall’arbitro Walsh.


Martin Scelzo, il pilone destro compagno di squadra di Castrogiovanni a Leicester, fa vedere le streghe nientemeno che a Os du Randt, un principe del ruolo.

Nonostante ciò sono gli Springboks a passare in vantaggio, inaspettatamente.

L’Argentina costruisce una bella azione, mantiene il possesso cambiando fronte per ben due volte.

Alla terza i sudamericani si fidano troppo delle proprie possibilità e l’ennesimo passaggio è una telefonata per un furbetto come du Preez che si inserisce lesto sulla linea dell’ovale e vola al centro del campo verso la meta.

La trasformazione di Montgomery fissa il 7-0 al 7’.

Gli argentini si ricongiungono con le proprie certezze e ricominciano a macinare gioco.

La conquista è sicura così come il possesso.

I due fondamentali producono una buona supremazia territoriale, peraltro sterile.

Solo al 15’ Contepomi segna i primi tre punti per i suoi dopo un fallo inutile di Smit, ma due minuti dopo Montgomery replica per il 10-3 al 17’, tanto per mantenere le distanze.

La partita comincia a prendere una brutta piega per i Pumas che, pur attuando il proprio piano di gioco, non riescono a concretizzare.

Dall’altra parte, i Boks di White mettono in mostra una concretezza disarmante, andando a punti ogni volta che si affacciano nella metà campo avversaria.

Al 30’ Felipe Contepomi marca un altro calcio per il 10-6, ma negli ultimi 10’ della prima frazione il Sudafrica piazza un doppio k.o. che scava il solco decisivo nel punteggio.

Prima ci pensa Brian Habana, la saetta nera, chiamato in causa da un ovale di recupero sventagliato con un long-pass da Butch James.

Habana scavalca Agulla con un calcetto che raccoglie al rimbalzo alle spalle dell’argentino, volata e meta trasformata per il 17-6.

I Pumas sembrano smarrire la via, i cieli sono dominati da Bakkies Botha e Matfield che rubano touche e possesso.

Ne approfitta Rossouw che trafigge di nuovo la difesa argentina proprio allo scadere.

Montgomery trasforma per il 24-6 che fissa l’halftime.

A questo punto il Sudafrica ha la partita nelle sue mani, gli argentini fanno fatica a ritrovare il filo e paiono stanchi, forse paghi di un torneo che ha dato loro già più di quanto ci si aspettasse.

Eppure, all’inizio del secondo tempo i Pumas sono ancora in grado di ferire con i loro artigli.

Manuel Contepomi tocca in meta al termine di una buona struttura di gioco, il fratello Felipe trasforma e fissa il 24-13 al 45’.

Nuove speranze per gli argentini che combattono e rimangono vivi, pur tra mille errori.

Gl Springboks li fanno sfogare e aspettano sornioni, ma intanto rosicchiano possesso grazie al dominio assoluto in touche.

Roncero dice la sua in mischia chiusa, ma Van der Linde e compagni tengono botta.

Ora la battaglia di trincea è combattuta sull’orgoglio, e in questo i Pumas sono secondi a nessuno.

Ma non basta.

Sono troppe le touche perdute in attacco, almeno quattro possessi che avrebbero dovuto essere tramutati in punti per poter mettere pressione ad un Sudafrica pragmatico e concreto.

Montgomery aspetta il 71’ per mettere a segno i primi tre punti del secondo tempo e marcare il 27-13, ma con quel vantaggio i Boks si possono permettere di aspettare l’errore degli avversari.

La “garra” argentina non viene meno, la lucidità sì.

Felipe Contepomi gioca la peggior partita del torneo, così come Pichot risulta meno ispirato del solito.

Lo stesso Hernandez ricama stilemi gradevoli, ma non graffia.

Non basta ai Pumas aggrapparsi allo splendido pack di Roncero e Scelzo, autori di un magnifico mondiale.

Nel finale il piede di Montgomery trova altre due punizioni al 71’ e al 74’, ma è ancora la velocità fulminante di Habana a mettere il sigillo finale al 37-13 grazie ad un altro intercetto trasformato in meta in capo alla solita volata che brucia l’erba di S. Denis.

L’Argentina se ne va dalla Rugby World Cup 2007 con l’onore delle armi, il Sudafrica ha un appuntamento in finale con l’Inghilterra, già distrutta all’esordio nel torneo per 36-0, ma allora Wilkinson non era ancora rientrato e il XV della Rosa era un’altra squadra.


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