RBS Six Nations 2012, la vittoria dell’Italia!

Castrogiovanni, leader azzurro L’Italrugby ce la fa! All’ultima partita batte la Scozia 13-6 e rende virtuoso il primo Sei Nazioni della gestione Brunel, il ct venuto dalla Guascogna a trasformare i rinunciatari azzurri dell’epoca-Mallett in una banda di sfrontati bucanieri. Non può bastare, è bene chiarirlo subito, la sola vittoria con la Scozia a considerare compiuta la missione ma certamente il cambiamento nella filosofia di gioco dell’Italia è evidente e continua a sedurre nuovi adepti della palla ovale. Ieri gli spalti dell’Olimpico hanno ospitato 72.357 appassionati capaci di cantare l’inno di Mameli a squarciagola e di esplodere di gioia per la meta di Venditti.

La festa ha avuto il suo inizio e la sua fine nel Terzo Tempo Peroni Village allo Stadio dei Marmi un palcoscenico unico che ha ubriacato i 6000 scozzesi giunti nella Capitale.

Uno spot pazzesco per il rugby italiano, stavolta coronato dalla vittoria sul campo.

All’ingresso delle squadre ancora una volta l’ex-azzurro Denis Dallan, oggi apprezzato tenore, accoglie i suoi vecchi compagni sulle note della colonna sonora de “Il Gladiatore” e l’emozione è anche per Fabio Ongaro che al suo 81esimo cap dice addio alla maglia azzurra.

Cornamuse e cuori tricolori per la cerimonia degli inni servono a scaldare lo stadio.

Già dalle prime battute si capisce che è l’Italia a voler fare la partita.

Il mediano di mischia Gori, classe 1990, mostra grande personalità nel guidare il gioco dei suoi compagni e, nonostante qualche imprecisione, gioca la sua migliore gara con la nazionale.

Burton è più ispirato del solito e lo assiste nella regia, gli uomini del pack sono superlativi.

Già all’11′ gli azzurri passano in vantaggio con un piazzato di Mirco Bergamasco che da posizione comoda capitalizza un bell’attacco su più fasi dell’Italia, 3-0.

La Scozia, che nel torneo ha sempre perso pur tenendo molto l’ovale tra le mani, non riesce a organizzare il suo gioco e i tentativi offensivi degli Highlanders si infrangono contro la difesa d’acciaio degli azzurri.

Straordinaria la prova della terza linea Parisse-Barbieri-Zanni che marca stretto i dioscuri scozzesi Gray e Denton, finora devastanti e all’Olimpico ridotti al silenzio dalla pressione italiana.

Bortolami domina la battaglia aerea e gli azzurri rubano rimesse laterali agli ospiti (alla fine saranno sei) tagliando i rifornimenti al nemico.

Nonostante ciò qualche errore nel possesso e parecchie difficoltà in mischia chiusa (ma le chiamate dell’arbitro Rolland sembrano a senso unico) impediscono all’Italia di marcare punti in rapporto a quanto costruito.

Così al 36′ la Scozia si affaccia nel campo italiano e guadagna una punizione che Laidlaw trasforma per il 3-3 all’intervallo.

Comincia a serpeggiare in tribuna la paura di vincere, ma Parisse e i suoi non tremano.

Al rientro dagli spogliatoi gli uomini di Brunel hanno il sangue agli occhi e schiacciano gli scozzesi, in 14 per il giallo a De Luca, nei loro 22 metri.

Al 43′ il fortino caledone cede di schianto in capo a una bellissima azione multifase (come vuole Brunel) orchestrata alla perfezione da Gori, sostenuta da Parisse e Castrogiovanni e finalizzata meravigliosamente da Venditti, alla seconda meta nel torneo, bravo a tagliare all’interno sul disperato tentativo di placcaggio di Hogg e a planare al centro dei pali.

Burton trasforma per il 10-3 e l’Olimpico esplode di gioia tricolore.

Gli scozzesi sbandano, il loro ct Robinson si sbraccia inutilmente dalla tribuna per scuoterli, ma ottiene solo il piazzato di Laidlaw al 60′.

Parisse guida i suoi da consumato skipper e li riporta nel campo scozzese.

Il forcing azzurro produce il drop di Burton al 77′ che fissa il 13-6, poi è trionfo.

Sei Nazioni 2012, quinta giornata
ITALIA – SCOZIA 13-6 (3-3)
Italia: 15 Andrea Masi; 14 Giovanbattista Venditti, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Gonzalo Canale (28′ st Toniolatti), 11 Mirco Bergamasco; 10 Kris Burton, 9 Edoardo Gori (27′ st Botes, 33′ st Favaro); 8 Sergio Parisse (c), 7 Robert Barbieri (17′ st Vosawai), 6 Alessandro Zanni; 5 Marco Bortolami, 4 Quintin Geldenhuys (36′ st Furno); 3 Martin Castrogiovanni (27′ st Lo Cicero), 2 Leonardo Ghiraldini (17′ st D’Apice), 1 Andrea Lo Cicero (12′ st Cittadini). All.: Jacques Brunel.
Scozia: 15 Stuart Hogg; 14 Max Evans, 13 Nick De Luca, 12 Graeme Morrison, 11 Sean Lamont; 10 Greig Laidlaw (30′ st Jackson), 9 Mike Blair; 8 David Denton, 7 Ross Rennie, 6 John Barclay (30′ st Vernon); 5 Jim Hamilton, 4 Richie Gray (15′ st Kelloch); 3 Geoff Cross (10′ st Murray), 2 Ross Ford (c), 1 John Walsh. All.: Andy Robinson.
Arbitro: Alain Rolland (Irlanda)
Marcatori: 11′ cp Bergamasco (3-0), 36′ cp Laidlaw (3-3); st: 4′ m Venditti tr Burton (10-3), 20′ cp Laidlaw (10-6), 37′ d Burton (13-6)
Calci: Bergamasco 1/3, Burton 1/1; Laidlaw 2/3
Cartellini: 39′ pt giallo a De Luca, 16′ st giallo a Hamilton, 25′ st giallo a Zanni.


2 Responses to “RBS Six Nations 2012, la vittoria dell’Italia!”

  • Bruno Says:

    Compitino fatto contro una scozia a dir poco imbarazzante. Buon per noi. Detto questo però, c’è da interrogarsi sul futuro del 6 nazioni che sempre più è spaccato in due e che ci riserva a volte partite come questa, tra le più brutte e noiose del decennio. Molti commenti (vedi planet rugby ad esempio) sottolineano questo aspetto, e bisognerà trovare qualche nuova formula per rivitalizzare questo torneo, che di fatto è diventato un 4 nazioni. Spero vivamente che squadre come Russia e Romania possano a breve salire ulteriolmente di livello e forse creare un sistema di promozione/retrocessione tra un sei nazioni A ed uno B. Se non addirittura un quattro nazioni A e B. Con un heineken cup sempre più vero fulcro del rugby europeo e con gli interessi dei club sempre crescenti, si libererebbero anche un paio di giornate l’anno in un calendario già affollato. Partite come Italia-Scozia di sabato non fanno bene al rugby. Mi sono molto più divertito a vedere la partita di super15.

  • Alex Says:

    Sono abbastanza d’accordo con il commento precedente….ma credo che il livello attuale nostro e della Scozia sia comunque anni luce sopra quello dei team Non di elite (diciamo le 6 del emisfero nord piu’ le 7 dell’emisfero sud)
    Sottolineo solo che, e la Scozia di quest anno ne e’ una riprova, ai livelli del rugby d’elite, la differenza tra lo stare in partita e nel perdere con un bello scarto, la fa decisamente l’avere o non avere un calciatore di alto(altissimo) livello.
    Noi ne siamo un esempio da nnni, sebbene spesso si sia detto che era nel gioco e nella mentalita’ il nostro limite.
    La Scozia che solo quest anno ha perso Paterson e Parks, ha avuto una caduta del suo livello di gioco e della sua pericolosita’ in modo drastico pur rimanendo piu’ o meno la stessa squadra ed avendo alcuni buoni giocatori.
    Ricordo che la Scozia nel 2009 vinse 9-8 contro L’Australia in casa e l’anno successiivo 21-17 con il Sudafrica.
    Non proprio prestazioni da squadra di secondo livello …… (contro Russia e Romania di adesso La Scozia A vincerebbe a mani basse come del resto anche noi).

    A riprova di cio’, il livello del”inghilterra che e’ sceso in modo deciso senza un’apertura di livello… vorrei infine vedere L’irlanda che ha sicurmanete molto piu’ talento di noi e degli Scots senza ne’ Sexton ne’ O’Gara in campo….

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