Cariat:”Non escludo l’opzione Canavosio mediano di mischia”

PHP_7165Questa è la settimana che apre l’RBS Sei Nazioni e Mallett lavora duro con gli Azzurri nel quartier generale della Borghesiana. Il tempo non è dalla parte del nuovo ct dell’Italia costretto, da un calendario internazionale condizionato dalla World Cup di settembre, a mettere in piedi la “sua” squadra con un paio di mini-raduni a disposizione. Per di più, il sudafricano si trova davanti ad un paio di quesiti che preoccuperebbero chiunque.


A chi affidare la maglia n.9 e la n.10, orfana dai tempi di Dominguez?

Mallett non ha la fortuna di alcuni suoi colleghi, come il ct inglese Brian Ashton.

Lui di mediani di apertura affidabili, dal divo Wilkinson in giù, ne potrebbe schierare cinque o sei.

L’astro nascente Danny Cipriani(ah, che rabbia quel cognome…), Hodgson e Toby Flood che sono con la squadra ma anche Lamb e Geraghty che giocheranno con la “A”, beato lui.

Ma a dare una mano a Mallett ci pensa Jean-Philippe Cariat, professione assistant coach per i tre-quarti.

Il “genio” offensivo dello staff azzurro sembra ottimista:”Negli ultimi tempi stiamo puntando con decisione sull’opzione Andrea Masi come mediano di apertura – spiega Cariat – e siamo convinti che abbia le possibilità per fare bene.

Questa scelta nasce anche dall’esigenza di tenere in campo contemporaneamente Andrea, Mirco Bergamasco e Canale, qualora stiano tutti bene.”

Cosa può dare Masi in quella posizione rispetto ad altri?:”Noi puntiamo molto sulla velocità, sul placcaggio e sulle linee di corsa di Andrea.

Per essere efficaci in attacco dobbiamo cercare alternanza tra gli avanti e i tre-quarti per porre il maggior numero di quesiti alle difese avversarie.

Pensiamo che con Masi possiamo farcela.”

A questo punto la scelta del mediano di mischia dovrebbe essere complementare a quella di Masi:”Per il n.9 abbiamo meno certezze.

Simon Picone, a causa degli infortuni, ha giocato pochissimo negli ultimi quattro mesi (il titolare nel Bentton Treviso è Semenzato, n.d.r.), poi abbiamo Pietro Travagli che a Parma sta giocando discretamente.

Non sottovaluterei l’opzione Canavosio.

Nel Castres gioca ala ma lui preferisce mediano di mischia, vedremo.”

Lei è stato confermato nonostante l’addio di Berbizier. Come cambia il lavoro con il nuovo ct?:”Il rugby è sempre il rugby…Certo, ognuno ha il suo bagaglio.

Mallett è sudafricano, ma la cultura francese lo influenza molto.

Nick chiede maggiore combattimento nelle fasi di conquista statica(soprattutto in touche) e sui punti di incontro e, in questo, si vedono le origini sudafricane!

Ma vuole anche che la squadra faccia il suo gioco portando l’ovale al largo”

…E questo sa di champagne.


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