Russia – Italia 7-67. Azzurri qualificati alla Rugby World Cup 2007

L’8 settembre 2007 sul prato del Velodrome di Marsiglia, Rugby World Cup. Gli azzurri di Berbizier guarderanno gli All Blacks danzare la loro Haka prima di affrontarli nell’esordio mondiale. L’Italia si è guadagnata questo onore battendo anche la Russia ( 67-7 a Mosca) dopo il Portogallo, qualificandosi per la fase finale della competizione iridata in un girone che la vedrà sfidare, oltre ai maestri tutti neri, la Scozia, la prima delle qualificate del secondo gruppo europeo – certamente la Romania – e la prima ripescata della Poul mondiale, probabilmente Tonga.


Allo Slava Stadium nella capitale moscovita gli uomini di capitan Bortolami hanno trovato condizioni atmosferiche “britanniche” con una pioggia leggera ma persistente e una ventina di gradi in meno rispetto a Roma, probabilmente le uniche difficoltà incontrate in giornata.

Il match ha prodotto nove mete italiane frutto di un primo tempo di grande attenzione da parte degli azzurri che, seguendo i dettami del ct Berbizier, hanno mantenuto alta la concentrazione.

Poi, nel secondo tempo e sul 39-0, la guardia è comprensibilmente calata consentendo ai russi la meta della bandiera con Chrokin.

Per il resto la marea azzurra ha imperversato allo Slava, nonostante la voglia di combattere dei russi guidati dal leader 40enne Sergeev venisse esaltata dalla rush-defense impostata dal tecnico sudafricano Groenewald e la fisicità dei padroni di casa emergesse nel fango di Mosca, ma troppa è allo stato attuale la differenza tecnica tra le due squadre.

Già al 10’, dopo che Perugini aveva chiarito ai piloni avversari la netta supremazia italiana nelle prime due mischie ordinate, Castrogiovanni era lesto ad impadronirsi di una rimessa laterale gettata al vento dal tallonatore avversario ed a planare in meta.

Solo 7’ più tardi era Masi ad approfittare della confusione dei padroni di casa e a depositare in meta un altro ovale vagante.

Tra il 22’ ed il 37’ Robertson metteva a segno la sua doppietta confermando il buon momento personale, mentre allo scadere del primo tempo Mirco Bergamasco definiva il 39-0 all’intervallo complice la puntuale trasformazione di Bortolussi.

La seconda frazione si apriva con una bella meta di Bortolami, sempre più a suo agio nel ruolo di leader della squadra, offertosi come secondo sostegno interno ad un’azione al largo di Bortolussi e Stanojevic.

Al 53’ Mirco Bergamasco marcava in bandierina la più bella meta del match in capo ad una trama che vedeva sei giocatori toccare il pallone e tre off-load che rendevano la manovra fluida e consentivano al centro azzurro di passare attraverso i corpi russi e di schiacciare l’ovale a terra.

Tra il 59’ e l’81’ anche Canavosio, subentrato a Robertson, segnava una doppietta frutto della sua abilità tecnica e di lettura del gioco.

Il punteggio finale di 67-7 era definito dal piede di Bortolussi che con 8 trasformazioni e due punizioni contribuiva con 22 punti personali e con la sicurezza del suo calcio estremamente affidabile, confermandosi molto più che una semplice alternativa a Pez dalla piazzola.

Al termine del match contenuta la soddisfazione di Berbizier, soprattutto per la raggiunta qualificazione alla World Cup:”Avevamo detto che consideravamo queste due partite più importanti che difficili, e così è stato anche se gli incontri vanno sempre giocati sul campo.

Sono grato ai giocatori – ha spiegato Berbizier – per l’applicazione, migliorata rispetto al Portogallo.

Raggiunta la qualificazione possiamo concentrarci sui test di novembre dove avremo la possibilità di valutare il nostro livello contro l’Australia e, soprattutto, contro l’Argentina.”


Leave a Reply