Magners Celtic League, il ruggito dei Leoni

Quartaroli contro il Munster Una vittoria in rimonta e una sconfitta più che dignitosa su un campo impossibile. Il bilancio dell’esordio in Magners Celtic League di Benetton Treviso (34-28 agli Scarlets) e Aironi Viadana (sconfitti 33-17 sul campo del Munster) è pieno di promesse per il rugby italiano. Treviso bagna con il risultato pieno il campo di Monigo grazie ad una rimonta entusiasmante dopo un primo tempo pieno di amnesie difensive.

I gallesi toccano quattro palloni marcando tre mete (Priestland e doppietta del giovane North) e solo un incredibile recupero di Sgarbi impedisce loro di dilagare.

Superato lo shock e il cartellino giallo rimediato da Vosawai, i Leoni di Smith producono un secondo tempo sfavillante e grazie alle mete di Botes (21 punti e Man of the Match), Galon e del 19enne Benvenuti regalano una gioia immensa ai 7000 spettatori.

Al Musgrove Park di Limerick gli Aironi cedono al munster dopo un primo tempo (11-11) all’altezza.

Bella la meta di Laharrague per i padani e ottimo l’atteggiamento in campo, quasi sempre alla ricerca del gioco e mai della stupida ostruzione per limitare i danni.

Avanti così dunque, i nostri giocatori hanno bisogno di questo.

BENETTON TREVISO – SCARLETS 34-28
Sabato 4 settembre, ore 19.05 – Stadio Comunale di Monigo, Treviso
Benetton Treviso: 15 Luke McLean; 14 Tommaso Benvenuti, 13 Ezio Galon (66′ Semenzato), 12 Alberto Sgarbi, 11 Benjamin De Jager (49′ Williams); 10 Khristopher Burton, 9 Tobias Botes; 8 Manoa Vosawai (66′ Derbyshire), 7 Alessandro Zanni, 6 Robert Barbieri; 5 Cornelius Van Zyl, 4 Antonio Pavanello (c); 3 Pedro Di Santo (49′ Cittadini), 2 Leonardo Ghiraldini (66′ Vidal), 1 Augusto Allori (49′ Rouyet).
Scarlets: 15 Morgan Stoddart (37′ Evans); 14 George North, 13 Gareth Maule (49′ Davies), 12 Regan King, 11 Andy Fenby; 10 Rhys Priestland, 9 Martin Roberts (64′ Knoyle); 8 Rob McCusker (c), 7 Johnathan Edwards, 6 Josh Turnbull (57′ Fa’amatuainu); 5 Damian Welch, 4 Lou Reed (57′ Cooper); 3 Deacon Manu, 2 Emyr Phillips (49′ Owens), 1 Iestyn Thomas (49′ John).
Arbitro: David Wilkinson (Irlanda)
Marcatori: 3′ cp. Botes, 6′ m. Priestland tr. Priestland, 14′ dr. Burton, 16′ North, 28′ cp. Botes, 29′ cp. Priestland, 40′ m. North tr. Priestland, 44′ cp. Botes, 48′ m. Botes, 51′ m. Galon tr. Botes, 57′ cp. Botes, 66′ cp. Priestland, 68′ cp. Priestland, 76′ m. Benvenuti tr. Botes
Cartellini gialli: 38′ Vosawai

MUNSTER – AIRONI 33-17
Sabato 4 settembre, ore 20.30 – Musgrave Park, Cork
Munster: 15 Felix Jones (73′ Deasy), 14 Doug Howlett, 13 Johne Murphy, 11 Sam Tuitupou (72′ Barnes), 12 Ian Dowling, 10 Paul Warwick, 9 Peter Stringer (63′ Williams), 8 Denis Leamy 7 Niall Ronan (46′ O’Mahony, 54′ Ronan, 72′ O’Mahony), 6 Donnacha Ryan, 5 Billy Holland, 4 Mick O’Driscoll (60′ Quinlan), 3 Tony Buckley (54′ Hayes), 2 Damien Varley (54′ Fogarty), 1 Wian du Preez (54′ Horan).
Aironi: 15 Julien Laharrague, 14 Giulio Rubini (63′ Pizarro), 13 Roberto Quartaroli, 12 Dylan des Fountain, 11 Giulio Toniolatti, 10 Ludovic Mercier, 9 Tito Tebaldi (69′ Wilson), 8 Nick Williams 7 Gareth Krause, 6 Jaco Erasmus (49′ Milani, 56′ Erasmus, 73′ Birchall), 5 Quintin Geldenhuys (c), 4 Carlo Antonio Del Fava (52′ Bortolami), 3 Salvatore Perugini (69′ Milani), 2 Fabio Ongaro (63′ Santamaria), 1 Alberto De Marchi (59′ An. De Marchi).
Arbitri: Graham Knox (Scozia); Paul Haycock, David Connolly (Irlanda):Brian Fitzgerald (Irlanda)
Marcatori: 2′ cp. Warwick, 10′ cp. Warwick, 15′ cp. Mercier, 17′ cp. Mercier, 25′ m. Jones, 30′ m. Laharrague, 44′ m. Ronan tr. Warwick, 46′ m. Buckley, 51′ cp. Mercier, 54′ dr. Warwick, 57′ cp. Mercier, 62′ m. Ronan tr. Warwick
Cartellini gialli: 42′ Perugini

Celtic League – Prima giornata
Ulster – Ospreys 27-26
Glasgow Warriors – Leinster 22-19
Connacht – Newport Dragons 40-17
Cardiff Blues – Edimburgo 34-23
Benetton Treviso – Scarlets 34-28
Munster – Aironi 33-17

Celtic League – Classifica
Connacht, Cardiff, Munster 5; Treviso, Glasgow 4; Leinster, Scarlets 1; Aironi, Edimburgo, Newport 0; Ospreys -3


5 Responses to “Magners Celtic League, il ruggito dei Leoni”

  • Alex Says:

    bisogna sempre essere prudenti e non sbilanciarsi, ma i buoni esordi lasciano sempre ben sperare.

    C’e’ una lunga strada che attende le nostre due compagini e soprattutto la federazione, perche’ il nostro movimento rugbistico cresca come tutti noi speriamo.

    Certo, leggendo i commenti negli altri topic, capisco le vostre giuste perplessita’ nei confronti della federazione.
    I dubbi legati alla gestione delle squadre, alla rappresentanza nel board e quant’altro.
    E mi rendo conto che molte ombre siano lontane dall’essere tolte.
    L’unica cosa che non condivido e’ la freddezza (espressa da qualcuno) nei confronti delle nostre compagini (marchiate come “padane”, come se qusto fosse un disonore) ed il fatto di non sentirle “nostre”

    Io immagino che tutti voi vogliate come me la cosa piu’ importante: la crescita del nostro movimento, in un modo o nell’altro.
    nella certezza che, se le cose fossero rimaste esattamente uguali agli anni scorsi, di questa crescita non ne avremmo nemmeno potuto avere la speranza.
    Saluti a tutti

  • Alessandro Says:

    Benvenuto Alex, condivido.
    Grazie e a presto!

  • Luca Says:

    @Alex,
    Ciao, innanzitutto mi associo al messaggio di benvenuto di Alessandro. Io sono uno dei tanti assidui lettori di questo blog che nei post precedenti ha espresso un opinione nei confronti dell’avventura italiana in CL, “marchiandola” come padana (per altro scritto tra parentesi con un punto interrogativo, se questo è un marchio…). Non è un disonore, non fraintendere il mio pensiero, è solo una questione di assoluta mancanza di senso di appartenenza. Come si può definire un’avventura italiana e sentire “nostre” le due entità, quando il territorio è stato tagliato in due, di netto, escludendo la stragrande maggioranza dell’Italia? Come si può parlare di “bene comune” e di crescita di “tutto il movimento” se solo un club (peraltro l’unico del torneo e questo non doveva essere permesso) e una franchigia composta da una manciata di squadre, partecipano alla competizione? Ho paura che di questo passo anche la nazionale ne pagherà le conseguenze. Tra poco avremo una nazionale (che significa: della nazione, tutta) che sarà composta solo da giocatori provenienti da queste due entità (oltre quelli che giocano all’estero). Come potranno identificarsi in essa i tifosi del centro sud? Una nazionale deve essere l’espressione del gioco prodotto in un paese (e le nostre squadre di punta, partecipano a un torneo chiamato Celtic League, il livello del nostro campionato è noto a tutti). La nazionale deve rappresentare tutta la nazione (e avremo giocatori che apparterranno solo a due squadre). Per non parlare dei giovani giocatori. Chi si avvicina a uno sport sogna di indossare la maglia della propria nazionale e con quale spirito affronterà lo sport, sapendo che il percorso per raggiungere l’obiettivo, attraverso il proprio club, sarà ancora più tortuoso, se non impossibile? Il discorso è lungo e complesso. Chiudo citando un aforisma di James Russell Lowell che recita: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”. Infatti ho deciso di sostenere, mio malgrado, tutti e due i club. Se vogliamo sperare in un allargamento del torneo e in un possibile ingresso futuro di un’altra entità italiana (spero del centro-sud), dobbiamo augurarci che tutto vada per il meglio. Solo se i celti si renderanno conto che l’Italia è realmente “un’ottima piazza”, solo se avranno un rientro economico, ci potrà essere qualche speranza per il futuro. Scritto ciò concludo con il solito forza Treviso e aggiungo, sinceramente, forza Aironi.
    Scusate il lungo intervento.

  • Alex Says:

    Grazie per il benvenuto
    Scrissi su questo blog mesi fa solo due post, proprio sulla questione della (allora non ancora certa) celtic league.
    Mi sono preso la briga di leggere tutti i commenti del topic di qualche giorno fa, inerente l’esordio in CL.
    Nonostante alcuni piccoli eccessi, ho colto un clima migliore rispetto a mesi fa e tanta voglai di confrontarsi.

    @Luca: capisco (ed ho letto anche in altri commenti) la tua “parziale” disaffezione alle squadre e ne capisco il motivo.
    Anche io se fossi un appassionato del centro Sud probabilmente vivrei una sentimento del genere.
    Chiaro, la mia prospettibva e’ quella del Nord (in senso geografico) ma attenzion, NON queella di un tifoso storico di Viadana o Treviso.

    Purtroppo, sebbene con situazioni dovute alla nostra storia rugbistica e no, anche noi abbiamo dovuto sperimentare un ingresso in CL che non accontenta ne puo’ farlo nell’immediato tutti gli appasionati del mondo ovale.
    Il mio auspicio e’ sicuramente che una terza franchigia possa entrare nella CL fra 4 anni, potando quell’equilibrio interno che il nostro movimento necessiterebbe, ma questo sara’ possibile se le nostre compagini attuali “funzioneranno” (non solo come risultati)
    E’ per questo che tutti noi dobbiamo tifare per un successo di questa avventura.
    Infine una considerazine sulla prospettiva della nazionale: negli ultimi anni, CL o no, la nostra nazionale ha pescato quasi solo all’estero, tra nazionali che la’ giocavano ed equiparati/oriundi. Temere che le realta’ della CL possano ridurre il bacino da cui si pesca e’ OGGi (forse domani no) un falso problema, secondo me.

    Il vero problema sara’ l’atteggiamento della federazione nell’intervenire nei confronti delle compagini, per rendere, questo si il rugby di CL espressione del movimento italiano e non estensione di un club o associazione fra essi.

    Su questo do ragione a tutti Voi: le prospettive non sono rosee.

  • Francesco Says:

    Scendendo sul tecnioo, i risultati visti non mi sorprendono nè neòl bene nè nel male
    Treviso è anni che allestisce formazioni di livello superiore per l’Italia che giocano ogni anno in Europa, anche segmenti di partita di ottimo livello, scontrandosi con la criticità dell’essere continui (specie in HC), ed ha vinto di stretta misura una partita che poteva perdere di stretta misura.
    Si tratta di vedere se sara’ in grado di continuare così e lo spero di cuore (NB amche al 6N abbiamo cominciato vincendo con la Scozia…)
    Gli Aironi poi hanno giocato una partita ancora più tipica, soccombendo alla prima grande difficoltà (14 contro 15) pur mostrando intensità ed impegno ; cosa ci sia di più “italiano” nel rugby moderno non saprei.
    Anche qui aspetto le prossime partite.
    @Alex : il problema non è quanto siano italiane Treviso o Viadana, ma cosa la FIR intenda fare per contrastare una tendenza a nordestizzare il rugby moderno : la prospettiva è di beneventizzare tutto il centrosud.
    Una cosa sarebbe ad esempio dire oggi che la prossima franchigia italiana della CL sarà comunque al Centro(sud) anche se arrivasse Lapo Elkann con le mani piene di Euro per farsi la franchigia s Torino (o andasse a Rovigo o Padova, e sarebbe decisamente meglio)

Leave a Reply