Tri-Nations, stop alle polemiche si gioca
La calma prima della tempesta. Così è stato definito dalla stampa degli antipodi il silenzio calato attorno al match tra Australia e Nuova Zelanda che domani (ore 12, diretta Skysport Extra) si sfideranno a Melbourne per il terzo turno del Tri-Nations. La tempesta in questione si riferisce alle polemiche che hanno imperversato per tutta la settimana dopo la decisione da parte del Sud Africa di schierare nei prossimi confronti con Wallabies e All Blacks una sorta di seconda squadra, avendo lasciato a casa 20 dei migliori giocatori a disposizione.
Il ct degli Springboks Jake White ha risposto alle proteste con l’esigenza di proteggere i molti giocatori infortunati o affaticati in vista della fase decisiva della preparazione alla Rugby World Cup di settembre prossimo.
Australiani e neozelandesi hanno mostrato di gradire pochissimo e il chairman della federazione dei canguri 0’Neill sta addirittura considerando l’ipotesi di chiedere un risarcimento alla federazione sudafricana in ragione dei mancati incassi per i biglietti invenduti per il match del prossimo 7 luglio a Sidney.
Intanto, sgradita sorpresa per gli Springboks al loro arrivo nel continente australiano.
Appena rientrati in possesso dei propri bagagli i giocatori hanno constatato la scomparsa di diversi oggetti dalle borse.
Saccheggiata, in particolare, quella del capitano Skinstead che ha perduto computer, videocamera e cellulare.
Ma oggi si gioca, e il livello è siderale.
A contendersi la Bledisloe Cup, il trofeo messo in palio nei confronti tra canguri e kiwi dal 1931 da lord Bledisloe allora governatore della Nuova Zelanda, due formazioni stellari.
L’Australia schiera tutti i suoi veterani a partire dalla mediana da sogno Larkham-Gregan.
Ai centri Connoly mette in campo il perfetto equilibrio tra la potenza del capitano Mortlock e l’estro dell’”arcangelo” Giteau, mentre il triangolo allargato vede il rientro di un rinato Tuqiri dopo il programma di recupero fisico e i giovani Huxley ad estremo e Ashley-Cooper all’ala.
Il loro confronto con i dirimpettai in nero Muliaina-Gear-Rokocoko promette faville, così come quello tra le terze linee.
Di fronte ai guerrieri Mc Caw- So’oialo-Collins i canguri lanciano i guastatori Palu-Smith-Elsom e la battaglia nella terra di nessuno si presenta affascinante.
In seconda linea gli All Blacks recuperano il ministro dell’aria Chris Jack affiancandolo a Flavell, ma è in prima linea che ai canguri verranno posti i quesiti più imbarazzanti.
Il confronto tra i piloni dei wallabies Dunning e Shepherdson e quelli devastanti schierati da Henry Hayman e Woodcock dovrebbe togliere il sonno ai padroni di casa, mentre il dinamismo del tallonatore Moore promette di creare difficoltà all’esperto Oliver.
A dirigere le operazioni dei tutti neri ancora la coppia Carter-Kellher che creeranno gioco avvalendosi del fosforo dei due centri Mauger e Mc Alister.
Soprattutto per il secondo, giocatore di levatura mondiale frenato solo dalla ricchezza di talenti a disposizione di Henry, un palcoscenico adatto ad illustrare la propria classe, immensa.