Il futuro della Rugby Roma è appeso a un filo

Boscolo, terza linea della Futura Park Rugby Roma Ottantuno anni di storia appesi ad un filo. Assume i contorni del thriller d’autore la vicenda legata alla sopravvivenza della Rugby Roma, società fondata nel 1930 e vincitrice di cinque scudetti. Terminata l’esperienza di Abbondanza, l’imprenditore che l’aveva rilevata sei anni fa sull’orlo del baratro, il titolo sportivo bianconero era stato ceduto dall’imprenditore a un gruppo di ex giocatori guidati da Alessandro Missori.

Con esso i nuovi dirigenti avevano ereditato un pesante carico di debiti nei confronti di tesserati della Federugby (si parla di oltre 200.000 euro).

A termini di regolamento, per ratificare l’iscrizione ai campionati delle squadre della Roma, era necessario presentare una fidejussione a copertura del debito entro ieri, giorno in cui era fissata la riunione del Consiglio Federale a Parma.

Dopo giorni di trattative incessanti e di prese di posizione e altrettanti dietro-front, di abbandoni repentini (come quello di Michelangiolo Bernabei, uno dei soci di Missori) e di mancati accordi con gli altri pretendenti alla proprietà della Roma come l’imprenditore Caccamo e la Nuova Rugby Roma che raccoglie il settore giovanile, sembrava ormai certo che Missori e i suoi avessero rinunciato a presentare la fidejussione.

Oggi, intorno alle 16, il colpo di scena.

All’albergo di Parma sede della riunione del Consiglio Federale arriva via fax la fidejussione garantita dalla firma dell’ex-presidente Abbondanza ma non controfirmata dall’amministratore dell’istituto emittente.

Perchè? Ma perchè il dirigente era già partito per un meritato week end di mare e potrà firmare solo lunedì!

Insomma, se uno sceneggiatore avesse voluto mettere a dura prova le coronarie degli appassionati bianconeri non avrebbe saputo inventare di meglio.

il Consiglio Federale ha deciso di rinviare ogni decisione a domani, ma la situazione resta grave.

Nonostante una telefonata del sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno al presidente federale Giancarlo Dondi per invocare la proroga che può salvare la Rugby Roma, appare difficile che il Consiglio possa derogare alle regole.

In fondo, la responsabilità del ritardo ricade sulle spalle dei dirigenti bianconeri, come dimostra la fidejussione di 113.000 euro presentata da L’Aquila Rugby un paio di giorni fa.

Ancora 24 ore di speranza per la storia della Roma, ma se si salverà quale futuro l’aspetta?


2 Responses to “Il futuro della Rugby Roma è appeso a un filo”

  • Francesco Says:

    Che spettacolo !!
    Manager folkloristici che non vogliono nemmeno garantire i 200.000 Euro di fideiussione, almeno a leggere Bernabei (e bussano alla porta di Abbondanza), Caccamo che gioca a fare il marabù ma non ha i soldi (ha solo strane sinergie con l’AIR, come osservava Volpe ieri), Barillari che si costruisce un suo feudo personale (il che va bene nell’immediato, ma poi devi accordarti con il main team), l’AIR che fa la guerra termonucleare alla RR ma con L’Aquila ha il cuore di panna (e come è che L’Aquila non fa campagna acquisti ? aspetta lunedì), un assessore allo Sport che snocciola comunicati, un Sindaco che si sciacqua l’anima con una telefonata irricevibile (ma Mario Di Carlo purtroppo non c’è più)
    Bastava mettere sul mercato 1000 abbonamenti da socio sostenutore alla RR per la prossima stagione a 200 Euro l’uno per trovare i soldi (e dovevano cercare 1000 persone, anzi 999, mica quelli che presero le azioni della Lazio calcio) e nel rattempo precostituirsi la fideiussione.
    Purtroppo non è possibile commissariare la squadra e darne la gestione con un budget modesto ma sicuro a chi sa fare il manager (certo R.F.), ma in quattro anni giocheremmo per il titolo
    Così invece andrò ospite delle ombre nere, che peraltro di rugby ne capiscono

  • fabri Says:

    PAROLE SANTE….OGGI E’ MORTA LA RUGBY ROMA UN’ PO? PER COLPA DI TUTTI…MAGGIOR RESPOSABILE GIANCARLO DONDI

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