Dondi sull’uscita dei club dalla Lega:”Basta accusare, guardiamo in faccia la realtà”

Il bubbone è esploso in tutta la sua virulenza la settimana scorsa. Anche il Benetton Treviso, come già il Calvisano, ha deciso di uscire ufficialmente dalla LIRE, la lega dei club di rugby, con la motivazione della “mancata tutela da parte della lega degli interessi delle società che aspirano al rugby d’eccellenza”, parole e musica di Amerino Zatta, presidente Benetton.


Il punto è il seguente: in Italia l’avvento del professionismo ha accentuato le differenze tra chi dispone di mezzi economici e chi è meno ricco.

Il rugby italiano d’eccellenza a livello di club viaggia a due velocità, impossibile negarlo, e in questa situazione i club maggiori faticano ad accettare le regole che valgono per tutti, ma non hanno le risorse per confrontarsi con i club europei.

Una di quelle che peggio sopportano li obbliga all’utilizzo di 12 giocatori di formazione italiana per ogni partita del Super10, ma del resto il Treviso ha beccato 5-71 dai Wasps di Londra schierando 15 giocatori tra oriundi e stranieri sui 22 a referto, mentre il Calvisano a Manchester ha rimediato un 11-67 con soli cinque elementi di formazione italiana in campo, e si potrebbe continuare.

Sul problema, che è urgente affrontare e risolvere, è intervenuto il presidente della Federazione Giancarlo Dondi:”Considero legittime le aspirazioni dei club, ma bisogna valutare la realtà con onestà intellettuale e prendere atto che non hanno le risorse per affrontare il massimo livello in Europa.

La ricchezza dei club francesi ed inglesi sta nel grande seguito di pubblico che viene monetizzato al massimo, mentre il bacino commerciale dei nostri club maggiori non permette loro di competere.

Detto questo – ha continuato il presidente – è giunto il momento di sedersi insieme per trovare soluzioni ai problemi, anziché accusare gli altri per quello che non si è in grado di realizzare.”

Cosa risponde a chi accusa la federazione di essere poco presente?:” Anzitutto voglio ricordare che la federazione, come pare logico nell’organizzazione di un fenomeno del genere, aveva demandato la gestione del Super10 e delle coppe europee proprio alla LIRE.

Oggi bisogna ammettere che il risultato non è soddisfacente, se è vero che il campionato non presenta un’immagine facilmente spendibile per la televisione e nelle coppe i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Peraltro abbiamo preso delle misure, come la quota obbligatoria di giocatori di formazione italiana o il contributo elargito ai club per ogni presenza nelle loro file di giocatori di interesse nazionale(5000 euro a partita, n.d.r.), nell’interesse delle società e di tutto il movimento.”

Qual è il prossimo passo?:”Il 22 di questo mese si terrà un’assemblea della LIRE alla quale sono stato invitato.

La linea della federazione è semplice: meno stranieri e di maggiore qualità per spendere meglio ciò che si ha. Sul piano organizzativo è urgente trovare una soluzione per affrontare le competizioni europee in maniera competitiva.”

Selezioni o Superclub? La partita è aperta.


One Response to “Dondi sull’uscita dei club dalla Lega:”Basta accusare, guardiamo in faccia la realtà””

  • Uomombra Says:

    Dondi proprio tu parli, perchè non ti dimetti tu e il tuo castello di cartone. Il rugby deve tornare aria di innovazione e con te è impossibile.

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