Gregan e Larkham domano gli intraprendenti B-Boks

johan_ackermann_rdax_200x167Il Sudafrica a Sidney spaventa l’Australia che, pur vincendo 25-17, non riesce a dare continuità al suo gioco. Dopo appena un quarto d’ora dall’inizio del match gli Springboks, motivatissimi, si trovavano già in vantaggio per 0-17 grazie ad una partenza che avrà fatto mordere la lingua a quanti li avevano ribattezzati B-Boks, a causa della decisione del ct White di lasciare a casa venti dei suoi migliori giocatori.


Al 6’ di gioco era il flanker Van Heerden, ottimo il suo match, a violare la linea di meta toccando l’ovale a terra in capo ad un possesso regalato da un errore di manualità di Giteau.

La trasformazione di Hougaard definiva lo 0-7.

Passavano appena due minuti e Breyton Paulse, uno dei veterani richiamato al fronte da White per far da chioccia al gruppo, marcava la sua 26esima meta in test internazionali grazie ad un intercetto su un maldestro passaggio di Sharpe che gli regalava una cavalcata di 60 metri e la gioia della marcatura personale.

Hougaard trasformava anche questa ed era 0-14 all’8’.

L’Australia stentava a trovare il bandolo della matassa e la mediana Gregan-Larkham, entrambi al passo d’addio dai palcoscenici australiani, faticava moltissimo a sviluppare il proprio rugby.

Ne approfittavano ancora i sudafricani che marcavano altri tre punti per una punizione dal piede di Hougaard, 0-17 al 16’.

A questo punto l’esperienza degli uomini chiave dei Wallabies cominciava ad emergere.

La direzione d’orchestra di Gregan, le invenzioni di Larkham, l’affidabilità di Mortlock lavoravano ai fianchi l’entusiasmo degli Springboks che, per infortunio, perdevano in Ackermann un pilastro del loro pack.

L’Australia cominciava a costruire le sequenze lunghe tanto care al ct Connoly ed al 22’ rientrava in partita.

Merito dell’ala Gerrard abile a rifinire in meta una giocata perfetta da touche in attacco.

La palla conquistata per via aerea passava per le mani di Shepherdson e Gregan prima di arrivare a Larkham.

“The ghost” fintava all’esterno per passare l’ovale a Gerrard che incrociava al suo interno per volare in meta.

La trasformazione di Mortlock ed una sua successiva punizione valevano il 10-17 all’intervallo.

Ad inizio ripresa i Wallabies piazzavano il k.o. decisivo.

Al 42’ il n.8 Hoiles rifiniva un altro delizioso assist di Larkham in meta, mentre al 55’ era Giteau a marcare grazie ad un perfetto grabber-kick di Gerrard.

In mezzo, una trasformazione ed un piazzato di Mortlock, ieri perfetto dalla piazzola, fissavano il 25-17 che durava fino alla fine.

Prima della fine l’Australia mollava qualcosa perdendo continuità ed i sudafricani, nonostante due cartellini gialli, avevano l’opportunità per rifarsi sotto ma Hougaard era impreciso al piede ed Andrews falliva il passaggio decisivo per la meta della staffa.

Al termine australiani felici di potersi giocare Tri-Nations e Bledisloe Cup nel prossimo confronto con gli All Blacks, sudafricani soddisfatti per aver venduto cara la pelle con un team sperimentale.


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