Berbizier:”Sogniamo insieme!”

“I mondiali sono il nostro sogno.” Pierre Berbizier ha aperto così il raduno azzurro di preparazione alla Rugby World Cup che partirà il 7 settembre con un ghiotto Francia-Argentina e che vedrà il giorno successivo l’Italia sfidare a Marsiglia la leggenda degli All Blacks.


Lo slogan del ct è stato raccolto con entusiasmo dai 40 giocatori (entro il 14 agosto diventeranno 30 come da regolamento, n.d.r.) che da domenica scorsa lavorano nel ritiro aostano di La Salle-Morgex per arrivare alla rassegna iridata più importante della storia ovale azzurra in condizioni ottimali.

Il gruppo si ritroverà in Val d’Aosta per tre cicli di allenamento da qui ad agosto, poi la squadra affronterà due test con il Giappone e con l’Irlanda prima dell’inizio del torneo mondiale.

Berbizier ha indicato la via ai suoi:”Il mio pensiero va a quei seimila italiani che ci hanno seguito a febbraio a Murrayfield quando abbiamo battuto la Scozia o ai milioni che hanno assistito al Sei Nazioni in televisione.

Ricordo ancora l’entusiasmo suscitato dai nostri match.

Ecco – ha spiegato – noi dobbiamo sentire la responsabilità verso questa gente che si aspetta un mondiale all’altezza dei progressi mostrati.

Dobbiamo sognare insieme con loro.”

Il ct azzurro ha poi ripercorso il suo cammino alla guida dell’Italrugby:”Due anni fa siamo partiti a giugno 2005 con una selezione di giocatori per il tour in Argentina e Australia, siamo divenuti una squadra competitiva nel Sei Nazioni 2006, quest’anno abbiamo vinto due partite nel torneo contro Scozia e Galles raggiungendo il nostro top.

Ora dobbiamo migliorare ancora ed abbiamo 60 giorni prima dell’apertura contro gli All Blacks, contro i quali giocheremo al massimo delle nostre possibilità.”

Berbizier non ha nascosto che anche per lui l’obiettivo è quello dei quarti di finale, mai raggiunti dall’Italia nelle precedenti cinque edizioni della Coppa del Mondo:”Inutile negarlo: il match decisivo per decidere chi passerà il turno insieme con gli All Blacks è la partita del 29 settembre a Saint Etienne contro la Scozia, ma è per tutti i match che affronteremo che siamo qui a prepararci.”

Il condottiero di Saint Gaudens ha poi concluso il “manifesto programmatico” esortando i suoi uomini a concludere la realizzazione di un progetto iniziato due anni fa:”Questa squadra aveva le potenzialità per crescere e lo ha fatto, consolidando quella mentalità e quella identità italiana di cui parlavo all’inizio della mia esperienza qui.

Ora questa esiste ed è qualcosa che pervade chiunque indossi la maglia azzurra.

Adesso abbiamo ancora una missione da compiere:sfidare i migliori nella Coppa del Mondo.

Facciamolo, e saremo andati in fondo al nostro progetto, alla nostra idea.”

Parole da leader.

Parole pronunciate con la forza di un carisma che ha dato moltissimo allo sviluppo di questo sport nel nostro paese e che mancherà molto al rugby italiano dopo la fine del mondiale, quando lascerà la panchina azzurra.

C’è da augurarsi che questa scelta non penalizzi troppo la crescita del movimento .

Una crescita che potrebbe assumere i contorni di un vero e proprio boom qualora Bortolami e compagni dovessero davvero raggiungere l’obiettivo dei quarti di finale.

A quel punto, davvero il Flaminio non basterebbe più a contenere gli appassionati italiani.


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