ELVs, si torna al maul

Paul O'Connell vola Stakeholders. Letteralmente “soggetti influenti” in un dato campo. La definizione è giusta se si riferisce, come nel comunicato ufficiale, alle circa 60 persone che si sono riunite nei giorni scorsi a Londra su inizativa dell’International Rugby Board per analizzare che tipo di influenza hanno avuto le ELVs(Experimental Law Variations) sul gioco. Le risultanze dell’augusto consesso, formato da allenatori, arbitri e dirigenti internazionali alla fine ha partorito un verdetto che respinge alcune delle variazioni che sono state provate nell’ultimo anno.

Soprattutto, e questo riguarda il rugby italiano molto da vicino, viene “consigliato” al Committee dell’IRB  che si riunirà il prossimo 13 maggio e dovrà decidere, di annullare la regola 17 che permette di far crollare il maul, sturmento offensivo privilegiato per gli Azzurri nel Sei Nazioni 2008, quando fruttò ben tre mete, tutte realizzate da Castrogiovanni.

Il Torneo 2009 ha visto l’Italia diminuire considerevolmente le proprie potenzialità offensive.

I motivi di questa sterilità offensiva possono essere parecchi ma, certo, rinunciare al maul per il pack italiano ha significato parecchio.

 Ora si torna indietro e la cosa fa tirare un sospiro di sollievo a Nick Mallett che, più volte, aveva lamentato la mancanza.

Vedremo se si interverrà anche sul ping-pong di calci tattici nella decisiva riunione del 13 maggio ma, intanto, incassiamo un piccolo successo che ci permette di tornare a sfruttare un punto di forza vitale per la squadra italiana.

Di seguito, l’elenco delle regole che il consesso, solo consultivo lo ricordiamo, “consiglia” al Committee di mantenere e quelle da dismettere:

Raccomandazioni per l’IRB Rugby Committee:
Si raccomanda quanto segue al Rugby Committee per l’inserimento a titolo definitivo nel regolamento di gioco: Regola 6 – Gli assistenti dell’arbitro possono assistere l’arbitro in ogni modo richiesto dallo stesso.

Regola 19 – Se una squadra passa indietro il pallone nei propri 22, per poi calciarlo direttamente in touch, non ottiene alcun guadagno territoriale.

Regola 19 – La rimessa in gioco veloce è consentita in ogni direzione, fuorché con passaggio in avanti

Regola 19 – Il giocatore opposto al lanciatore deve posizionarsi in un’area compresa tra la linea dei 5 metri e la linea di touch, pur restando a 2 metri dalla linea dei 5 metri.

Regola 19 – I giocatori nell’allineamento possono ricorrere al ”pre-gripping” di un saltatore prima che il pallone venga rimesso in gioco.

Regola 19 – È consentito il sollevamento dei giocatori nell’allineamento.

Regola 19 – Il posizionamento del ricevitore deve essere due metri distante dalla linea di rimessa.

Regola 20 – Linea di fuori gioco a cinque metri da mischia

Law 20 – Introduzione di una linea di fuorigioco posta a 5 metri dal piede più arretrato della mischia.

Law 20 – Identificazione delle linee di fuorigioco per i mediani di mischia.

Law 22 – I paletti delle bandierine d’angolo non vengono più considerati come touch di meta, a meno che il pallone non venga schiacciato a terra contro il paletto stesso.

NON si raccomanda quanto segue al Rugby Committee per l’inserimento a titolo definitivo nel regolamento di gioco:
Regola 17 – Viene rimosso il riferimento alla posizione della testa e delle spalle non inferiore al bacino.
Regola 17 – I giocatori possono difendere un maul facendolo crollare.

Regola 19 – Non vi è alcun limite al numero di giocatori di ciascuna squadra che possono partecipare all’allineamento.


 Partecipanti alla conferenza: Bernard Lapasset (IRB Chairman), Bill Beaumont (IRB Vice Chairman and Laws Project Group), Mike Miller (IRB Chief Executive), Oregan Hoskins (IRB Executive Committee), Giancarlo Dondi (IRB Executive Committee), Peter Boyle (IRB Executive Committee), David Pickering (IRB Executive Committee), Jean Pierre Lux (IRB Rugby Committee), Geraint John (IRB Rugby Committee), Francis Baron (RFU), Rob Andrew (RFU), Kevin Bowring (RFU), Chris Cuthbertson (RFU), Roger Lewis (WRU), Joe Lydon (WRU), Bob Yeman (WRU), Phillip Browne (IRFU), Eddie Wigglesworth (IRFU), Owen Doyle (IRFU), Roy McCombe (SRU), Frank Hadden (SRU), Colin Thomson (SRU), Andre Watson (SARU), Johan Prinsloo (SARU), Peter de Villiers (SARU), David Nucifora (ARU), John O’Neill (ARU), Robbie Deans (ARU), Santiago Phelan (UAR), Ricardo Garcia Fernandez (UAR), Marcelo Toscano (UAR), Steve Tew (NZRU), Neil Sorensen (NZRU), Steve Hansen (NZRU), Nick Mallett (FIR), Francesco Ascione (FIR), Carlo Casagrande (FIR), Rene Hourquet (FFR), Jean Louis Barthes (FFR), Didier Retiere (FFR), Bill Nolan (Laws Project Group Chairman), Dr Syd Millar (Laws Project Group), Bruce Cook (Laws Project Group/IRB Development Manager), Ian McIntosh (Laws Project Group), Dr Mick Molloy (Laws Project Group/IRB Medical Officer), Graham Mourie (Chairman of IRB Rugby Committee & Laws Project Group), Paddy O’Brien (Laws Project Group/IRB Referee Manager), Pierre Villepreux (Laws Project Group), Richie Dixon (Laws Project Group), Rod Macqueen (Laws Project Group), Steve Griffiths (IRB Head of Technical Services), Corris Thomas (IRB Game Analysis), John Feehan (6 Nations), Derek McGrath (ERC Rugby), Ian McGeechan (British & Irish Lions), Lyndon Bray (NZRU Referee Manager), Nigel Owens (IRB Referee), Rob Nichol (IRPA), Damian Hopley (IRPA).

 

5 Responses to “ELVs, si torna al maul”

  • Alessandro Cossu Says:

    “Stakeholder: A person, company, etc., with a concern or (esp. financial) interest in ensuring the success of an organization, business, system, etc.”. Per la verità, il termine “stakeholder” indica soprattutto gli attori in senso finanziario di un’impresa, il che la dice lunga sulla mentalità che alligna ai vertici dell’IRB…
    Comunque, sono contento che i raggruppamenti siano stati reintrodotti; personalmente, avrei sperato che anche la linea del fuorigioco in mischia a cinque metri venisse eliminata. E tu, Ale, che cosa avresti cambiato?

  • Alessandro Says:

    Caro Ale, occhio a non cadere nel tranello culturale di storcere il naso di fronte al professionismo in maniera pregiudiziale. Mi limito a dire che senza di esso non potremmo vedere nè Rugby World Cup nè un sacco di altre cose, almeno per come le conosciamo oggi, fermo restando la necessità di salvaguardare un livello minimo di valori sportivi del movimento.
    Circa le ELVs mi sento perfettamente d’accordo con le obiezioni mosse dopo la riunione a Londra, credo che siano correzioni necessarie, a presto e grazie!

  • Alessandro Cossu Says:

    Ale,

    mi permetto di segnalarti questo articolo sull’edizione australiana del sito “Rugby Heaven”, dove è riportato un interessantissimo passaggio sulla controversa regola dei calci franchi al posto delle punizioni. Mi pare che, lentamente, la ragione stia prevalendo…

    http://www.rugbyheaven.com.au/news/news/hated-elvs-ditched/2009/04/01/1238261647555.html

  • Alessandro Cossu Says:

    Hai sicuramente ragione, Ale, a mettere in guardia contro un atteggiamento pseudo-puristico: mi rendo conto che, se avesse prevalso l’ipocrisia della federazione inglese quando si parlò per la prima volta di coppa e del mondo e professionismo, l’Italia non avrebbe probabilmente conosciuto la crescita che l’ha portata nel Sei Nazioni, a dispetto della grandezza di Giovanelli e co. Devi però riconoscere che il modo in cui le ELV sono state imposte al resto del mondo (vedi certe dichiarazioni arroganti del presidente della federazione australiana) avevano poco a che fare con la salvaguardia del gioco e piú con gli interessi di bottega (calo d’interesse per il rugby a 15 in Australia per via della competizione di altri sport, p. es.). Grazie per gli aggiornamenti. Un caro saluto.

  • Alessandro Says:

    Sono d’accordo!

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