Sei Nazioni, l’Italia dura un tempo

La meta di David Wallace L’Italia entra in campo sulle note di “Meraviglioso”, l’ultimo successo dei Negramaro, ma di adeguato all’aggettivo nel pomeriggio romano ci sono solo le condizioni atmosferiche e l’ambiente del Flaminio, gremito da 32.000 appassionati. Il  buon primo tempo dell’Italia non basta a scongiurare un 9-38 capace di produrre perfino qualche fischio. A memoria, nel Sei Nazioni non era mai successo.

Peccato.

Peccato per la passione della gente che non potrà reggere ancora a lungo, non tanto  alla mancanza di risultati, quanto a prestazioni all’insegna dell’impotenza e incapaci di produrre speranza.

 Eppure, nel primo tempo gli Azzurri hanno destato un’ottima impressione.

Il match parte in salita perché dopo 45”, un record, Masi becca un “giallo” strameritato per aver abbattuto Kearney lanciato a tutta velocità con un braccio teso all’altezza del collo dell’irlandese.

In inferiorità numerica l’Italia passa in vantaggio grazie al piazzato di McLean al 5′.

 Parisse e compagni appaiono reattivi e presenti, il piano di gioco si snoda senza intoppi, grazie anche agli errori di una Irlanda che stenta ad entrare in partita.

Al 16′ McLean trasforma un’altra punizione per il 6-0 grazie alla difesa avanzante.

Al 19′ un primo colpo alle certezze dell’Italia.

 Da touche nella metà campo irlandese l’azione si sviluppa in maniera perfetta fino a Canale che, all’ingresso del buco che potrebbe ferire mortalmente la difesa dei Verdi, perde l’ovale.

Ne approfitta Bowe che innesta la quinta e vola in meta, nonostante il tentativo di recupero di Robertson che si infortuna e lascia il posto all’esordiente Bacchetti.

L’Italia ha ancora benzina e al 24′ torna in vantaggio ancora con McLean.

Al 32′ O’Gara si sacrifica per evitare una meta quasi sicura ma rimedia il cartellino giallo, intanto però l’Irlanda si scuote sospinta da un grande Heaslip e dal solito O’Connell.

Dal 35′ al 40′gli Azzurri difendono sulla linea del Piave per cinque interminabili minuti di attacchi avversari nei 22 metri cedendo solo allo scadere della prima frazione quando Heaslip lancia Fitzgerald in meta con un dolcissimo off-load.

Qui terminano le velleità di vittoria azzurre.

Nel secondo tempo l’Irlanda guadagna possesso e territorio grazie al piede di O’Gara e nasconde l’ovale a Parisse e soci.

 Ciò produce una montagna di placcaggi italiani, saranno 114 al termine con Mauro Bergamasco e Zanni su tutti, e altre tre mete irlandesi di Wallace, ancora Fitzgerald e O’Driscoll.

Gli uomini di Mallett mettono il naso nella metà campo avversaria solo un paio di volte, troppo poco.

Roma Stadio Flaminio, 15 febbraio 2009
RBS 6 Nazioni, II giornata
ITALIA – IRLANDA 9-38 (9-14)
Italia: Masi; Robertson (20′ pt. Bacchetti), Canale G. (7′ st. Garcia), Bergamasco Mi., Pratichetti M.; McLean (31′ st. Toniolatti), Griffen; Parisse S. (cap), Bergamasco Ma., Zanni; Reato (8′ st. Del Fava), Dellapè (8′ st. Sole) ; Castrogiovanni Mar. (32′ pt. Nieto), Ongaro (2′ st. Festuccia), Perugini S. (18′ st. Castrogiovanni)
Allenatore: Mallett
Irlanda: Kearney (36′ st. Murphy); Bowe, O’Driscoll B. (cap), Wallace P. (34′-40′ pt. Stringer, 1′ st. D’Arcy), Fitzgerald; O’Gara, O’Leary (33′ st. Stringer); Heaslip (36′ st. Ferris), Wallace D., Ferris (22′ st. Leamy); O’Connell (37′ st. O’Kelly), O’Callaghan; Hayes, Flannery (20′ st. Best R.), Horan (14′ st. Court)
Allenatore: Kidney
Arbitro: White (Inghilterra)
Marcatori: p.t. 4′ cp. McLean (3-0); 16′ cp. McLean (6-0); 18′ m. Bowe tr. O’Gara (6-7); 23′ cp. McLean (9-7); 40′ m. Fitzgerald tr. Kearney (9-14); s.t. 5′ m. Wallace D. tr. O’Gara (9-21); 9′ cp. O’Gara (9-24); 35′ m. Fitzgerald tr. O’Gara (9-31); 39′ m. O’Driscoll tr. O’Gara (9-38)
Note: 1′ pt. giallo Masi (It), 31′ pt. giallo O’Gara (Ir); 35′ pt. giallo Perugini; esordio in Nazionale per Andrea Bacchetti


2 Responses to “Sei Nazioni, l’Italia dura un tempo”

  • giorgia Says:

    “L’Italia dura un tempo”? E’ durata molto, molto meno, IMHO.

  • FUDO Says:

    CHE PARTITACCIA!
    NON MI SAREI FATTO OFFRIRE NEANCHE UNA BIRRA SE FOSSERO USCITI A CHIEDERE SCUSA.
    INCONSISTENTI ED INEFFICACI. ALMENO L’ANNO SCORSO ABBIAMO COMBATTUTO UN Pò DI PIù, ABBIAMO TENUTO TESTA E IMPOSTO, PER QUANTO POSSIBILE, IL NOSTRO GIOCO, ANCHE IN MISCHIA.
    CONTINUARE A GIOCARE PER PIACERE DEGLI SPONSOR E DEI PREFETTI CHE POSSONO RIEMPIRE ANCHE IL FLAMINIO DI CARABINIERI IN ASSETTO ANTI SOMMOSSA A CHE SERVE? IN CAMPO NON TRASMETTIAMO EMOZIONI, DAGLI SPALTI NEANCHE I BAMBINI VOGLIONO PIù FARE L’INVASIONE DI CAMPO PER ANDARE A STRINGERGLI LA MANO.
    SUPPORTIAMO LA NOSTRA SQUADRA, CHE SI VINCA O SI PERDA,CON LEALTà E RISPETTO, IN ATTESA DI UN SEGNALE DI RIPRESA.
    MA LA BIRRA LA BEVIAMO PER I FATTI NOSTRI.
    CI VEDIAMO AL MURRAYFIELD
    CHEERS

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