Dondi eletto per la quarta volta con il 95,66% dei voti. Bernabò e Luisi, rappresentanti del Lazio, primi tra i Consiglieri

Giancarlo DondiEletto per per la quarta volta alla guida della Federazione Italiana Rugby oggi a Bologna con il 95,66% dei voti, il Presidente FIR Giancarlo Dondi ha tracciato questa mattina, di fronte all’Assemblea Elettiva, il bilancio consuntivo del quadriennio 2004-2008 e presentato il programma per il 2009-2012.


In apertura di Assemblea, Dondi ha spiegato la propria decisione di candidarsi per la quarta volta e tracciato il bilancio del quadriennio 2004-2008: “Ho deciso di presentarmi per la presidenza seguendo l’invito di molti, con l’obiettivo di portare a compimento un ambizioso progetto iniziato ormai dodici anni orsono.

In questo momento di generale difficoltà economica – ha detto Dondi – la FIR ha saputo accrescere il proprio bilancio, in assoluta controtendenza, e ritengo che vi siano tutte le premesse necessarie per un’ulteriore crescita.

Ringrazio i consiglieri federali che mi hanno affiancato in questo quadriennio e, più in generale, tutti i componenti del nostro movimento”.

“Credo – ha proseguito il Presidente federale – che in questi ultimi anni si siano gettate le basi per proseguire nel processo di espansione del rugby in Italia: il bilancio è estremamente positivo e, nei prossimi quattro anni, potremo consolidare gli obiettivi che ci siamo posti.

Oggi la FIR è la tra le prime dieci Federazioni al mondo, abbiamo gli stessi diritti e doveri e gli stessi introiti delle Nazioni tradizionalmente più forti e, in maggio, siamo entrati nel Comitato Esecutivo dell’International Rugby Board: sintomo che abbiamo conseguito grandi risultati”.

“La Nazionale, traino del nostro movimento – è andato avanti il presidente federale – è entrata a sua volta nella top-ten del ranking IRB, chiudendo tra l’altro al quarto posto nell‘RBS 6 Nazioni 2007.

Passando al bilancio federale, possiamo affermare con soddisfazione che è stato portato a 28 milioni di euro a fronte dei 22 che ci eravamo preposti all’inizio del terzo mandato, raddoppiando il bilancio di quattro anni orsono e con la consapevolezza di poterlo incrementare ulteriormente.

I contributi delle Coppe Europee sono passati dal 7% al 12,25%.

Al tempo stesso ci eravamo posti i 60.000 tesserati come target per il quadriennio appena trascorso, siamo arrivati a 75.000, il 25% in più di quanto previsto, ed è stato creato un fondo per l’impiantistica, esentato le Società da ogni spesa di tesseramento, integrato il fondo per lo sviluppo di base”.

Altri fiori all’occhiello del terzo mandato, per Dondi, “sono l’Accademia di Tirrenia, centro di sviluppo per l’alto livello degli atleti U19/U20, e le dieci accademie dei club per gli U17/U18, senza dimenticare i bonus economici per le Società di Super 10 che presentano in lista gara più giocatori di formazione italiana rispetto al minimo obbligatorio”.

Nel quadriennio iniziato oggi, con il 95,66% dei voti conferiti al dirigente parmigiano, molte le sfide che la FIR andrà ad affrontare: “In primis, per quanto riguarda la Nazionale, vogliamo entrare in pianta stabile tra le prime otto del ranking: penso che sia un obiettivo percorribile, la Nazionale è la massima espressione del movimento, e come il movimento ha voglia di crescere.

Ma vogliamo anche allargare la base: poco tempo fa pensare a centomila tesserati era un’utopia, adesso è il nostro obiettivo per i prossimi quattro anni, così come una gestione aziendale dello Stadio Flaminio e la creazione di un rugby-day, sempre al Flaminio, dove concentrare le finali dei campionati nazionali.

Oggi abbiamo un sito internet estremamente seguito, lo integreremo con un canale webtv da dedicare al rugby italiano.

E progetteremo un’Accademia arbitrale, per avere finalmente direttori di gara italiani nelle massime competizioni internazionali.

Per riuscire in questi intenti, necessariamente, dovremo incrementare il bilancio: puntiamo ai 35 milioni di euro, ed a risparmiare per acquistare di anno in anno le sedi dei nostri Comitati Regionali”.

Tanti obiettivi, uno più grande di tutti: “La candidatura ai Mondiali del 2015 o del 2019. E’ una sfida difficile, ma sarebbe la svolta definitiva per il rugby italiano, che entrerebbe più di quanto già non sia nell’elite del panorama sportivo nazionale.

Tutti assieme – ha concluso Dondi – possiamo farcela”.

Pierluigi Bernabò e Antonio Luisi, rappresentanti del Lazio, sono stati i primi due eletti nella graduatoria dei consiglieri, un segnale forte della cresciuta forza politica romana che fa della nuova unità di intenti delle maggiori società del territorio un valore su cui costruire il futuro.


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