Le pagelle degli Azzurri

L’Italia riesce a liberare la propria energia solo nel secondo tempo, dimostrando di possedere le potenzialità per confrontarsi con chiunque. Gli errori del primo tempo, costati 14 punti, segnano negativamente la seconda sconfitta nell’RBS Sei Nazioni 2008, ma la riscossa ora sembra più vicina.


Bortolussi, 6.5: esce dalla palude in cui si era cacciato a Dublino mostrando coraggio e buon calcio. Incolpevole sulla seconda meta inglese.

Robertson, 5.5: presenza impalpabile, non solo per colpa sua. Un’ala dipende dai rifornimenti e a lui ne arrivano pochi.

Canale, 6.5:Bene in difesa, sollecitato in attacco da Masi, di rado riesce a conquistare il vantaggio ma contro la difesa inglese è dura per tutti.

Mirco Bergamasco, 6.5:come sopra. Piccola nota: l’Italia è tra le poche squadre di livello internazionale a non avere centri che calciano…

Galon, 7:molto positivo, in un paio di occasioni il suo buon piede sinistro sbroglia situazioni delicate. Da provare come estremo.

Masi,6: è bene sottolineare che non ha colpe specifiche. Sarebbe interessante rivederlo nel suo ruolo naturale di centro con un’apertura in grado di calciare.

Travagli, 5: meno intraprendente di una settimana fa, soffre la pressione inglese.

Parisse, 8: sontuoso. Prova magnifica del capitano azzurro, vero volto di una squadra in crescita. Ottimo in touche, presente nel placcaggio, araldico nell’avanzare con l’ovale oltre la linea del vantaggio. Avanti così.

Mauro Bergamasco,7 : meno brillante rispetto a Dublino, ma ugualmente utile alla causa. S sfianca in un enorme lavoro di copertura sacrificando il corpo da vero guerriero.

Sole, 6: meglio di una settimana fa, anche contro l’Inghilterra fatica ad emergere. Colpa della potenza dei tank di Ashton, d’accordo, ma il Sole di un anno fa a Twickenham ancora lo dobbiamo vedere.

Del Fava, 6.5: come a Dublino, partita di grande sostanza. Parlano per lui i 7 placcaggi. Le incertezze in touche sembrano dipendere più dai lanci che dalla prestazioni dei saltatori.
Dellapè, 6: vale il discorso fatto per Del Fava. Santiago ci mette sempre il corpo con sprezzo del pericolo e il suo peso si fa sentire sui punti d’incontro.

Castrogiovanni, 7.5: oggi è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo e gli inglesi lo sanno bene. Penalizzato oltremisura da Rolland in mischia chiusa, non ne risente troppo.
Ghiraldini, 5.5: meriterebbe un voto più alto se avesse mostrato maggiore precisione nei lanci. Spesso ha cercato il break partendo da ala grazie alla sua mobilità.

Lo Cicero, 6.5: anche da lui un grande contributo di sostanza. Protagonista della battaglia in trincea contro gli avanti avversari, esce tra gli applausi.

Dalla panchina,
Picone, 7: velocizza il gioco e marca la meta azzurra. Deve solo ritrovare la condizione per giocare con continuità.

Marcato, 6.5:lascia intravedere cosa vuol dire avere un’apertura in grado di calciare. Per abbandonare l’etichetta di acerbo deve solo giocare.

Festuccia, 5: tre lanci in touche fallit nel finale gridano vendetta, peccato.

Sgarbi, Perugini, Zanni, Nieto, n.g.


3 Responses to “Le pagelle degli Azzurri”

  • Ludovico Says:

    Bortolussi: incolpevole sulla seconda meta: Ma dove??
    Secondo me Canale nettamente insufficiente: ieri l’Italia ha avuto una marea di volte la superiorità numerica e lui non ne ha mai approfittato, prendendo la palla da fermo e passandola scaricando la pressine; non è mai stato propositivo; in difesa è stato molto incerto in un paio di occasioni.
    Mi è piaciuto molto Galon sia all’ala sia a centro; a differenza di robertson si è proposto molte volte in mezzo al campo, e sia alla mano che al piede è stato forse il miglior trequarti

  • alessandro fusco Says:

    Ludovico, se analizzi l’azione che ci è costata la seconda meta, non avrai difficoltà a notare che qualsiasi squadra del mondo, dal mini-rugby fino agli Old, nella stessa situazione avrebbe visto calciare l’ovale il n.10(Masi) una volta ricevuto dal n.9. Invece, il n.10 azzurro non calcia nemmeno sotto tortura e quindi ha deciso di scaricare a Bortolussi schierato alle sue spalle, troppo tempo e troppa strada. Gli atleti che oggi giocano a livello internazionale compiono 10 metri in poco più di un secondo e Bortolussi, che ho ampiamente criticato a Dublino, è stato messo in condizione di fare una figuraccia. Del resto, la colpa non è nemmeno di Andrea Masi. Io credo che a Cardiff, con un poco di coraggio che Mallett ha comunque dimostrato, potremmo provare a spostare Masi nel suo ruolo naturale con un’apertura in grado di calciare. Perfettamente d’accordo su Galon, mi piacerebbe vederlo estremo.
    Grazie per l’intervento, a presto

  • Ludovico Says:

    Non sono d’accordo: succede spessissimo, soprattutto ad alti livelli, che l’apertura sposti il pallone più esternamente, quasi sempre dietro la schiena di un uomo che va a vuoto (come ha fatto l’italia). Lo ha sempre fatto carter con mauger sul lato del piede destro, larkham con giteau dall’altro lato, ecc; è un azione che si può vedere in tutte le partite di rugby; il fatto è che: 1) l’italia non ha, in generale, gente che sappia calciare (prendi Mi Bergamasco e tuti gli altri centri di altre nazioni); l’unico mi è sembrato galon 2) Bortolussi doveva comunque essere più profondo e in conclusione, se un giocatore si fa stoppare il calcio è sempre colpa sua. Grazie

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