RBS Sei Nazioni 2010, Azzurri in ritiro

Si avvicina la data dell’esordio dell’Italia nell’RBS Sei Nazioni 2010 e gli Azzurri cominciano a lavorare. Il prossimo 6 febbraio gli uomini di Mallett scenderanno in campo al Croke Park di Dublino per la terribile sfida all’Irlanda campione in carica e reduce dal Grand Slam (tutte vittorie) della scorsa edizione.
Da ieri l’Italrugby è in ritiro nell’ormai tradizionale quartier generale della Borghesiana per prepararsi al meglio all’impegno ormai divenuto il principale punto di riferimento dell’attività della nazionale.

Questa volta la squadra dovrà fare a meno del capitano Sergio Parisse, fermato da una lesione ai legamenti riportata in allenamento a novembre.

Già operato, il fuoriclasse azzurro sta bruciando le tappe della rieducazione ma dovrà saltare tutto il Torneo.

I suoi gradi sono stati affidati temporaneamente a Leonardo Ghiraldini:”Sono pronto ad assumere anche questa responsabilità, il gruppo è solidissimo e saprà assorbire al meglio il duro colpo dell’assenza di Sergio – ha spiegato il tallonatore azzurro – non vediamo l’ora che torni, giocheremo anche per lui”.

Del gruppo dei trenta convocati fanne parte anche i romani Matteo Pratichetti e Michele Sepe, mentre i viterbesi Riccardo Bocchino e Simon Picone completano il gruppo dei laziali.

Intanto per il secondo appuntamento del Sei Nazioni previsto per domenica 14 febbraio contro l‘Inghilterra il Flaminio, ristrutturato e portato a 33.000 posti, è pressochè esaurito.

I circa 2.000 tagliandi rimasti sono divisi tra tribuna scoperta e curve, mentre la tribuna coperta è esaurita da tempo.

Le ultime disponibilità sono reperibili presso i punti vendita elencati sul sito www.listicket.it.


2 Responses to “RBS Sei Nazioni 2010, Azzurri in ritiro”

  • Bruno Says:

    Che dire ? Speriamo bene. Andremo (al solito) per giocare più fasi statiche possibili e, soprattutto, nella loro metà campo, anche se questo tipo di gioco presuppone uno o più calciatori che non abbiamo. Per assurdo ci affidiamo ad un’apertura (Gower) che attacca bene la linea ma che non ha nel suo dna il gioco tattico al piede. Tutto sommato per il gioco sparagnino alla sudafricana che vuole Mallett l’unica apertura adatta (seppur con i suoi limiti) sarebbe Marcato. Se gli irlandesi riusciranno a nasconderci il pallone rischiamo una dura lezione.
    Comunque vediamo di giocarcela. Forza azzurri.

  • Simone Says:

    Sono d’accordo. Gioco al piede e fasi statiche, unitamente ad una cattiva giornata avversaria, sono le uniche porte d’accesso ad una eventuale impresa. Purtroppo la coperta è sempre cortina, Gower attacca e ha carisma ma non rende sul ping pong e a novembre non l’ho visto neanche benissimo in difesa, Marcato muove bene il gioco e ha posizione ma è leggero come un canarino. Un risultato positivo, senza peraltro il nostro miglior giocatore è alquanto improbabile, ma se si dice “il pallone è rotondo” quello ovale dovrebbe essere più imprevedibile.

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