Nazionale il giorno dopo. Più alternative nel gruppo azzurro

Il giorno dopo è dolce per la nazionale di Pierre Berbizier. Il primo impegno della stagione passa subito in archivio, come è giusto che sia rispetto alla modesta levatura dell’avversario, non prima di aver dato luogo ad un paio di considerazioni.


Sul piano dell’organico, la squadra azzurra è oggi molto più completa e attrezzata rispetto a un anno fa.

La scorsa stagione aveva visto Cariat, l’allenatore dei tre-quarti di Berbizier, costretto ad usare tutta la sua creatività per mettere insieme una linea attendibile, tra infortuni e assenze assortite.

L’invenzione di Canavosio, per solito mediano di mischia, diede riscontri importanti (storica la sua meta a Cardiff e ammirevole la sua applicazione tattica) ma, certo, allo stato attuale l’assistant-coach lavora in una situazione decisamente diversa.

In primo luogo, i recuperi di infortunati di lunga degenza del calibro di Robertson e Masi, eccellenti contro il Portogallo.

Anche il ruolo di estremo sembra aver trovato in Bortolussi, titolare nel Top14 francese del Montpellier, un interprete all’altezza bravo anche dalla piazzola.

Poi l’emersione del talento fisico di Marko Stanojevic, la velocissima ala italo-croata del Bristol, senza dimenticare l’emersione nel Super10 di Spragg e dei romani Sepe e Pratichetti.

Potendo contare anche su Nitoglia e Canale, infortunati in occasione del primo match, si ha la sensazione che a questo punto il “problema” sia l’abbondanza.

“Da oggi giocheremo con tre centri, anziché due…” ha scherzato in conferenza stampa Berbizier per eludere una domanda sulla collocazione tattica di Mirco Bergamasco, Canale e Masi, ma qualche scelta dolorosa tra i tre-quarti andrà fatta, anche se con una stagione di questo tipo e con il livello di ingaggio fisico che cresce di anno in anno, meglio così per la nazionale.

Maggiori certezze nel pack, che presenta una testa di mischia (i primi cinque uomini) che lotta in Europa per il primo posto con Francia e, forse, Inghilterra. Ongaro, Perugini, Castrogiovanni, Bortolami e Dellapè giocano nelle migliori squadre europee e si sente, ma dietro a loro si scherza poco con Nieto, Lo Cicero, Festuccia, Del Fava, Staibano e molti altri che premono alle loro spalle mantenendo alto il livello di competizione nel gruppo.

In mediana Griffen e Picone offrono solide garanzie, mentre Pez appare più discontinuo ed è forse l’unico a non sentire il fiato sul collo del proprio back-up per l’inesperienza del pur interessante Marcato.

La nazionale è radunata a Roma alla Borghesiana in attesa di volare giovedì mattina a Mosca per il secondo match di qualificazione alla Rugby World Cup 2007.


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