Rugby World Cup 2015, la battaglia finale
La finale della Rugby World Cup 2015 va in scena domani a Londra sulla sacra erba di Twickenham (ore 17, diretta Skysport2 HD, differita su MTV dalle 18.50) e sarà un affare degli Antipodi, nel senso che se la giocheranno Nuova Zelanda e Australia che il mondo di Ovalia possono permettersi di guardarlo dall’alto in basso. Niente finale, dunque, per gli altezzosi inglesi organizzatori della kermesse che di rimpianti ne nutriranno tanti, non solo dal punto di vista rugbistico (si parla di perdite intorno ai 6 milioni di sterline nonostante il 2,5 milioni di biglietti venduti).
In campo gli All Blacks campioni in carica alla ricerca del bis se la vedranno con l’Australia rigenerata dal ct Michael Cheika, giramondo di origini libanesi con trascorsi anche in Italia da giocatore e allenatore.
In meno di un anno Cheika ha rivoluzionato il rendimento della mischia chiusa affidandola all’argentino Mario Ledesma, un’autorità in materia, che ha responsabilizzato due piloni come Kepu e Sio.
Poi ha imposto le sue leggi, chiare e rispettatissime, all’interno del gruppo e richiamato i veterani che gli servivano (Giteau e Mitchell) e che erano in giro per il mondo a far quattrini.
Ma il segreto è una terza linea da sogno formata dai due cacciatori di uomini (placcaggi) e palloni (ovali rubati sui punti d’incontro) Pocock e Hooper e dal gigante Fardy, ottimo in rimessa laterale e ovunque sul campo.
Di fronte avranno Sua Maestà Richie Mc Caw, il capitano al probabile passo d’addio, Ried e Kaino per una battaglia nella battaglia che promette scintille.
Altro duello tutto da vivere quello tra i due numeri 10.
Dan Carter è nella sua massima maturità e l’australiano Foley ha giocato un mondiale sorprendente per continuità e lucidità, promettono spettacolo.
Così come le fenomenali ali degli All Blacks.
“Magic man” Milner-Skudder, l’uomo che passa attraverso i muri e il poderoso Julian Savea, capace di segnare una meta alla Francia distruggendo tre placcaggi come fossero di cartapesta.
Una finale spettacolare per un torneo di altissimo livello, con un giro d’affari vorticoso che ormai ha pochissimo da invidiare al mondiale di calcio.
In questo periodo in Gran Bretagna si commemorano i morti di tutte le guerre prendendo spunto dalla battaglia di Gallipoli (1915) nella quale morirono proprio tanti neozelandesi e australiani, domani la battaglia sarà tra fratelli.