Nuova Zelanda piglia-tutto

ChrisJackcharge_468310Alla fine vincenti. Non bastano una serie di ostacoli, veri o presunti, ad arrestare la marea nera degli All Blacks. Con il punteggio di 26-12 la Nuova Zelanda si aggiudica Tri-Nations e, trofeo molto più importante da queste parti, Bledisloe Cup ai danni di una valorosa Australia. L’autunno australe non risparmia ad Auckland qualche giorno di pioggia battente che rende il terreno dell’Eden Park un acquitrino.


Nonostante ciò le due squadre giocano un match dagli elevati contenuti tecnici.

A dispetto dell’umidità gli All Blacks eliminano quasi completamente quegli errori di manualità nella gestione dell’ovale che avevano rovinato l’ultima vittoria sul Sudafrica.

Il risultato è una partita estremamente equilibrata nel primo tempo, terminato 12-9, con l’Australia che si impone nelle fasi statiche.

In mischia chiusa Dunning tiene botta e quanto alla touche Vickerman e compagni ne rubano addirittura quattro.

Gregan e Larkham cercano di capitalizzare questi tesori di possesso, consapevoli che la furia dei tutti neri monterà presto, ma non riescono a produrre limpide occasioni da meta mantenendosi a galla con due piazzati di Mortlock e un drop di Giteau.

Dall’altra parte gli All Blacks mostrano gli imbarazzi degli ultimi tempi nella costruzione del gioco pur migliorando in precisione e continuità.

Kelleher non mostra la sua faccia migliore e i due centri Mc Alister-Toeava non aiutano, mentre chi mostra i progressi maggiori e Daniel Carter.

Il n.10 è praticamente perfetto dalla piazzola, porta l’ovale e lo passa con la sicurezza e la visione dei tempi migliori dando continuità e brio al gioco dei suoi.

Mc Caw è, come al solito, ovunque, Chris Jack cresce mentre Rokocoko è lacunoso nel placcaggio.

Nella ripresa i wallabies attaccano con insistenza il canale di Carter che mostra anche solidità difensiva e, dopo l’ingresso di Leonard a mediano di mischia, gli All Blacks cominciano a crescere.

Il giovanotto regala vivacità e guida un lungo drive offensivo che si conclude al 58’ dopo un lungo assedio quando Woodcock rifinisce il lavoro dei suoi compagni con un perfetto “raccogli e vai” che lo porta in meta alla bandierina.

Questo è il punto di rottura dell’equilibrio del match.

D qui in avanti gli australiani perdono convinzione e pagano psicologicamente il divario nel punteggio.

Agli All Blacks non resta che difendere ordinatamente e senza affanni il tentativo di forcing degli avversari, ormai sconfitti.

Finisce 26-12 con un Carter tornato ai suoi livelli e la convinzione che la Rugby World Cup di settembre potrebbe rivelarsi la più equilibrata di sempre.


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