Parisse :”Scommetto sull’Italia!”
Adesso è il momento di tifare Italrugby. Sergio Parisse ha lanciato il messaggio dalla pagina Facebook. Domani (diretta tv alle 21, Skysport2 HD) quando i suoi compagni scenderanno in campo sul sacro prato di Twickenham contro la Francia nell’esordio alla Rugby World Cup 2015 potrà vederli solo dalla tv. Un maledetto infortunio al polpaccio lo ha bloccato nell’ultimo test contro il Galles (probabilmente potrà tornare in campo nel secondo impegno contro il Canada) e la sua assenza mancherà terribilmente.
A 32 anni Parisse è una delle icone del mondo ovale e sta giocando il miglior rugby della sua carriera (a maggio ha vinto il campionato francese con lo Stade Francais) :” Per me è stata una stagione inaspettata ma meritata.
Sono a Parigi da ormai 10 anni e in vita mia ho indossato solo la maglia del Benetton Treviso e dello Stade Francais, in passato ho ricevuto offerte molto interessanti ma ho voluto sempre restare a Parigi legando il mio destino a quello della squadra”.
Su un momento così brillante nell’età della maturità sportiva non può non influire la serenità sentimentale:”Indubbiamente la mia condizione di felicità rispetto al legame con Silvia mi aiuta moltissimo a concentrarmi al massimo sul mio lavoro senza dover disperdere energie in altre cose”.
Ora è il momento di scrivere una nuova storia:”Se dovessi puntare 5 euro alla Rugby World Cup punterei sull’Italia e su me stesso.
Con la squadra abbiamo risolto e messo da parte i problemi fuori dal campo lavorando benissimo per presentarci al mondiale nel modo migliore.
Abbiamo un girone duro con Francia e Irlanda, ma dobbiamo fare di tutto per essere noi la sorpresa del mondiale e centrare lo storico obiettivo del passaggio ai quarti.
Con avversarie così nel girone avrebbe un grande valore”.
Dopo gli ultimi test che mondiale ci aspetta?:”Ci sono state cose positive e cose negative, abbiamo visto quanto siamo vulnerabili come squadra quando non giochiamo con una forte concentrazione e un’altrettanto forte determinazione, la sconfitta a Murrayfield ne è’ stata la dimostrazione.
Al Millennium con un approccio mentale di alto livello siamo riusciti ad essere competitivi per 80 minuti, sfiorando una vittoria che sarebbe stata storica.
Dunque se interpretiamo il mondiale allenandoci e giocando come abbiamo fatto durante la nostra settimana a Carfiff ribadisco la scommessa su di noi”.
In ogni caso i test hanno confermato che l’Italrugby non può prescindere dal suo capitano:”Sono contento di avere un’influenza positiva all’interno del gruppo , sono una persona estremamente determinata ed esigente con me stessa e anche con gli altri.
Queste sono qualità che non si acquisiscono in allenamento, spero comunque di essere di ispirazione per i miei compagni di squadra”.
Parisse non smentisce la mentalità vincente ma i risultati dell’Italia sono diversi da quelli del club.
Quanto è difficile adattarsi a un cambiamento così radicale? : “Sono due realtà in cui operi in condizioni completamente diverse.
Il club lo vivi quotidianamente dunque il lavoro è calibrato su tempi lunghi con maggiori possibilità di costruire, mentre in nazionale è necessario gestire.
Nel mio caso ritengo importante esercitare la mia leadership per quello che dimostro in campo essendo un esempio per i miei compagni a prescindere dal risultato.
Io sono molto esigente, non accetto facilmente le sconfitte ma il rugby è uno sport di squadra ed è giusto gioire insieme così come insieme si deve lavorare duro per rialzare la testa dopo un momento difficile”.