Poca luce nella vittoria degli All Blacks
La Nuova Zelanda incassa una vittoria prevista sul Sudafrica, 33-6 il punteggio, ma meno convincente di quanto dicano i numeri. Basti considerare che nel freddo di Christchurch a 10’ dalla fine il punteggio era ancora sul 12-6 e gli Springboks tenevano alla grande, soprattutto grazie allo splendido lavoro nei raggruppamenti da parte di Van Heerden e soci, combattivi più che mai.
Il primo tempo si era chiuso sul desolante punteggio di 6-3 in favore degli All Blacks, raramente visti così imprecisi nella gestione manuale dell’ovale, discontinui nella conquista e incerti nel possesso.
Troppi gli uomini-chiave in condizione ancora approssimativa, primo fra tutti lo stesso Carter.
Il golden-boy, che alla fine registrerà comunque un buon 6/7 dalla piazzola, dura ancora enorme fatica a realizzare quel magnifico collegamento tra la conquista degli avanti e lo sviluppo del gioco da parte dei tre-quarti.
Nell’occasione non è stato aiutato dallo spento Weepu schierato alla mischia e nemmeno dalla insipienza tattica del centro Toeava, né è bastato il labile sostegno di un Luke Mc Alister bravo solo negli spunti personali.
La seconda frazione di gioco si apriva con il pareggio da parte del Sudafrica 6-6 grazie al piede di Hougaard.
Bisognava attendere il 52’, quando Wannenburg rimediava un giallo che lasciava i suoi in inferiorità, per vedere gli All Blacks allungare con due punizioni trasformate da Carter per il 12-6.
Il gioco degli uomini di Henry migliorava anche grazie all’ingresso di Leonard in luogo di Weepu.
Non a caso era proprio lui a marcare la prima meta al 70’ dopo uno splendido passaggio sottomano di Rokocoko, uno dei pochi a salvarsi.
Nel finale le altre due mete di Evans e Carter infliggevano agli Springboks un divario immeritato.
Sabato prossimo gli All Blacks si giocheranno Tri-Nations e Bledisloe Cup contro l’Australia, ma ora la pressione è tutta sulle loro spalle.