La sottile linea azzurra

La sottile linea azzurra. Si potrebbe chiamare così l’invisibile confine tra l’ennesima “onorevole sconfitta” e una vittoria storica che i giocatori di Berbizier non riescono ancora a varcare, sebbene non siano sembrati mai così vicini. “Questione di dettagli” ha chiosato il ct francese, e come dargli torto se si pensa a due-tre episodi certamente determinanti ai fini del risultato.


La mente corre alle immagini della partita, ad esempio al calcio di Peens al 38’ indirizzato in rimessa laterale ed uscito, invece, da fondo campo.

Sarebbe stata un’opportunità in attacco per costruire una occasione di meta.

Anche la seconda segnatura australiana marcata da Sheperdson grazie ad una sciagurata rimessa laterale in zona difensiva lascia rimpianti.

In una situazione del genere il manuale del “college di Rugby”, reso celebre dalle telecronache di Sky, reciterebbe rimessa corta e sicura al primo saltatore – Dellapè nella fattispecie – per consentire poi a Pez di allontanare il pericolo calciando l’ovale.

La scelta di cercare Parisse con una rimessa più lunga ha penalizzato il timing, il n.8 è riuscito solo a schiaffeggiare il pallone che è rotolato tra le mani di Sheperdson.

Proprio il cattivo funzionamento della touche ha fatto infuriare il capitano Bortolami che in conferenza stampa ha sottolineato il poco tempo dedicato in settimana a questo fondamentale determinante per il possesso dell’ovale:”Vengo da una realtà (Gloucester, Premiership inglese, n.d.r.) dove lavoriamo sulle rimesse per ore. Dovremo rivedere l’organizzazione degli allenamenti con lo staff…”.

Bortolami è amareggiato dall’aver perduto l’occasione di essere il primo capitano azzurro a guidare i suoi alla vittoria contro l’Australia, e la sua mentalità vincente deve essere di sprone per tutto il giovane gruppo azzurro.

La sua esperienza internazionale ne ha fatto un leader vero, vincente, proprio ciò che serve alla truppa di Berbizier.

Straordinario il lavoro del pack per tutto l’incontro, soprattutto se si considera che nel XV di partenza l’Italia ha schierato, di fatto, con Lo Cicero, Festuccia e Castrogiovanni la prima linea di “riserva”.

In realtà, con Nieto in panchina, Ongaro e Perugini fuori, Berbizier ha dimostrato di possedere ampie possibilità di scelta.

Ha brillato Stanojevic richiamato in extremis per la contrattura di Robertson.

L’ala del Bristol ha difeso benissimo ed ha sempre superato la linea del vantaggio con l’ovale tra le mani, dimostrando di essere pronto per l’alto livello.

Qualche ombra in mediana, soprattutto Pez, al di là del 6/8 dalla piazzola, è sembrato involuto quanto ad iniziativa palla in mano.

Se fossimo in Inghilterra punteremmo un penny sulla presenza in campo di Scanavacca sabato prossimo contro l’Argentina.

A proposito, i Pumas hanno espugnato Twickenham battendo 25-18 un’Inghilterra sempre più in crisi con un secondo tempo straordinario che ieri ha fatto splendere il sole della bandiera argentina su Londra.

Il piede di Todeschini, le accelerazioni di Tiesi e Hernandez, la forza do Longo e Ledesma.

I biancocelesti costituiranno un severo impegno per l’Italia, alla ricerca di una vittoria di prestigio.


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