Si intravede l’Italia di Mallett

Castrogiovanni contro l'IrlandaDublino – Sull’erba del Croke Park lancia il suo primo vagito l’Italia di Mallett impedendo all’Irlanda di redimersi dal fallimento mondiale come chiesto dall’impietosa critica di casa. Certo gli Azzurri tornano a Roma con una sconfitta, 16-11 lo score finale, che alimenta l’amarezza dei giocatori ma gli altri Italiani presenti sugli spalti del “Croker” possono sciamare orgogliosi per le vie di Dublino.


Gli uomini di O’Sullivan si giocavano molto in questa apertura del Sei Nazioni.

I fischi rimediati nel finale dallo stesso ct quando è stato inquadrato sul maxi-schermo dello stadio la dicono lunga sul gradimento del pubblico.

Le linee di corsa di O’Driscoll e D’Arcy non sono più devastanti, il pack è logoro e ha subito quello italiano, una generazione sembra arrivata al capolinea.

Solo il piede di O’Gara resiste e mantiene in piedi la baracca, insieme con l’iniezione di energia del mediano di mischia Eoin Reddan, Man of the Match al termine.

Davanti a loro si è parata un’Italia che comincia una nuova era seguendo le scelte coraggiose del nuovo timoniere Mallett.

Promossa a pieni voti la mediana “inventata” dal ct con soli otto giorni di lavoro alle spalle.

Nella fase difensiva Travagli e, soprattutto, Masi hanno fatto bene.

Il n.10 ha placcato con intensità ed efficacia da terza linea.

Ottimo anche nella distribuzione del gioco e nella comunicazione con i compagni, Masi dovrà chiedere qualcosa di più al suo gioco al piede, praticamente inesistente a Dublino.

Buonissimo, di contro, il calcio di Travagli, capace di togliere pressione allo stesso Masi come richiesto dal piano di gioco.

Notazione a parte per Mauro Bergamasco, placcatore devastante e anima della squadra.

Un suo tackle ai danni di O’Driscoll merita la copertina per timing, spettacolarità e voglia di prevalere.

Nel primi 25’ l’Italia ha patito la capacità dell’Irlanda di allargare il gioco.

Gli avanti azzurri erano troppo assorbiti dai punti di incontro e costringevano i tre-quarti a stringere lasciando sguarnito l’esterno.

In un paio di occasioni gli irlandesi hanno perduto di poco l’occasione di varcare la linea di meta riuscendovi solo al 18’ con Dempsey, bravo a sostenere Trimble splendido nell’off-load.

Solo al 37’ Bortolussi dava i primi 3 punti all’Italia e la prima frazione si concludeva sul 10-3 grazie a due calci di O’Gara.

La ripresa trovava gli Azzurri migliorati nell’organizzazione, il dominio in touche permetteva di gestire palloni e l’Irlanda cominciava mostrare la corda.

Bortolussi, non convincente la sua prova, faceva in tempo a fallire un calcio prima della meta al 62’ marcata da Castrogiovanni insieme con tutto il pack in capo ad una maul giunta dopo 10’ splendidi con Parisse e compagni dentro i 22 metri avversari.

L’Irlanda barcollava e solo i calci tattici di precisione chirurgica di O’Gara e le folate di Reddan le permettevano di portare a casa pelle e risultato.

Dublino-Croke Park, 2 febbraio 2008
RBS 6 Nazioni 2008, I giornata
IRLANDA – ITALIA 16-11 (10-3)
Irlanda: Dempsey; Trimble, O’Driscoll B. (cap), D’Arcy (26′ pt. Kearney), Murphy; O’Gara, Reddan (34′ st. Stringer); Leamy, Wallace D., Easterby; O’Kelly (26′ st. O’Driscoll M.), O’Callaghan; Hayes (33′ st. Buckley), Best R. (20′ st. Jackman), Horan
allenatore: O’Sullivan
Italia: Bortolussi (31′ st. Marcato); Robertson, Canale G., Bergamasco Mi., Canavosio (24′ p.t. Galon); Masi, Travagli; Parisse S. (cap), Bergamasco Ma., Sole; Del Fava (33′ st. Reato), Dellapè; Castrogiovanni Mar. (39′ st. Cittadini), Ghiraldini L. (15′ st. Festuccia), Lo Cicero (15′ st. Perugini)
allenatore: Mallett
Arbitro: Kaplan (Sudafrica)
Marcatori: p.t. 11′ cp. O’Gara (3-0); 17′ m. Dempsey tr. O’Gara (10-0); 37′ cp. Bortolussi (10-3); s.t. 16′ cp. O’Gara (13-3); 20′ m. Castrogiovanni (13-8); 24′ cp. O’Gara (16-8); 29′ cp. Bortolussi (16-11)
Note: 75.347 spettatori, stadio esaurito. Cartellino giallo al 30′ p.t. per Dellapè (It) e all’8′ st. per Easterby (Ir). Esordio in Nazionale per Reato e Cittadini. Esordio nel 6 Nazioni per Marcato.


2 Responses to “Si intravede l’Italia di Mallett”

  • C. Nardi Says:

    perchè non giocare con travagli marcato e masi ruoli naturali e fino ad ora ben dimostarti, toglierei Bortolussi e chiameri anche un giovane, tanto per quello che è stato in campo…!

  • alessandro fusco Says:

    In effetti, per ciò che si è visto in campo sono abbastanza d’accordo tranne che per Marcato. Il ragazzo, che non si è comportato male quando è entrato, non offre garanzie in fase difensiva e di personalità, mentre Masi è solido come il Gran Sasso(chiedere a O’Gara e D’Arcy…). Per di più, è necessario mettere in campo tutti gli elementi di spessore che abbiamo(quindi Masi, Mirco e Canale insieme). Comunque Mallett sta dimostrando la sua capacità di dirigere il rugby italiano nella direzione giusta. Grazie e a presto!

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