I rugbisti visti da una donna

James Haskell La considerevole forza di penetrazione (non ridete…) del rugby nell’immaginario collettivo passa necessariamente attraverso il messaggio trasmesso dai corpi dei rugbisti, capaci di conquistare con la loro fisicità mercati fino a qualche anno fa inesplorati. Vuoi per convenzioni, vuoi per incapacità prima dell’avvento di Max Guazzini e dei suoi calendari allo Stade Francais nessuno aveva aperto questa strada di efficacissima comunicazione.

Oggi il rugby ha conquistato grandi fette di pubblico femminile e gay con enormi vantaggi commerciali.

Una collega blogger, Greta Kanipulos,  ci ha inviato questo post che volentieri pubblichiamo, per maggiori delucidazioni vi inviamo al suo blog www.gretaka.blogspot.it :

Da quando ho 15 anni e il mio moroso dell’epoca giocava a rugby mi sono innamorata di questo sport, e con il tempo mi sono innamorata anche dei rugbisti. Sono alti, muscolosi, con un gran cuore e non dimentichiamoci che crescono con forti principi.

Certo ci sono gli sciocchi pure tra di loro, ma sono fighi pure quelli.

 

Da sempre faccio il confronto con i calciatori, osannati e amati e venerati come dei, ma ammettiamolo chi tra i due qui sotto assomiglia di più ad una divinità greca? Non voglio dire che non ci siano calciatori sexy, magari sono io, ma trovo i rugbisti mille volte meglio.

 

Sono consapevole di essere di parte, ma ogni volta che vedo Parisse, Castrogiovanni, per restare in Italia, ma volendo potrei dire Carter, Sonny B., Wilkinson, bhe mi incanto e mi viene l’acquolina in bocca.

Magari pensate: “ Sono tutti professionisti, è ovvio che abbiano un super fisico, fanno solo quello”, ma posso assicurarvi che anche nelle squadre delle serie minori ci sono dei gran fighi.

 

Certo i piloni sono mediamente più grossi e con la pancia (almeno per le serie minori), ma basta passare alle seconde linee che trovi bestioni alti almeno uno e novanta, pieni di muscoli e veloci; per non parlare poi dei tre quarti, sinonimo di velocità, atleticità e forza.

 

E poi il rugby c’è ovunque nel mondo, ho letto che ogni paese ha la propria nazionale, il che vuol dire che in qualsiasi luogo si vada, donne, si trovano rugbisti.

 

Promettetemi un rugbista e io faccio pazzie!

 

Un’ultima cosa, un consiglio per le donne, smettete di guardare calcio e andate a rifarvi gli occhi alle partite di rugby!

 

Greta Kanipulos

 


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