L’Italia finisce con una sconfitta

Ghiraldini va in meta contro i Pacific Islanders Il commiato dell’Italrugby dai Test di novembre è malinconico. Come il pubblico che sciama via dal Giglio di Reggio Emilia dopo questo 17-25 che regala la prima vittoria della storia alla selezione dei Pacific Islanders e relega l’Italia ai margini del rugby che conta. Tre partite, tre sconfitte che lasciano molti interrogativi nella testa della squadra.


Il match con i guerrieri del Pacifico si apre in maniera promettente, ma ci vuole poco a far sbiadire le speranza azzurre.

Già al 3’ la sbandata che concede la meta a Delasau, trasformata da Bai, lascia intravedere lo strapotere degli isolani nell’uno contro uno.

Poi c’è una bella reazione dell’Italia che prova a giocare, riuscendoci sovente.

Il piano di gioco prevede frequenti e rapidi cambi di fronte e Travagli è reattivo nel condurre la danza.

Prima un piazzato di Marcato poi, proprio al termine di un rovesciamento del fronte di attacco arriva la meta di Ghiraldini, fisico e determinato nel volere la segnatura.

Con la trasformazione fa 10-7, ma è proprio quando vanno in vantaggio che Parisse e compagni perdono due favorevoli opportunità per chiudere i conti nei 22 metri avversari a causa di errori banali.

A questo punto, quello che non ci si aspetta.

Gli Islanders, in inferiorità per un giallo a Bai, cominciano a macinar gioco vicino ai raggruppamenti mantenendo il possesso con grande acume, mentre gli Azzurri cercano di sfidarli proprio sul terreno del confronto diretto a loro congeniale, ed è un disastro.

Becchiamo due mete da Delasau e Ratuvou, chiudendo il primo tempo 10-22, in inferiorità per un giallo a Robertson.

Nel secondo tempo Parisse e compagni sono protagonisti di un commovente sforzo di volontà e coraggio, piazzando le tende nei 22 metri avversari.

Producono, però, solo la meta di Mauro Bergamasco al 73’, bravo a sostenere una partenza dalla mischia di Parisse che lo serve con un delizioso back-pass dietro la schiena.

Si è sul 17-25 e il forcing azzurro sembra poter fiaccare la resistenza dei Pacific Islanders che paiono allo stremo.

Ma, ancora, alcuni errori banali vanificano lo schiacciante dominio territoriale e di possesso degli italiani, che continuano a provarci fino al termine senza costrutto.

Ora ciascuno torna al proprio campionato con in testa poche certezze, speriamo ne ritrovino qualcuna in tempo per il Sei Nazioni.

Reggio Emilia, Stadio Giglio – sabato 22 novembre
Cariparma Test Match
ITALIA – PACIFIC ISLANDERS 17-25 (10-22)

Italia: Masi (22’ st. McLeane); Robertson, Bergamasco Mi., Garcia, Pratichetti M.; Marcato, Travagli; Parisse S. (cap), Bergamasco Ma., Sole (6’ pt. Zanni); Bortolami, Reato; Nieto (32’ st. Perugini), Ghiraldini (17’-21’ pt., 16’ st. Ongaro), Aguero (25’ st. Lo Cicero)
Allenatore: Mallett (2V, 0N, 8P)
Pacific Islanders: Ratuvou; Tagikakibau, Mapusua (32’ st. Williams), Taione (33’-35’ pt., 22’ st. Rabeni), Delasau; Bai, Martens (22’ st. Rauluni); Koyamaibole (16’ st. Pole), Latu (cap), Vaki (22’ st. Naevo); Hehea, Levi; Pulu (15’ st. Leaaetoa), Fuga, Va’a
Allenatore: Fielea (1V, 0N, 2P)
Arbitro: Barnes (Inghilterra)
Marcatori: p.t. 3’ m. Delasau tr. Bai (0-7); 6’ cp. Marcato (3-7); 14 ’ m. Ghiraldini tr. Marcato (10-7); 18’ cp. Bai (10-10); 29 ’ m. Delasau (10-15); 40’ m. Ratuvou tr. Bai (10-22); s.t. 2’ cp. Bai (10-25); 25’ m. Bergamasco Ma. tr. Marcato (17-25)
Note: 24’ pt. giallo Bai (P); 35’ giallo Robertson (I). Prima vittoria internazionale dei Pacific Islanders. Ventimila spettatori circa.
Cariparma Man of the match: Robertson (I)


2 Responses to “L’Italia finisce con una sconfitta”

  • Luigi Protopapa Says:

    Non vorrei sembrare eccessivamente critico ma l’Italia che si è vista in questi tre test mi è sembrata decisamente peggiorata rispetto agli ultimi incontri e non solo dal punto di vista della tenuta mentale ma anche sul piano dell’organizzazione di gioco.Caotica,arruffona,poco convinta e spesso apatica.Una volta facevamo poche cose ma con ordine e disciplina,certo non siamo mai stati spettacolari e belli da vedere,ma almeno non eravamo il colabrodo che si è visto in queste partite.Dispiace ammettere che il tanto spesso richiamato problema della crescita del movimento in Italia adesso cominci a presentare il conto salato alla nazionale.Non ci sono rimpiazzi e spesso quelli che dovebbero aggiungere qualcosa alla squadra non si dimostrano pronti,di conseguenza come si può pensare che l’attuale rosa possa sentire gli stimoli della concorrenza per un posto in squadra?Il rilassamento di quelli che erano gli uomini migliori è inevitabile e, salvo pochi eroici gesti in campo,mi sembra non si possa dire che non sia così.Finito questo pur glorioso gruppo,la nazionale di rugby Italiana è davvero messa male.Buon rugby a tutti.

  • Gianluca Curzi Says:

    Penso che sia l’ora in Italia di creare tre franchigie con tutti i giocatori della nazionale o in orbita nazionale, che possano giocare costantemente in Europa ad altri ed alti livelli.
    Il campionato italiano così com’è strutturato non è competitivo e i risultati si vedono in Azzurro.
    E’ l’ora di investire.
    Viva il Rugby!

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