Mallett:”Orgoglioso della squadra”

Mauro Bergamasco contro l'IrlandaDublino – “Sono orgoglioso dei ragazzi. Ho fatto i complimenti al capitano(Parisse, n.d.r.)per la prestazione. Mi è piaciuta l’attitudine, la difesa e la disciplina, miglioreremo ancora.” Nick Mallett sprizza soddisfazione al termine del match che, forse, nemmeno lui si aspettava così positivo, nonostante il risultato:”Mi piace guardare alle cose che hanno funzionato.


Masi e Travagli hanno risposto bene, così come gli avanti.

Realisticamente, nel primo tempo avremmo potuto subire altre due mete ma i ragazzi non hanno ceduto rientrando nel match e rimanendovi fino all’ultimo.

Quando il divario è di soli 5 punti, in ogni momento può succedere qualcosa, un errore avversario o un intercetto, che può darti la vittoria.

Adesso avanti così.”

Anche Sergio Parisse, al suo primo capitanato, elogia i suoi uomini:”Abbiamo dimostrato che potevamo vincere sul loro campo, per ora ci basta a trovare l’entusiasmo di continuare a lavorare su questa via.”

Pietro Travagli si sente più alto di venti cm.:”La pressione era tanta, dopo una prestazione del genere mi sento meglio.

Con un pack così cresce la fiducia e l’intesa con Andrea Masi non è un problema, siamo cresciuti insieme.”

Ezio Galon, che è ormai stabilmente l’utility-back degli Azzurri è stato uno dei più positivi.

Subentrando a Canavosio ha dato stabilità alla difesa della linea arretrata:”Potevamo vincere, l’amarezza resta.

Ma torniamo a casa con la certezza di aver intrapreso la via giusta.”

Mauro Bergamasco ha placcato tutto quello che ha visto muoversi sopra l’erba.

Ben 16 placcaggi per lui, tra i quali lo spettacolare k.o. su O’Driscoll:”Quando hai la fortuna di mettere a segno un placcaggio simile – spiega con la luce della battaglia negli occhi – ti rialzi e guardi l’avversario.

Mentre aspetti che faccia lo stesso senti che hai prevalso e cerchi il prossimo.”

Finalino per Troncon, vero e proprio sedicesimo giocatore azzurro nonostante il nuovo ruolo di assistant-coach .

Da bordocampo con la borraccia in mano ha incitato i ragazzi e ha lottato con loro fino alla fine, vero capitano non giocatore.


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