Berbizier:”In campo per fare il nostro gioco”

Nello sport gli equilibri cambiano repentinamente, ed il rugby non fa eccezione. I risultati della prima giornata del Sei Nazioni 2007 hanno ristabilito alcune gerarchie che parevano mutate dopo alcuni risultati che avevano illuso qualcuno. Oggi (diretta tv su la7 dalle 14) l’Italia di Berbizier scende sull’erba del tempio di Twickenham per sfidare l’Inghilterra rinata dopo il rientro del suo fuoriclasse Jonny Wilkinson (27 punti contro la Scozia) e l’impegno è di quelli che fanno tremare i polsi.


Senza Bortolussi e Stanojevic, perduti per questo match anche Mauro Bergamasco e Masi, toccherà al capitano Bortolami guidare i suoi in una partita difficile anche dal punto di vista psicologico.

I numeri delle analisi statistiche dicono che l’Italia, pur perdendo nettamente, contro la Francia ha giocato un rugby di alto livello, senza riuscire a concretizzare le occasioni create.

Un dato su tutti: nel primo tempo la Francia ha creato occasioni per marcare 29 punti realizzandone 22, l’Italia ha creato opportunità per 22 punti marcandone solo 3, voilà la difference, direbbero i nostri avversari.

Per di più, le occasioni create dagli azzurri sono arrivate prima dei punti francesi, quando il match era in bilico.

Questa capacità di trasformare in oro ciò che i giocatori toccano permetterebbe di confrontarsi ai massimi livelli, così come ha sottolineato il capitano Bortolami in conferenza stampa:”La squadra ha dimostrato con i fatti di avere coraggio e voglia di confrontarsi, a volte dominando in alcune fasi.

Poi manca la possibilità di appoggiare questa volontà su basi di gioco che ne consentano lo sviluppo.

In settimana abbiamo lavorato molto su questo.”

Anche Berbizier ha sottolineato come:”Spesso la frustrazione del risultato porta i nostri giocatori a isolarsi in iniziative individuali che sono votate al fallimento.

Gli azzurri hanno dimostrato di avere alcune potenzialità per essere competitivi nell’alto livello, ora dobbiamo andare oltre.”

L’Italia schiererà una mediana, Troncon-Scanavacca, che somma 66 anni di età (33 a testa).

Non sembra un buon segnale per il futuro del rugby italiano:”Io non faccio le selezioni con la carta d’identità alla mano.

Oggi – ha spiegato il ct azzurro – abbiamo bisogno di alcune cose e Troncon e Scanavacca possono darcele.

Dobbiamo fare i conti con il patrimonio di giocatori che abbiamo a disposizione e lavorare su quello per raggiungere i nostri obiettivi.

Contro l’Inghilterra mi aspetto un match di alto livello e mi aspetto dalla squadra l’espressione delle sue potenzialità.”

Di fronte ritroveremo un grande fuoriclasse come Wilkinson, avete predisposto qualcosa di particolare?:”No, dobbiamo essere noi stessi.

Per tutti noi è un piacere vedere di nuovo Wilkinson sul campo, un campione che mette semplicità in tutto ciò che fa e che è un patrimonio per tutto il rugby.”

Tornando al match contro l’Inghilterra cosa si aspetta dalla sua squadra?:”Contro la Francia abbiamo avuto 40 minuti di gioco effettivo, 8 touche rubate, 27 palloni recuperati, creato le occasioni per segnare due mete.

La squadra ha dimostrato di poter fare queste cose, ora dobbiamo superare questo livello e andare oltre, concretizzando questa grande mole di lavoro.

Mantengo il mio ottimismo perché credo nel lavoro della squadra e nelle sue potenzialità.”

Il bianco della neve caduta nei giorni scorsi a Londra lascia il passo al verde dell’erba di Twickenham, le speranze azzurre non sono ancora appassite.


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