Berbizier furioso:”Voglio il rispetto che ci guadagnamo sul campo!”

Bortolami contrasta O'ConnellDerubati. Questa la parola più appropriata per definire lo stato d’animo degli Azzurri del rugby al termine di un match in cui hanno dominato l’Irlanda in casa sua. Mischie chiuse stravinte, touche dominate, piano di gioco eseguito alla lettera, placcaggi devastanti:nulla di tutte questo è bastato per ottenere la storica vittoria.


La presunta meta di O’Gara concessa dall’arbitro Owens in pieno recupero dopo diversi minuti in cui il T.M.O., l’arbitro alla moviola, non aveva sciolto i dubbi ha di fatto letteralmente scippato i gladiatori di Berbizier del meritato successo, e lo stratega di Saint Gaudens non ci sta :”La partita l’abbiamo vinta noi – ha ringhiato al termine – perché tutti hanno visto che la palla era caduta dalle mani di O’Gara, quindi non era meta.

Non riesco a capire come si possa concedere una segnatura del genere, ma è certo che non voglio andare a giocarmi la Rugby World Cup in Francia con arbitraggi come questo.

Sono orgoglioso di quello che ha fatto la mia squadra, ma voglio che le venga dato il rispetto che si è guadagnata sul campo contro l’Irlanda.”

Lievemente più diplomatico il capitano Bortolami, autore di una prestazione regale in rimessa laterale:”Non capisco come sia stato possibile concederla, semplicemente non era meta, sono molto sorpreso.

Abbiamo dimostrato sul campo di poter vincere, mi spiace molto per non aver raggiunto la vittoria.”

Archiviata l’amarezza per lo scippo, resta la consapevolezza di una prestazione che proietta l’Italia tra le possibili sorprese della World Cup.

Il dominio assoluto del pack, la leadership di Troncon, la solida prestazione di De Marigny all’apertura, la profondità nei ruoli costruita da Berbizier in due anni di splendido lavoro.

Gli ingredienti ci sono tutti per scrivere una pagina di storia.

Particolarmenti convincenti le prestazioni dei giovani flanker Barbieri e Zanni, al fianco di un Parisse straordinario, e quella di un Aguero abrasivo con l’ovale tra le mani.

Tornato ai suoi livelli anche Totò Perugini, mentre Castrogiovanni ha letteralemnte accartocciato Horan.

Inoltre tutti, questa volta proprio tutti, gli Azzurri disposti al sacrificio nel placcaggio.

Ora gli Azzurri rientrano ai rispettivi club per radunarsi di nuovo a Roma dal 31 agosto fino al 5 settembre, giorno in cui si trasferiranno a Marsiglia.

L’8 settembre, sull’erba del Velodrome, esordiranno nella World Cup sfidando la Nuova Zelanda.

Da venerdì sera sono del tutto consapevoli di essere pronti.


3 Responses to “Berbizier furioso:”Voglio il rispetto che ci guadagnamo sul campo!””

  • damiano Says:

    Domanda. Secondo te un errore arbitrale così palese si potrà mai ripetere anche alla coppa del mondo? O è solo un episodio per non far perdere la faccia all’Irlanda?

  • Francesco Says:

    D’accordo, la meta l’hanno vista solo in campo e due sole persone (peccato che siano arbitro e guardialinee)
    Quello che mi sembra positivo è che Berbi, da buon francese, sa che la “celtic mafia” esiste e da un pezzo (o ci siamo dimenticati un paio di arbitraggi del sei nazioni con tarantelle sui nostri nelle ruck?) ma che, forte di un secolo di battaglie, come francese, non lo manda a dire.
    Quello che mi sembra da osservare è che si discute di meta o non meta per un miracolo difensivo di Robertson, ma in pieno recupero ci siam fatti beccare senza la seconda linea di difesa approntata
    N.B. Rispetto a cinque anni fa siamo su un altro pianeta, ma le sbavature vanno limate

  • alessandro fusco Says:

    Salve amici, cerco di rispondere ad entrambi. Per Damiano, dico che l’errore umano è sempre possibile, anche in occasione della World Cup dunque, e che dobbiamo fare ogni sforzo per evitare di ricalcare dinamiche presenti tra gli appassionati di altri sport:le decisioni arbitrali vanno rispettate, anche se quello visto a Belfast è un errore così marchiano che lascia…interdetti. Detto questo, e vengo a Francesco, è vero che Bebizier ha già conosciuto la dura legge celtica in fatto di arbitraggi e ne sarà certamente stufo. Due anni fa a Dublino, sede dell’IRB…, nell’apertura del Sei Nazioni ce ne fecero di tutti i colori. Ora andiamo a giocarci un mondiale sicuri di poter essere protagonisti e con la speranza di aver pagato abbastanza. Del resto penso che l’IRB, solitamente attento a salvaguardare la propria immagine, vorrà evitare episodi simili in una vetrina come quella mondiale…Ciao a tutti, a presto!

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