Azzurri, presto il rientro di Parisse

Parisse carica contro la Francia Primo giorno di raduno presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia scandito da numerosi appuntamenti per l’ Italrugby, in ritiro sino a mercoledì nella struttura toscana. In mattinata la squadra ha lavorato in palestra dividendosi in tre gruppi mentre mediani e trequarti, una volta terminato l’impegno in sala muscolazione, si sono spostati sul campo con lo specialista Philippe Doussy per una sessione dedicata esclusivamente al gioco al piede. 

La speranza è che Bocchino continui il suo percorso nel ruolo naturale di mediano di apertura senza correre il rischio di essere bruciato con strani esperimenti, ma le motizie in proposito sono preoccupanti.

Nel pomeriggio con alcuni Azzurri U20 facenti parte dell’Accademia FIR di Tirrenia ad integrare il collettivo il gruppo ha svolto un allenamento sul campo diretto dal CT Nick Mallett.

 Archiviato l’RBS Sei Nazioni 2010 Mallett ha tracciato la rotta verso il tour estivo in Sudafrica e verso i Mondiali neozelandesi del 2011: “Alla Rugby World Cup 2011 mancano solo dodici partite per la nostra Nazionale - ha detto - negli ultimi mesi abbiamo dimostrato che la difesa è cresciuta e che dobbiamo migliorare ancora nel nostro gioco d’attacco.

I quarti di finale sono il nostro obiettivo per i Mondiali, Australia e Irlanda le nostre principali avversarie nel girone: avremo modo di affrontarle entrambe ancora una volta (l’Australia il 20 novembre, l’Irlanda il 5 febbraio ndr), saranno due partite importanti per capire il nostro valore in prospettiva iridata.

Contro Russia e Stati Uniti dovremo proporre un rugby offensivo, essere noi ad attaccare come abbiamo fatto lo scorso novembre contro Samoa”.

 

Il tour sudafricano dovrebbe riportare in maglia azzurra il numero otto e capitano Sergio Parisse, avviato verso la conclusione del percorso di recupero dall’infortunio al ginocchio destro riportato a novembre: “Sergio è importante per l’Italia come giocatore e come capitano, sta recuperando in anticipo rispetto a quelli che erano i tempi previsti e io ho intenzione di portarlo in tour.

Purtroppo, con la mancata partecipazione dello Stade Francais alla fase finale del Top 14, non avrà possibilità di ritrovare il ritmo partita: non escludo che possa giocare una partita con l’Italia “A” o partecipare ad un torneo con l’Italia Seven”.

 

“Il Sei Nazioni appena concluso - ha detto il capitano in pectore Ghiraldini - è stato difficile ma ha ribadito che l’Italia è in grado di competere con tutti e che la nostra squadra ha le qualità per conquistare vittorie di alto livello.

Lo abbiamo dimostrato chiaramente contro l’Inghilterra e nella partita vinta contro la Scozia che, all’ultima giornata, ha poi superato l’Irlanda.

Dobbiamo continuare su questa strada: il lavoro è l’unica possibilità per arrivare ad obiettivi sempre più importanti”.

 

“La tournèe in Sudafrica – ha proseguito il tallonatore della Benetton Treviso – potrà essere utile per preparare la stagione a venire, per vedere qualche giovane interessante ed aumentare la competitività interna al gruppo.

Saranno due gare difficili ma ormai siamo abituati all’alto livello e siamo intenzionati a ben figurare, a migliorarci ancora: i Mondiali del 2011 sono dietro l’angolo”.


2 Responses to “Azzurri, presto il rientro di Parisse”

  • M-URC Says:

    Scusami Alessandro se vado fuori tema ma prendo spunto da questo articolo per parlare di una voce che comincia a girare con una certa insistenza nel mondo del rugby nostrano.
    Domenica scorsa sono stato al torneo organizzato dalla Amatori Parma (Gran Parma), al seguito della Capitolina. A tal proposivo vorrei dire che l’impianto di Moletolo è veramente spettacolare con 7 campi da rugby e altri 3 mezzi campi, utilizzati per le categorie dei più piccoli. Veramente una bellissima giornata di rugby che ha visto la nostra U12 stravincere il torneo, probabilmente nella categoria più difficile (praticamente si sono ripetuti rispetto alla vittoria dell’anno scorso dell’U11). In tale occasione c’è stata anche una specie di tavola rotonda dove hanno partecipato gli alti gradi della FIR e assessori locali. Praticamente il centro, probabilmente da aggiornare, verrà trasformato nella cittadella del rugby e questa struttura, dovrebbe ospitare i nuovi raduni della nazionale italiana. E’ chiaro che a livello logistico, avendo tutti i giocatori di interesse nazionale a treviso e viadana questa potrebbe essere una buona soluzione e non la discuto ma quando l’ho appresa, ho avuto l’impressione che, come si dice a Roma se la vogliono cantare e suonare da soli. E questo non è proprio il massimo. Considerando che il rugby dal pò in giù è più che vivo. Infatti tra le 10 finaliste che si sono contese il titolo nelle 5 categorie (dalla U6 alla U14), le squadre del centro (e non dico il sud perche Frascati era la zona più a sud rappresentata), erano la metà (con una presenza di circa il 30%).
    Si mi sono sentito escluso. Sbaglio?

  • Alessandro Says:

    No, non sbagli. Vero che l’Alto Livello, per ora, si gioca al di sopra del Po, ma in un epoca in cui lo sport professionistico si globalizza rinunciare alle grandi piazze e regionalizzare il professionismo mi pare una scelta suicida. Spero fermamente che questa tendenza, influenzata dalle scelte di Dondi possa essere prima o poi invertita,ma finchè il padrone del vapore resta lui la vedo difficile. Aspetto con ansia il 2012 e mi auguro che il suo successore abbia una visione più complessiva dello sviluppo futuro del rugby italiano che non può prescindere dal centro-sud. Da parte nostra, tuttavia, abbiamo molto da dimostrare per dare il nostro contributo a tutto questo. Parlo di tutte le componenti, dagli appassionati ai dirigenti, dalle famiglie ai giocatori agli organi di informazione per finire con le istituzioni. Speriamo e lavoriamo, grazie e a presto!

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