Gli Azzurri rimangono in 24. Habana graziato sarà in campo

brian Habana Mentre gli Azzurri lavorano in Friuli per preparare il Test di sabato prossimo a Udine (ore 15, diretta tv Sky Sport 2/La7) Habana la fa franca e evita la squalifica per il calcio rifilato ad un francese. L’IRB non ha ritenuto necessario comminare una squalifica alla velocissima ala e per lo spettacolo è meglio così. Giornata intensa, come ogni martedì pre-partita, per la Nazionale che sul prato dell’”Omero Tognon” di Fontanafredda – dove nel 2006 gli Azzurri regolarono per 41-6 il Canada – continua a preparare il Cariparma Test Match contro il Sudafrica campione del mondo.

Mentre gli Springboks saranno impegnati questa sera in Inghilterra contro i Saracens, l’Italia di Nick Mallett ha svolto due sedute sul campo iniziando a provare touche, lanci di gioco e difesa da utilizzare sabato.

Nel pomeriggio Parisse e compagni si sono allenati congiuntamente all’Italia “A” di Gianluca Guidi, alla quale sono stati aggregati a fine allenamento per la partita di venerdì sera a Palmanova contro la Georgia (ore 19.00, diretta RaiSportPiù) i seguenti atleti: Tommaso Benvenuti, Kristopher Burton, Paul Derbyshire, Michele Sepe, Giovambattista Venditti e Manoa Vosawai.
Ridotta quindi a ventiquattro la rosa di giocatori.

 Giovedì il Commissario Tecnico Nick Mallett annuncerà la formazione titolare per l’ottavo scontro diretto contro il Sudafrica, secondo appuntamento del durissimo trittico internazionale di novembre.

Partita dal significato particolare, quella contro il XV di De Villiers per Alessandro Zanni, prodotto del vivaio dell’Udine Rugby, che oggi ha incontrato i media: “Sicuramente sarà un’emozione particolare, per me, poter giocare davanti al mio pubblico, come credo sia per ogni atleta gareggiare nella propria città d’origine.

Sarà qualcosa di fantastico, noi faremo di tutto per disputare una grande partita anche se sappiamo che sarà durissima perché gli Springboks arriveranno per rifarsi dalla sconfitta con la Francia, per ritrovare la sicurezza che hanno un po’ perso nelle ultime settimane passate in Europa.

 Sono una squadra fisica, che fa di velocità e impatto le caratteristiche principali, e sarà lì che dovremo farci trovare pronti come abbiamo fatto contro la Nuova Zelanda.

Il pubblico del Friuli potrà essere il sedicesimo uomo in campo, ai miei corregionali non posso che chiedere di venire tutti allo stadio per spingerci verso un’altra una grandissima partita”.

Salvatore Perugini, pilone sinistro azzurro e del Bayonne, tra i protagonisti della partita contro la Nuova Zelanda, spiega: “Abbiamo fatto un’ottima partita e contro il Sudafrica seguiremo stessi principi di gioco, scendendo in campo con la stessa voglia e aggressività per disputare un altro match positivo.

 Cercheremo di ripetere e migliorare la performance offerta contro gli All Blacks, anche se i sudafricani sono più pesanti e più fisici dei neozelandesi.

La Francia, venerdì scorso, ha avuto il grosso merito di aggredire i sudafricani nei loro punti forti, minando le loro convinzioni: alla base del loro successo c’è questo.

Noi, con il nostro cuore e il nostro coraggio, cercheremo di fare lo stesso”.

Credo che sarà una partita più impegnativa di quella di sabato scorso – ha detto il trequarti Mirco Bergamascoperché il Sudafrica è una formazione più fisica di quella neozelandese.

Dovremo essere più presenti in difesa, efficaci sui palloni alti e attenti al loro gioco al piede.

Dopo la partita contro gli All Blacks non c’è appagamento nel gruppo, non possiamo permetterci di abbassare la tensione perché, contro avversari di altissimo livello come i sudafricani, rischieremmo di pagare a caro prezzo un errore del genere.

Siamo concentrati sul Sudafrica, la partita di sabato scorso appartiene al passato.

Giocando come sappiamo, e con un po’ di fortuna, potremo metterli in difficoltà”.
Domani, per l’Italia, giornata di riposo prima dell’allenamento di giovedì mattina al termine del quale verrà resa nota la formazione per il Cariparma Test Match 2009 contro il Sudafrica

Questi i ventiquattro azzurri convocati:

Matias AGUERO (Saracens, 12 caps)
Mauro BERGAMASCO (Stade Francais, 77 caps)
Mirco BERGAMASCO (Stade Francais, 64 caps)
Gonzalo CANALE (Clermont Auvergne, 50 caps)
Martin CASTROGIOVANNI (Leicester Tigers, 60 caps)
Carlo Antonio DEL FAVA (MPS Viadana, 39 caps)
Simone FAVARO (Rugby Parma, 3 caps)*
Gonzalo GARCIA (Benetton Treviso, 11 caps)
Quintin GELDENHUYS (MPS Viadana, 4 caps)
Leonardo GHIRALDINI (Benetton Treviso, 23 caps)
Craig GOWER (Bayonne, 4 caps)
Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 12 caps)
Fabio ONGARO (Saracens, 62 caps)
Sergio PARISSE (Stade Francais, 66 caps) – capitano
Antonio PAVANELLO (Benetton Treviso, 3 caps)
Salvatore PERUGINI (Bayonne, 64 caps)
Simon PICONE (Benetton Treviso, 18 caps)
Matteo PRATICHETTI (MPS Viadana, 19 caps)
Kaine ROBERTSON (MPS Viadana, 40 caps)
Ignacio ROUYET (Benetton Treviso, 5 caps)
Alberto SGARBI (Benetton Treviso, 4 caps)
Josh SOLE (MPS Viadana, 39 caps)
Tito TEBALDI (Pluvalore Gran Parma, 4 caps)
Alessandro ZANNI (Benetton Treviso, 35 caps)

*è/è stato membro dell’Accademia FIR “Ivan Francescato”


3 Responses to “Gli Azzurri rimangono in 24. Habana graziato sarà in campo”

  • Alessandro Cossu Says:

    Leggete un po’ questa notizia e ditemi se non c’è da farsi il sangue amaro:

    http://www.planetrugby.com/story/0,25883,16024_5701099,00.html

  • Dario Says:

    L’intervento di O’Brien è semplicemente incomprensibile. Io non faccio l’arbitro, ma quello che ho visto sabato non me lo toglie nessuno dalla mente.
    Se si riguardano le immagini, basta osservare la faccia degli All Blacks durante i 10min finali della partita per capire che erano assolutamente in balia degli Azzurri! La loro espressione dice molto di piu’ di quanto non possa dire O’Brien, Dickinson o chiunque altro.

  • Alessandro Cossu Says:

    Senza entrare nel merito di chi abbia commesso antigioco negli ultimi dieci minuti, ciò che non è accettabile è che il responsabile IRB per gli arbitri si esprima pubblicamente in questo modo e accorra (letteralmente) nel ritiro neozelandese, facendo simili considerazioni: se O’ Brien aveva motivi fondati per ritenere che Dickinson abbia commesso errori, avrebbe docuto discutere la cosa con Dickinson e non in pubblico, visto che ha in passato aspramente ripreso De Villiers per le sue critiche a certi arbitraggi. L’intervento di O’ Brien è semplicemente intimidatorio. Ero a San Siro e non potevo vedere, dal punto in cui ero seduto, cosa succedeva in mischia: anch’io, guardando la partita, ho naturalmente ricavato l’impressione che la prima linea neozelandese non riuscisse semplicemente a sostenere il confronto con la prima linea italiana. Di sicuro, nei dieci minuti finali ho visto il loro flanker sul lato chiuso ripetutamente in piedi prima che la mischia fosse conclusa; in ogni caso, è significativo che Henry abbia genericamente parlato di “zona grigia” nella valutazione delle mischie ordinate e aperte, mentre O’ Brien se ne è uscito con questa accusa dell’entrata in mischia scorretta (“bore in”, cioè a far pressione sul loro tallonatore).

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