Lo Cicero : “L’Olimpico ci esalterà!”

Lo Cicero con la maglia del Racing Parigi Uno dei pochi valori italiani che non è soggetto alla imprevedibile altalena dello spread e che non sarà mai a rischio default. Andrea Lo Cicero, professione pilone sinistro di livello mondiale, è una colonna azzurra dal 1998, anno del suo esordio. Da allora ha messo in fila 91 cap, secondo solo al primatista Troncon (101) ormai messo nel mirino del “Barone” catanese. Il 7 maggio compirà 36 anni e l’anno scorso Lo Cicero ha avuto la grande soddisfazione professionale di essere eletto dalla stampa specializzata – mai tenera con gli italiani – miglior pilone sinistro del Top 14, il durissimo campionato francese dove milita con la maglia del Racing di Parigi allenato dall’ex-ct dell’Italia Berbizier.

Alla vigilia dell’RBS Six Nations 2012 (esordio dell’Italia il 4 febbraio proprio a Parigi contro la Francia) le chiediamo qual’è il segreto di questa continuità al più alto livello?:”Prima di tutto devo dire che la stanchezza non manca.

Dopo tanti anni di carriera in un ruolo usurante come quello di pilone sarebbe difficile il contrario, ma non c’è nessun segreto se non quello delle motivazioni.

Ho ancora una gran voglia di affermarmi e la metto in tutto quello che faccio”.

Poi c’è il lavoro che si fa in allenamento:”E non solo.

A parte il lavoro sul campo e in palestra c’è quella che si chiama preparazione invisibile e che riguarda molti aspetti della nostra vita come l’alimentazione, il recupero, la regolarità, la mancanza di eccessi di qualsiasi tipo.

Io la considero una questione di rispetto verso sè stessi, il proprio lavoro, i propri compagni di squadra.

Nella vita di un professionista non c’è spazio per altro.

Inoltre, nel ruolo di pilone l’esperienza è un vantaggio enorme e si matura più tardi rispetto ad altre posizioni”.

Il Sei Nazioni che sta per cominciare sarà quello delle “prime volte”.

Cominciamo dalla prima volta del nuovo ct, Jacques Brunel:”Ho avuto un’ottima impressione parlando con lui, che ha confermato quella che avevo avuto incontrandolo da avversario nel Top14 quando allenava il Perpignan.

Ha le idee molto chiare e sa cosa serve per tirare fuori il meglio dai propri uomini.

Sta imparando l’italiano in fretta e si è presentato in maniera umile, non sempre è successo in passato”.

Poi sarà la prima volta del Sei Nazioni all’Olimpico.

Che emozione sarà?:”Straordinaria.

Sono un uomo del Sud e ne sono orgoglioso.

Portare le maglie azzurre dell’Italrugby nel tempio dello sport a Roma sarà un onore indimenticabile.

Anche in questo saliamo un altro gradino per essere degni dei nostri avversari e della storia del Torneo.

Sapremo valorizzare questo evento con la nostra gente e con la forza dei nostri valori”.

Per Lo Cicero sarà un buon Sei Nazioni se?:”Se sapremo portare avanti il nostro progetto di crescita.

Brunel avrà la possibilità di capire con quali ingredienti deve cucinare una pietanza di successo.

Per migliorare le nostre prestazioni sarà importante che venga data fiducia e responsabilità ai giocatori che dovranno rispondere in campo”.

Molti giovani si affacciano alla prima squadra, soprattutto tra i tre-quarti, che contributo potranno dare?:”Li ho visti nei recenti raduni e mi sono sembrati giovani di valore.

Ora c’è l’opportunità di fare il percorso delle Accademie Federali che preparano i migliori talenti all’alto livello, quando arrivano alla nazionale maggiore sono più pronti di un tempo”.

Chi parte da favorito nel Sei Nazioni?:”A parte le grandi di sempre Inghilterra e Francia, che hanno però entrambe cambiato allenatore, io vedo molto bene il Galles che può contare sulla continuità rispetto ad un gruppo giovane che viene da una grande World Cup”.

E per Andrea Lo Cicero che Sei Nazioni sarà?:”Quando Brunel ha voluto parlarmi mi ha chiesto se avevo ancora voglia di dare qualcosa alla maglia azzurra, io ho risposto che ho la voglia di un ventenne.

Per me è un grande orgoglio vestire la maglia dell’Italia e considero una fortuna incredibile avere la possibilità di difenderla in campo, a noi non resta che farci trovare pronti.

La folla dell’Olimpico ci esalterà”.


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