Il tempo della riflessione

Nick Mallett“Le sconfitte sono sconfitte, siano esse per un minimo scarto che di 40 punti.” Le parole di Parisse al termine del match contro l’Inghilterra sono a maggior ragione valide oggi, quando c’è da analizzare una sconfitta pesante come quella contro il Galles. Nei primi due turni dell’RBS Sei Nazioni 2008 la nuova Italia di Mallett aveva raccolto due sconfitte, certo, ma che contenevano la promessa di una squadra in crescita.


Il nuovo ct, non appena presa in mano la situazione, aveva deciso di affrontare di petto i problemi più urgenti.

La squadra era alla disperata ricerca di tre uomini-chiave: l’estremo, il mediano di mischia e quello di apertura.

Per l’estremo Bortolussi costituiva una soluzione-ponte accettabile: buon piazzatore, discreto nel gioco al piede anche se lacunoso in difesa.

Ritirato Troncon per la n.9 la scelta obbligata era su Travagli e Picone, mentre per l’apertura Mallett ha deciso di costruirsela in casa.

Evidentemente, lo staff della nazionale non ha ritenuto pronto Andrea Marcato, n.10 naturale, visto che il ct ha puntato tutte le sue fiches su Masi, da una vita centro di ruolo.

Le prime due uscite hanno mostrato un Masi, da elogiare la sua disponibilità, efficace solo in un paio delle caratteristiche di un apertura internazionale.

Ottimo in difesa, buona la trasmissione del gioco alla mano e basta così.

Praticamente assente il gioco al piede, tranne qualche tentativo contro il Galles, quasi mai in grado di attaccare la linea, deficitario nelle scelte di gioco.

Marcato, con la sua prestazione a Cardiff, ha creato certamente qualche dubbio al ct.

Una buona prova la sua.

Sicuro sul contatto e nella ricezione aerea, intraprendente con l’ovale in mano, discreto al piede.

L’Italia ha altri due match.

Uno difficile contro la Francia a Parigi e un altro, al Flaminio contro la Scozia, da vincere a tutti i costi per evitare il cucchiaio di legno.

Ipotesi: Marcato apertura, Masi centro e Galon estemo, ognuno nel proprio ruolo naturale.

C’è una settimana di pausa prima della Francia, le riflessioni di Nick Mallett risulteranno determinanti.


4 Responses to “Il tempo della riflessione”

  • Alessio Says:

    Ad essere sincero, a me Bortolussi estremo non mi ha mai convinto: e se dovessi scegliere, mi spiace ma Marcato lo preferisco; forse perchè trasmette maggiormente quella sensazione di sicurezza. Quando vedevo nelle partite della nostra nazionale il pallone volare in aria o una punizione da battere con Bortolussi in campo, pregavo sempre il Signore che tutto andasse bene…

  • Damiano Says:

    Per quello che può valere secondo me la formazione del primo tempo con il Galles è stata la migliore messa in campo da Mallett. A mio avviso va anche ricordato che sono solo 8 anni che giochiamo in questo torneo e che la Francia ci ha messo 44 anni per vincere il primo e oltretutto a parimerito con l’Inghilterra e il Galles che ce ne ha messi 10 e L’irlanda 11. Diamo tempo ai nostri ragazzi che stanno facendo passi da giganti.

  • Duccio Says:

    Marcato ha fatto un’ottima prova a estremo, ma quando è stato spostato all’apertura è stato deficitario. Troppi calci, e quasi tutti sbagliati. Da tenere a 15 fino alla fine del torneo.

  • alessandro Fusco Says:

    Ciao a tutti!
    Caro Duccio, ho rivisto tre volte la registrazione della partita, esercizio che faccio sempre dopo averla vista dal vivo quando, per partecipazione emotiva o semplicemente per problemi di prospettiva, non si coglie tutto. In effetti mi trovi d’accordo e le informazioni che ho dallo staff della nazionale dicono che le analisi video hanno dato lo stesso responso. Facile prevedere che Mallett lasci Masi aperutra e continui a provare Marcato nel ruolo di estremo. Del resto, la coperta azzurra è corta e spostare Masi potrebbe voler dire bruciarlo a livello psicologico. Una cosa è certa:quando cominceremo a tenere in mano l’ovale fino all’area di meta invece di buttarlo a terra dopo aver creato l’azione più bella del Torneo, saremo più competitivi. Grazie, a presto!

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