Sei Nazioni, arriva l’Inghilterra

Signori, in piedi. Arrivano i Maestri. Domenica 10 febbraio (ore 15.30, diretta tv su La7) il Flaminio – ampliato a circa 30.000 posti – sarà teatro della battaglia tra gli Azzurri di Mallett e l’Inghilterra di Ashton che, negli anni ’70, ha giocato alla Rugby Roma. Di fronte due squadre che vivono momenti diversi, nonostante siano state entrambe battute nel primo turno dell’RBS Sei Nazioni.


L’Italia, che sembra avviata sulla strada di una promettente maturazione, è uscita dal Croke Park tra gli applausi e l’apprezzamento per il lavoro del ct Mallett è stato unanime.

Gli inglesi, invece, sono stati protagonisti di un mezzo disastro.

Impegnati a Twickenham contro il Galles - fallimentare alla World Cup – i bianchi di Ashton sono partiti bene chiudendo il primo tempo in vantaggio per 16-6.

Mischia di ferro, sicura la regia di Gomarsall e Wilkinson, veloci i tre-quarti. I vice-campioni del mondo erano in perfetto controllo del match e questo è continuato fino a 20’ dalla fine.

Poi, qualcosa si è rotto.

Il XV della Rosa ha pian piano perduto le proprie certezze.

Poca continuità nel possesso, approssimazione in difesa e perfino Wilkinson si è perduto commettendo un paio di pesanti errori.

I gallesi hanno acquisito fiducia fino a marcare due mete in tre minuti che hanno regalato loro la vittoria a Londra dopo venti anni.

Inoltre, gli inglesi hanno registrato quattro infortuni a Tindall, Strettle e alle terze linee Rees e Moody.

Proprio in terza linea, reparto già orfano dei ritirati Dall’Aglio e Corry e dell’infortunato Easter, Ashton avrà i maggiori problemi

Lo scontro tra i primi cinque uomini delle due squadre sembra in equilibrio, ma la pressione che i mediani Travagli e Masi sono in grado di imporre a Gomarsall e Wilkinson potrebbe essere un fattore decisivo.

Un’altra sconfitta per l’Inghilterra sarebbe un disastro clamoroso.

Basteranno i nuovi talenti Flood, Tait e Cipriani a salvare Ashton? La risposta alla fame di vittoria degli Azzurri.


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