L’Italia punta alla prima vittoria

I complimenti più belli arrivano da Jonny Wilkinson che nel pomeriggio di Twickenham ha trovato il modo di battere un altro record, quello del miglior marcatore del Torneo delle Sei Nazioni con 421 punti:”L’Italia ha giocato molto bene in tutte le fasi di gioco e nel secondo tempo ha passato più tempo nella nostra metà campo di quanto abbiamo fatto noi contro la Scozia.”


Sulla stampa inglese il giorno dopo la sofferta vittoria sull’Italia, non mancano gli elogi per gli azzurri, ma sono molte di più le critiche per i bianchi autori di una prova incolore che ha costretto il pubblico annoiato ad avviare quella che dalle parti di Londra chiamano “Mexican Wave”, meglio conosciuta da noi come “Ola”.

Il coach Brian Ashton, un passato in Italia alla Rugby Roma e a Milano negli anni ’70, ha capito cosa significa allenare l’Inghilterra.

Dopo il trionfo di una settimana fa per la vittoria sulla Scozia che aveva risvegliato l’orgoglio del XV della rosa dopo una brutta crisi, il vecchio Brian ha visto l’ambiente ripiombare nella depressione per l’opaca prova offerta contro gli azzurri e che ha fruttato la miseria di una meta.

Criticato anche il comportamento dell’arbitro gallese Owens sul cui operato pesano due calci di punizione regalati al piede di Wilkinson e l’unica meta dell’Inghilterra arrivata dopo un dubbio giallo a Bortolami e un “in avanti” di Lewsey che ha lanciato Robinson in meta, non trasformata.

Due punizioni più una meta fanno un totale di 11 punti, determinanti.

“Il direttore di gara ci ha penalizzati, speriamo in futuro di essere più fortunati…” il lapidario commento di Berbizier.

Il ct azzurro è apparso soddisfatto, al di là delle parole, ed i motivi non mancano.

Anzitutto i suoi ragazzi hanno messo in campo una reazione forte dopo una settimana non facile seguita alla sconfitta con la Francia.

Il risultato negativo, i soli tre punti marcati, le incertezze nello sviluppo del gioco di un team che, comunque, aveva espresso una conquista dell’ovale da grande squadra.

Il gruppo ha anche saputo assorbire due ulteriori infortuni “pesanti” a Masi e Mauro Bergamasco esibendo a Twickenham un giovane come Matteo Pratichetti che, un paio di normali indecisioni a parte, avanza forte la sua candidatura per Murrayfield in virtù di una prova convincente schierato all’ala al posto dell’infortunato Dallan.

Il romano del Calvisano ha dimostrato, dopo la bella prova con l’Italia A contro i Saxons inglesi della settimana scorsa, di poter confrontarsi a questi livelli e di meritare altre occasioni, magari dal primo minuto.

Brillante ed intensa la prova di Josh Sole a Twickenham quanto era stata opaca la settimana prima al Flaminio, mentre Mirco Bergamasco ha placcato per sé e per il fratello che non c’era completandosi nella coppia di centri con Canale, anch’egli ispirato e propositivo sull’erba di Twickenham.

Buone le prove di Festuccia e Castrogiovanni, sempre presente attorno ai break-down, ha brillato ancora Lo Cicero che appare in condizioni ottimali.

Molto presente in mischia chiusa, importante quando ha scardinato da potente “ball-carrier” la linea difensiva degli inglesi, il pilone catanese ha ormai raggiunto la piena maturità di giocatore e si propone per una stagione memorabile.

Adesso il Torneo osserverà una settimana di riposo, gli azzurri si ritroveranno alla Borghesiana domenica prossima per preparare la trasferta in Scozia.

Davanti all’Italia si presentano due match, a Edimburgo e contro il Galles, che potrebbero rilanciare gli azzurri se si dimostreranno quelli di Twickenham.


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