La Nuova Zelanda riparte da 5 mete alla Francia

All’Eden Park di Auckland gli All Blacks stendono i resti della Francia con il punteggio di 42-11.
Graham Henry aveva previsto, dopo la lunga e articolata preparazione fisica dei tutti neri, il ritorno ai fondamentali per ricostruire l’identità tecnica della squadra.


Così è stato, anche se il lavoro da compiere è ancora lungo per affinare la forma dei giocatori dalla felce d’argento.

Nonostante la ruggine mostrata nella partita la Nuova Zelanda ha condotto il match a piacimento dominando in lungo e in largo sui galletti mandati in campo da Laporte quasi controvoglia.

Qualche infortunio e, soprattutto, i migliori giocatori impegnati nelle semifinali del Top14 hanno impedito alla Francia di schierare i migliori.

Giovani come Pape, inaspettatamente capitano con problemi con la lingua inglese risolti dal veterano Magne che ha svolto le funzioni di interprete, e Durand, qualche vecchio come il commovente Califano, Castaignede o lo stesso Magne.

Il mix non è bastato ad impensierire gli All Blacks che hanno messo a segno due doppiette con Mauger e Sivivatu e una meta di So’oialo.

Leggeri infortuni, da verificare, a Carter e Mc Caw nel primo tempo hanno privato i neri dei due leader, ma nessuno se ne è accorto.

Curioso considerare la quantità di errori manuali commessi dagli All Blacks, doveroso annotare un devastante placcaggio di Chabal ai danni di Masoe, bisogna registrare che Mc Caw e compagni hanno aperto le ostilità con Kapa ‘O Pango.

Potrebbe essere interpretata come una forma di rispetto per la levatura della Francia, nonostante le assenze.


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