Tre Fontane, accordo in alto mare. Mancini:”Il rugby rimarrà nell’impianto”

Riccardo_Mancini_A.D.EURspa_lug2009 Ancora una fumata grigia. La questione riguardante il Tre Fontane non ha ancora trovato una soluzione in grado di rappresentare un punto di equilibrio tra gli interessi e le volontà delle varie realtà che, invece di lavorare insieme per la rinascita, si contendono la presunta eredità della Rugby Roma fallita l’estate scorsa dopo 81 anni di storia. Da allora mesi di veti incrociati, ripicche, annunci e smentite, inutili riunioni e decisioni rinviate hanno prodotto l’attuale situazione che vede in campo la Nuova Rugby Roma guidata da Roberto Barilari, forte di 255 tesserati attualmente in attività con le categorie giovanili dall’U.6 all’U. 20 tutti ex-appartenenti al sodalizio fallito in estate, e la Rugby Roma Srl, appena fondata, nata dall’incontro tra Rugby Roma 2000, Rugby e Altro e I Cavalieri Old che ha affidato la presidenza all’Amministratore Delegato di Eur SpA Riccardo Mancini:”Dico subito, per sgombrare il campo da ogni equivoco, che l’unico mio obiettivo è quello di riportare il rugby attivo al Tre Fontane come ho già spiegato ai genitori dei ragazzi della Nuova Rugby Roma.

Come amministratore di Eur SpA sono consapevole dell’importanza dell’impianto del Tre Fontane nel nostro territorio, storicamente legato alla palla ovale i cui valori sposiamo in pieno”.

Con un solido passato da manager nell’azienda di famiglia e un presente alla guida dell’Eur, Mancini coltiva una grande passione per il rugby frequentato da ragazzo:”Giocai troppo poco per ragioni di lavoro, ma ho continuato ad amare questo sport.

Per questo ho raccolto con entusiasmo l’invito a ricoprire la carica di presidente di una rinascente Rugby Roma con l’obiettivo di riportare i colori bianconeri al vertice del movimento italiano”.

L’impresa, però, è tutt’altro che agevole:”Ho trovato un ambiente diviso, ma può capitare quando società sportive con una storia così importante falliscono in circostanze sportivamente drammatiche.

Ora la cosa più importante è trovare un punto di equilibrio tra le varie anime bianconere”.

Difficile, a giudicare dal fallimento dell’ennesima riunione avvenuta ieri presso il CONI:”La riunione ha avuto un esito interlocutorio, ma io non chiudo la porta a nessuno.

Ripeto che l’unico obiettivo è riportare il rugby al Tre Fontane e ricostruire una Rugby Roma forte e vincente, per questo continuerò a lavorare”.

L’accordo ieri non è stato raggiunto per l’opposizione della Nuova Rugby Roma, che giudica irricevibile la proposta di dividere il nuovo sodalizio in quattro quote per il 25% ciascuna.

Riccardo Mancini non si da per vinto:”C’è il rischio di un irrigidimento da parte del CONI e va evitato a tutti i costi.

La mia volontà è chiara, come dimostrano i lavori che ho già garantito personalmente per il ripristino del Tre Fontane (circa 45.000 euro).

Sono certo che alla fine troveremo un equilibrio tra le varie esigenze e faccio appello alla ragionevolezza di tutti, ma sia chiaro che deve prevalere l’interesse dello sport su ogni altro, Roma sud ha bisogno del suo polo del rugby”.


One Response to “Tre Fontane, accordo in alto mare. Mancini:”Il rugby rimarrà nell’impianto””

  • andrea Says:

    FOSSE LA VOLTA BUONA…..
    MI PARE CHE NRR NON VOGLIA ENTRARE??
    PAZIENZA….ANDATE AVANTI PER LA GLORIA DEL NOME

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