Vittoria Azzurra! Battute le Fiji 24-16

Mirco Bergamasco torna a centro Finalmente la vittoria! Dopo una serie di sconfitte che non si possono più definire onorevoli, l’Italia batte 24-16 le Isole Fiji con un secondo tempo di felicissima sintesi tra testa e cuore. Particolare da sottolineare : Fiji occupa il posto n.10 del ranking dell’International Rugby Board, l’Italrugby il n.12.

Dunque, e il campo lo ha dimostrato, nulla vi era di scontato alla vigilia, anzi.

Gli omoni isolani venivano dall’impresa di Cardiff dove avevano messo alla frusta il Galles salvato solo dalla grazia dell’arbitro.

A Modena Koyamaibole e compagni partono con il medesimo piglio e nella prima mezz’ora per gli Azzurri sono dolori.

I guerrieri del Pacifico mostrano tutta la loro superiorità nell’uno contro uno e quando hanno il pallone è difficile fermarli.

Già al 9′ sono in meta (trasformata da Bai) con il tallonatore Talemaitoga.

L’Italia sbanda, soffre e quando ha il possesso cerca un gioco troppo strutturato che mal si adatta alle sue caratteristiche.

Solo mischia e tocuhe tengono vive le speranze azzurre che prendono forma con due punizioni di Mirco Bergamasco al 13′ e al 20′, 6-7.

Bai risponde dalla piazzola ricacciandoci indietro 6-13.

A questo punto l’inerzia del match comincia a girare dalla parte italiana, grazie alla lucidità nelle scelte e all’adattamento del piano di gioco che fruttano un’altra punizione di Bergamirco al 36′.

Gori – ancora ottimo – e Orquera finalmente dichiarano guerra ai voli pindarici e tengono il pallone nella cassaforte degli avanti per poi usare i calci tattici, sconosciuti ai figiani.

Loro continuano a caricare a testa bassa creando problemi enormi nei raggruppamenti agli italiani, spesso costretti al fallo.

Ne fa le spese Castrogiovanni che prende un giallo al 40′ oltre alla punzione che Bai trasforma per il 9-16 all’intervallo.

Nel secondo tempo un’Italia da favola detta legge in mischia chiusa e in rimessa laterale (ben sette rubate su otto!) e difende selvaggiamente nascondendo l’ovale ai figiani che perdono il filo, incalzati da placcaggi devastanti.

Dellapè, un guerriero troppo a lungo dimenticato, spalma una mano di cemento sulle mura del fortino azzurro imitato da Barbieri, Masi (memorabile il suo placcaggio di incontro al pilone Ma’afu!) e Geldenhuys, Parisse regala sostanza e classe mentre Sgarbi è splendido nel verticalizzare il gioco.

La superiorità frutta altri cinque calci di Mirco Bergamasco (8/8 al termine, record mondiale eguagliato) per il 24-16 finale.

Il momento più bello al 65′ quando l’Italia si piazza nei 22 metri figiani per 4′.

Dieci fasi, cambi di fronte, assalti all’arma bianca che entusiasmano il pubblico.

La meta non arriva ma il messaggio è chiaro : ci siamo anche noi.

Finalino dedicato a Mallett.

Al termine ai microfoni di Sky si lascia andare : “Io sono un grande allenatore.

Posso trovare lavoro dove voglio e l’Italia è fortunata ad avermi.

Se i tifosi non vedono quanto la squadra è migliorata non capiscono un cazzo (sic!) di rugby”.

Ora, se è lecito polemizzare con quei giornalisti che prima della partita hanno messo in dubbio la sua permanenza sulla panchina azzurra (e noi, pur non apprezzando molti aspetti della sua gestione, non siamo tra questi) non è ammissibile questa mancanza di eleganza ed educazione nei confronti di quelle masse di appassionati che giustificano il lauto compenso percepito dal ct sudafricano accogliendolo ovunque come un re nonostante la lunga serie di sconfitte.

Il rugby italiano, in tutte le sue componenti, merita maggiore rispetto.

Modena, Stadio “Alberto Braglia” – sabato 27 novembre

Cariparma Test Match

ITALIA v FIJI 24-16 (9-16)

Marcatori: p.t. 6′ m. Ma’afu tr. Bai (0-7);11′ cp. Bergamasco Mi. (3-7); 19′ cp. Bergamasco Mi. (6-7); 24′ cp. Bai (6-10); 27′ cp. Bai (6-13); 35′ cp. Bergamasco Mi. (9-13); 40′ cp. Bai (9-16); s.t. 5′ cp. Bergamasco Mi. (12-16); 12′ cp. Bergamasco Mi. (15-16); 20′ cp. Bergamasco Mi. (18-16); 35′ cp. Bergamasco Mi. (21-16); 39′ cp. Bergamasco Mi. (24-16)

Italia: McLean; Masi (16’ st. Benvenuti), Canale, Sgarbi, Bergamasco Mi.; Orquera (10’ st. Bocchino), Gori; Parisse (cap), Barbieri R., Zanni; Geldenhuys, Del Fava (5’ pt. Dellapè); Castrogiovanni, Ongaro (10’ st. Festuccia), Perugini (20’ st. Lo Cicero)

all. Mallett

Fiji: Ligairi; Goneva (20’ st. Rabeni), Vulivuli, Lovobalavu, Nalaga; Bai, Kenatale; Koyamaibole (14’ st. Kalou), Qera (30’ st. Naikadawa), Naevo; Qovu, Lewaravu; Manu (cap), Talemaitoga (34’ st. Veikoso), Ma’afu (30’ st. Rarawa)

all. Domoni

arb. Pearson (Inghilterra)

g.d.l. Berdos (Francia), Jones (Galles)

TMO: Hughes (Inghilterra)

Note: giornata fredda, terreno in ottime condizioni, 18.000 spettatori circa. 40’ pt. cartellino giallo Castrogiovanni (Italia).

Calci piazzati: Bai (Fiji) 4/7; Bergamasco Mi. (Italia) 8/8


3 Responses to “Vittoria Azzurra! Battute le Fiji 24-16”

  • Francesco Says:

    Ho visto la partita su La 7 e questo pezzo del Mallet show l’ho perso
    Per la prima volta ho visto un effetto positivo del progetto Magners, ossia la capacità di alzare il livello fisico e mentale dello scontro da parte dei 15 in campo contro un avversario che sa combattere.
    Questa (dopo 3 partite a ritmi elevati) è una novità in quanto coinvolge non questo o quel giocatore, ma tutti quelli in campo all’inizio o entrati dopo (Derbyshire su tutti)
    Mi sembra il primo dato importante

  • Maurizio Says:

    Il raffreddore mi ha tenuto lontano da Modena e la famiglia da Viadana dove, a proposito di Magners, è brillata la stella di Tito Tebaldi…che dire?

  • Alessandro Cossu Says:

    Alessandro, anche se la frase di Mallett è poco elegante, non facciamo i parrucconi: Mallett non ha mancato di rispetto verso il rugby italiano, tanto è vero che ce la sta mettendo lui, insieme ai giocatori, la faccia; si è sfogato – giustamente, secondo me – contro la folla di sedicenti esperti di rugby (per lo piú pallonari perennemente alla ricerca di polemiche) che hanno sputato sentenze su Mallett senza capirci veramente nulla. Non credo proprio che Mallett sia uno che non accetta le critiche: ha allenato in un paese come il Sudafrica nel quale ogni scelta dell’allenatore dei Boks è sezionata, dissezionata e criticata. Ma non avere riconosciuto (prima delle partita con le Figi) che questa Nazionale difende come pochi al mondo, ha una terza linea di livello eccelso, un pack che è tornato a lavorare come sa, e inizia ad avere una linea di trequarti piú ampia per composizione e con un gioco che prende forma è miopia. Si può non essere d’accordo con l’idea mallettiana di attaccare per sfondamenti centrali, insistendo – alla sudafricana – su una fisicità esasperata (in termini di peso e muscoli) dei trequarti, ma negare la solidità d’impianto data da Mallett è da incompetenti. C’è da augurarsi che la squadra mostri sempre la lucidità esibita nel secondo tempo: cose semplici ma efficaci, come la conquista nelle fasi statiche, le maul avanzanti (che sembravamo avere dimenticato, mentre un tempo erano una nostra arma vincente) e, quando il nostro pack mette sotto pressione gli avversari, anche il gioco multifase dei trequarti, come si è visto in quei cinque minuti nei 22 figiani. Piuttosto, cosa mi dici di Bocchino? il ragazzo ha certamente dimostrate di non avere timori reverenziali e ha anche placcato con coraggio, ma i due calci direttamente in touche non sono stati proprio il massimo. Non mi venire a dire che ha sbagliato perché non gioca…

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